L'attaccante del Carpi dei miracoli è un pezzo pregiato del mercato, il rinato club è pronto a scattare per averlo

Il rumore arriva ovattato, come un colpo di palla in un palasport vuoto: un sussurro che porta un nome e un’idea precisa. Sul tavolo dell’area sportiva dell’Union Brescia spunta il profilo di Roberto Inglese. Non un esercizio di nostalgia, ma una suggestione con fondamento: un centravanti che conosce la categoria, sa leggere gli ultimi 30 metri come pochi e ha il tipo di fisicità che in Serie C fa la differenza. La notizia è semplice, ma pesante: i biancazzurri hanno avviato i primi contatti esplorativi in vista del mercato di gennaio. Le antenne sono alte, il dossier è aperto. E a questo punto la domanda è inevitabile: quanto è fattibile, quanto conviene, come si incastra nel presente tecnico e nel domani societario?

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SONDAGGI AVVIATI PER INGLESE
La notizia è di quelle che accendono la curiosità della piazza. Secondo quanto si apprende dai rumors di mercato, l’Union Brescia guarda al mercato invernale per rafforzare un reparto offensivo che chiede profondità e soluzioni alternative; tra i profili monitorati c’è Roberto Inglese, con cui sarebbero iniziati i primi contatti per capire margini e condizioni dell’operazione. È un’indicazione netta: si cercano esperienza, presenza in area, gioco spalle alla porta. Le telefonate esplorative servono a misurare fattibilità tecnica ed economica, senza forzare tempi e passi. Prudenza, ma anche ambizione. Dell'attaccante classe 1991 si era già parlato la scorsa estate ma poi non se n'era fatto più nulla e la sua destinazione era stata Salerno. Ora si può invece andare a segno.

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Il club va a caccia di un numero 9 con caratteristiche specifiche per alzare il tasso realizzativo e allargare le soluzioni offensive

CURRICULUM E STATO DELL'ARTE
A 34 anni compiuti il 12 novembre 2025, Inglese ha costruito una carriera ad alto livello: Chievo, Parma, tante stagioni in Serie A e B, più il passaggio in Catania con cui ha firmato una stagione da protagonista. Nell’estate 2025 ha sposato il progetto della Salernitana, scesa in Serie C, legandosi fino al 30 giugno 2026. È il primo snodo: oggi il giocatore non è svincolato, un’eventuale operazione passa da un accordo con il club granata (cessione o prestito). La cornice è chiara. Nell’ultima annata a Catania ha chiuso con numeri che parlano: 14 gol in stagione regolare più 3 ai playoff, certificando che nella C attuale il suo repertorio resta un fattore. A Salerno, tra estate e autunno, si è inserito nel sistema di Giuseppe Raffaele, trovando continuità di impiego e, secondo gli aggiornamenti disponibili a inizio novembre, un contributo in rete già visibile. Dati e contesto che spiegano perché il suo nome non sia una suggestione casuale.

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IL QUADRO UNION BRESCIA
Il mercato invernale 2026 sarà aperto dal 2 gennaio al 2 febbraio (ore 20): una finestra secca, in cui chi ha le idee chiare può guadagnare margine competitivo. L’Union Brescia ci arriverà con una guida tecnica nuova, Eugenio Corini sl posto di Aimo Diana, e una bussola tracciata dalla società: crescere senza snaturarsi, intervenendo dove serve davvero. Il club ha ribadito che le basi sono state poste e che il gruppo ha bisogno di pochi innesti puntuali. Un centravanti «di peso» è nel novero delle priorità. Il profilo dell’area offensiva ha vissuto settimane di emergenza, tra acciacchi e soluzioni adattate. In autunno, anche voci di settore hanno evidenziato come l’organico necessitasse di un riferimento in avanti di livello per sostenere la seconda parte di stagione. È in questo vuoto che il nome di Inglese si innesta come possibile acceleratore competitivo.

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CORINI E L'IDEA DI CALCIO: COME SI INCASTREREBBE INGLESE
Con Corini la squadra è chiamata a un salto di qualità nella gestione dei tempi della gara e nella rifinitura tra le linee. Il tecnico bresciano, legame identitario forte, contratto fino al 2028, predilige una punta capace di legare i reparti: protezione palla, sponde pulite, riattivazione delle mezzali e degli esterni. Inglese, per caratteristiche, risponde al profilo: attacca l’area con tempi «da scuola», lavora bene spalle alla porta, valorizza il gioco a due con il partner e l’arrivo della seconda linea. Con esterni che sappiano mettere qualità nel cross e trequarti in grado di giocare sulle seconde palle, il suo impatto può essere immediato. Non è solo una questione di «numero 9»: è l’effetto domino. Una punta che assorbe duelli aerei e tiene alta la squadra consente di alzare il baricentro, accorciare le distanze tra i reparti e, soprattutto, difendere in avanti dopo palla persa. La Serie C di oggi è fatta di dettagli: 3-4 metri guadagnati sistematicamente nella metà campo avversaria equivalgono a 5-6 palloni recuperati in zona calda ogni 90 minuti.

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L'ORIZZONTE DEL CLUB: AMBIZIONE SOSTENIBILE
Il presidente Giuseppe Pasini e il direttore sportivo Andrea Ferretti hanno ribadito la linea: costruire una base che consenta all’Union Brescia di competere nel medio periodo, senza perdere vista l’immediato. In parole povere: intervenire, sì, ma con senso. Per questo l’idea Inglese è coerente: profilo conosciuto, resa prevedibile, ingaggio da negoziare, ma senza operazioni «a scatola chiusa». Da un lato c’è il valore aggiunto della competenza specifica; dall’altro, la necessità di non appesantire il conto economico con scommesse ad alto rischio. L’Union Brescia ha già mostrato in estate di saper cogliere opportunità senza isterie, poi confermate anche a parole dallo stesso ds nelle ultime uscite pubbliche. Se l’asse con Salerno non dovesse sbloccarsi, esistono piste alternative da attivare: l’importante è avere chiaro il profilo tecnico (prima punta «associativa», forte in area, con esperienza). In ogni caso, l’idea di alzare il livello del reparto avanzato resta prioritaria nel disegno societario per il girone di ritorno.