Serie C
21 Dicembre 2025
FORLÌ SERIE C – Elia Petrelli, attaccante classe 2001 punto di riferimento del club romagnolo dall'estate 2024
Immaginate lo Stadio Renato Curi a luci più basse del solito, il tabellone che ripete un numero fastidioso: 11. Sono i gol segnati dal Perugia in 14 giornate di campionato: troppo pochi per una piazza che vive di ambizione e appartenenza. Sullo sfondo, però, c’è un altro numero che rimbalza dai campi della Serie C: 7. Sono le reti realizzate da Elia Petrelli con il Forlì, impreziosite: un ritmo che ha catturato lo sguardo dei dirigenti biancorossi e, soprattutto, ha acceso la discussione tra i tifosi. La sensazione è netta: se bisogna svoltare, serve qualcuno che conosca la strada del gol. E il profilo individuato è proprio il centravanti romagnolo classe 2001.
UN CONTESTO CHE SPINGE AL CAMBIAMENTO
C’è una premessa che spiega la pressione attuale: il Perugia ha cambiato guida tecnica due volte tra settembre e ottobre 2025, passando da Vincenzo Cangelosi a Piero Braglia fino all’approdo di Giovanni Tedesco. È stata una transizione obbligata, seguita a una serie di risultati negativi e a una sterilità offensiva che ha reso fragile l’intero impianto di gioco. L’ufficialità dell’arrivo di Tedesco, bandiera biancorossa da calciatore, ha segnato il punto di ripartenza. Ma una squadra che fatica a segnare resta incompleta finché non trova la propria punta di riferimento.
IL NOME IN CIMA ALLA LISTA
Le indiscrezioni sul mercato invernale sono chiare: il Perugia sta cercando un attaccante per una «rivoluzione» nel reparto avanzato e avrebbe stretto un accordo di massima per il suo nuovo bomber: Elia Petrelli. L’anticipazione racconta di una scelta già orientata e di un’operazione che, con il via libera finale, potrebbe diventare il primo tassello della finestra di gennaio. Cresciuto tra Cesena e Juventus, Elia Petrelli si è affacciato al professionismo con la Juventus Under 23 in Serie C, lasciando una traccia forte nella stagione 2020-2021 con una tripletta alla Pistoiese in appena 28 minuti: un biglietto da visita che, allora, convinse tanti osservatori a considerarlo tra i 9 più promettenti della sua generazione. Nell’inverno 2021 il suo cartellino passò al Genoa nell’ambito dell’operazione che portò Nicolò Rovella in bianconero: un incastro di mercato importante, che collocava Petrelli tra gli asset da sviluppare. Le successive esperienze in Serie B e C (con Reggina, Ascoli, Carrarese, Triestina, Siena, Pro Sesto e Fermana) non hanno però offerto continuità. La svolta è arrivata nel 2024-2025 con il Forlì: promozione in Serie C e ritorno a una produzione offensiva da protagonista. Nell’estate 2025 il passaggio al Forlì è diventato definitivo.
LA STAGIONE 2025-2026: LA CONSACRAZIONE
Il dato che ha spinto il Perugia a rompere gli indugi è la continuità realizzativa. Le ricostruzioni concordano su un avvio di stagione solido: 7 gol e 2 assist complessivi tra campionato e coppa. Il quadro, dunque, è di un attaccante nel pieno della forma e della fiducia, fattori decisivi quando si cerca un innesto «pronto subito». Per analizzare l’urgenza basta guardare gli indicatori offensivi della prima parte di stagione: con 11 reti segnate in 14 giornate e una percentuale di vittorie minima, il Perugia ha pagato care la scarsa pericolosità e la discontinuità nell’ultimo terzo di campo. È una fotografia che combacia con la posizione in classifica nella fascia bassa del Girone B, con margini di risalita legati soprattutto alla capacità di trasformare occasioni in gol.
PETRELLI, UN FIT TECNICO-TATTICO
1) Attacco della profondità: Petrelli sa leggere bene la seconda palla e il corridoio alle spalle della linea. In squadre che devono risalire il campo in pochi tocchi, un 9 che «minaccia» la profondità sposta le difese indietro e libera corridoi per gli esterni e le mezzali. 2) Presenza in area: i suoi gol recenti raccontano un repertorio «da centravanti», tagli sul primo palo, spizzata sul cross, tap-in sulla respinta. Sono i gol «facili» che nascono da tempi di smarcamento e aggressività nei sedici metri. 3) Lavoro spalle alla porta: se il Perugia continuerà a vivere momenti in cui non può palleggiare «altissimo», avere un riferimento che protegga palla e faccia salire la squadra è strategico. Da questo punto di vista, Petrelli offre sponde «pulite» e gioco di parete. 4) Calibro mentale: la rinascita al Forlì racconta di una resilienza mentale che piace agli allenatori e alle piazze «calde». Dopo qualche stagione di trasferte e prestiti, ha ritrovato il feeling con la porta e con il ruolo. In una squadra che deve cambiare inerzia, serve proprio questo tipo di profilo.
LA MOSSA GIUSTA AL MOMENTO GIUSTO
Il Perugia non ha bisogno solo di un attaccante: ha bisogno di un segnale. Elia Petrelli rappresenta la sintesi di quello che serve oggi al Grifo: gol, energia, freschezza e la voglia di scommettere su se stessi. È un profilo che può alzare l’asticella della squadra senza stravolgerne l’equilibrio e, soprattutto, può farlo subito. Se la «rivoluzione» in attacco dev’essere il perno della risalita, partire da un centravanti che sente l’area e ha ritrovato il feeling con la porta è la scelta più logica. Il resto, l’assestamento tattico, le uscite, le altre pedine, verrà di conseguenza. La storia recente del calcio insegna che le salvezze e le risalite passano spesso da gennaio: poche mosse, giuste. Perugia-Petrelli ha tutte le caratteristiche per rientrare in questa categoria. Ora è questione di dettagli e di tempo, quella risorsa che nel calcio scarseggia sempre, per trasformare una trattativa in un cambio di passo.