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Serie B

L'ex Inter può diventare la mossa vincente della «Strega», parte la corsa per accaparrarselo sul mercato

Ecco un laterale di piede educato e con esperienza che potrebbe ridare profondità alla manovra giallorossa, l'interesse c'è

AVELLINO SERIE B - ANDREA CAGNANO

AVELLINO SERIE B - Andrea Cagnano, difensore mancino classe 1998, nel campionato in corso 8 presenze con gli irpini in cadetteria

Una mattina di dicembre, al «Partenio-Lombardi», il rumore più assordante non è il tifo: è il fruscio dei fogli della lista dei «sacrificabili» che scorre tra le mani della dirigenza biancoverde. In quella lista, secondo più fonti, c’è un nome che stona con l’entusiasmo che l’Avellino ha saputo riaccendere: Andrea Cagnano. Terzino sinistro, classe 1998, scuola Inter, quasi 1,82 di altezza e quel sinistro «pulito» che gli allenatori amano perché dà geometria quando la partita si accartoccia sulle fasce. È in questo contesto che il Benevento ha iniziato a osservare il giocatore, fiutando un’opportunità tecnica prima ancora che di mercato: rinforzare le corsie per restare agganciati alla lotta di vertice. L’indiscrezione è netta: Cagnano potrebbe lasciare Avellino già nella finestra di gennaio, e i giallorossi lo monitorano con attenzione.

CURRICLUM, PRESENTE E CORNICE DI MERCATO
Cresciuto nel vivaio dell’Inter, Cagnano ha costruito la propria credibilità tra Serie C e Serie B: Novara, Como, Südtirol le tappe più significative prima di arrivare ad Avellino. Parliamo di un profilo con oltre 190 presenze tra i Professionisti e una specializzazione chiara: terzino sinistro propenso alla spinta, con buona qualità nel primo controllo orientato e un cross che, quando calibrato con i tempi giusti, diventa rifinitura. La sua traiettoria recente è nota: al Südtirol ha vissuto anche un passaggio complesso, con un’operazione per un’ernia del disco lombare nell’ottobre 2024, dalla quale è rientrato seguendo un percorso di recupero graduale. Il suo approdo ad Avellino è stato inizialmente in prestito dal Südtirol con condizioni per il riscatto, formalizzato nella sessione invernale dello scorso campionato di Serie C: un innesto utile (anche con un gol segnato nella seconda parte di stagione) per la corsa al salto di categoria poi festeggiato dai lupi. La notizia che lo vede «ai margini» nel progetto tecnico attuale, con l’Avellino che nel frattempo si è strutturato per affrontare la Serie B 2025-2026, rientra dentro dinamiche fisiologiche: affollamento nel ruolo, priorità tattiche dell’allenatore Raffaele Biancolino, esigenze di bilancio e una finestra di mercato che, come noto, rimette in circolo valori ed equilibri.

I MOTIVI PER CUI IL BENEVENTO GUARDA A CAGNANO
In questo quadro, il Benevento è tra i club che hanno acceso i radar su Cagnano. Il club giallorosso ha vissuto negli ultimi tempi un cambio in panchina, affidandosi al promosso Antonio Floro Flores per dare continuità competitiva al progetto tecnico. Un cambio non cosmetico: identità propositiva, ricerca di ampiezza e ritmo, ma senza strappi dottrinari rispetto all’impostazione precedente. In questo assetto, la qualità nel gioco esterno diventa leva strategica. Un terzino sinistro di piede naturale, capace di accompagnare l’azione, «sporcare» le uscite avversarie e tenere la linea con disciplina, è un tassello che può spostare. Ecco perché il nome di Cagnano è arrivato sul tavolo sannita. La stagione della «Strega» rimane ambiziosa: obiettivo stare nelle zone alte e farsi trovare pronta nel momento in cui la classifica chiede il conto. Il reparto laterale è cruciale, e gli indicatori tecnici di Cagnano, pulizia del primo passaggio, cross a rientrare, letture preventive in non possesso, coprono un bisogno concreto: aumentare la «densità» di giocate utili nelle corsie e offrire un profilo alternativo o complementare a chi è già in rosa. 

SCHEDA TECNICA ESSENZIALE: COSA PORTA CAGNANO IN UNA SQUADRA CHE VUOLE SALIRE DI LIVELLO
1) Esperienza tra B e C con contesto tattico variegato: posizionamento da terzino basso in linee a 4, ma anche interprete da quinti «prudente» in 3-5-2. 2) Piede sinistro «aperto», orientato al cross medio-basso e ai traversoni sul secondo palo. 3) Buona percentuale di passaggi riusciti nella metà campo offensiva, con tendenza a cercare l’uomo tra le linee o il cambio gioco sul lato debole. 4) Fase difensiva ordinata: tackle «contenitivo» più che d’anticipo, diagonali corrette, letture pulite sulla palla coperta. I numeri ufficiali più recenti delineano un giocatore affidabile: tra Novara, Como e Südtirol ha accumulato oltre 180–190 presenze nei professionisti, issandosi come profilo stabilmente da categoria. Con Avellino, nella seconda parte della stagione 2024-2025, ha dato un contributo tangibile verso la promozione, rientrando tra gli interpreti con minutaggio significativo, e aprendo il 2025-26 con una collocazione da rotazione.

DOVE E COME POTREBBE INCASTRARSI NEL BENEVENTO DI FLORO FLORES
1) In una difesa a 4: terzino sinistro «classico», chiamato a garantire ampiezza, sovrapposizioni «esterne» sullo scarico dell’ala e tempi di cross. In non possesso, accorcio e diagonale stretta, con gestione attenta dell’uomo che taglia alle spalle. 2) In una linea a 5: quinto «bilanciato», non un’ala aggiunta, ma un laterale che accompagna con criterio. Utile se l’allenatore cerca di tenere alta la squadra senza scoprire la transizione difensiva. 3) Sulle palle inattive: battitore «di servizio» da seconda scelta su corner e punizioni laterali, con esecuzione a uscire sul primo palo o tesa verso il secondo. La logica tattica dell’operazione è limpida: allargare la gamma di soluzioni sul lato mancino e, allo stesso tempo, alzare la concorrenza interna. La presenza di un profilo come Cagnano «spinge» i compagni e consente al tecnico di modulare l’interpretazione della fascia in funzione dell’avversario: più spinta contro squadre basse, più controllo contro chi attacca con esterni larghi.

I PRECEDENTI: QUANDO LA CORSIA FA LA DIFFERENZA
Chi segue la Serie C lo sa: alzare il livello delle corsie a gennaio può cambiare la stagione. Esterni e terzini che aggiungono qualità e continuità di spinta trasformano l’inerzia di partite bloccate. Il Benevento, per storia recente, ha sempre trovato slancio quando ha dato profondità al lato forte e sicurezza a quello debole. Un terzino «da possessi» come Cagnano, non una freccia verticale, ma un regista esterno, può aumentare la percentuale di cross «giocabili» e la qualità delle seconde palle sul limite. È una modifica sottile ma spesso decisiva a questi livelli. In sintesi, il profilo del classe 1998 è quello giusto al momento giusto. Se il Benevento vorrà trasformare l’interesse in realtà, dovrà farlo con la prontezza di chi sa che nelle finestre di gennaio le occasioni non aspettano.

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