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Serie C

Il 1° gol tra i Professionisti alla prima partita, poi poco altro: il fantasista ora potrebbe cambiare Regione

Un rigore all’alba del campionato, poi panchina e un ritorno da titolare: il percorso del classe 2005 tra alti e bassi

SALERNITANA SERIE C - BORNA KNEZOVIC

SALERNITANA SERIE C - Borna Knezovic, centrocampista offensivo classe 2005, in Campania in prestito dal Sassuolo

Era quasi buio all’«Arechi» quando il pallone di Borna Knezovic ha accarezzato la rete dal dischetto: un sinistro secco, all’angolo, che ha firmato l’1-0 contro il Siracusa e ha inaugurato il campionato della Salernitana. Quel rigore, arrivato al termine di un recupero-monstre di 17 minuti figlio del neonato sistema di supporto video, ha consegnato ai granata i primi 3 punti del torneo e al ragazzo nato a Pozega la sua prima, nitida istantanea nel calcio dei grandi. Poi, più ombre che luci: minuti centellinati, cambi tattici, concorrenza feroce. Fino al rientro dal primo minuto nella sfida con il Foggia, dove l’allenatore Giuseppe Raffaele gli ha chiesto di stare alto a destra nel sistema senza palla e di abbassarsi da mezzala di costruzione quando la Salernitana impostava. Da qui riparte la sua storia: e qui si inserisce il «richiamo della Puglia», perché una «big» della terza serie in quella regione, l’Audace Cerignola, ha iniziato a muoversi per riportarlo al centro della scena.

IDENTIKIT TECNICO E ANAGRAFICO
Non serbo, come talvolta ancora si legge, ma croato: Borna Knezovic è un 2005 (nato il 29 luglio) e appartiene alla categoria dei trequartisti che possono fare il mezz’ala o l’esterno alto a piede invertito. Cresciuto tra Slav Peternica e Cibalia Vinkovci, è sbarcato in Italia nel 2022 grazie al lavoro di scouting del Sassuolo, con cui ha vinto lo Scudetto Primavera 2024 e la Supercoppa Primavera l’anno seguente. In neroverde ha lasciato numeri importanti da Under: tra campionato e fasi finali, 19 gol nell’ultima stagione giovanile, con una cifra doppia anche negli assist, e il marchio di fabbrica nelle conclusioni mancine dalla media distanza. Il 5 agosto 2025 la Salernitana lo ha annunciato in prestito secco fino al 30 giugno 2026: primo contratto tra i Professionisti, primo giro senza rete di protezione dei campionati giovanili. 

L'AVVIO A SALERNO: UN CALCIO DI RIGORE CHE FA TESTO
Il suo battesimo granata non poteva essere più simbolico. Alla prima giornata di Serie C 2025-2026, all’«Arechi» la Salernitana batte il Siracusa 1-0. Decide Knezovic dal dischetto al 35’ del primo tempo, dopo una revisione con il Football Video Support che fa discutere e allunga la gara fino a 107 minuti complessivi. La fotografia tecnica è significativa: nel primo tempo Knezovic si muove tra le linee con libertà, attacca il mezzo spazio sinistro, cerca lo scambio corto e si presenta sul rigore con la freddezza di un veterano. È il primo graffio del suo campionato, oltre che la prima rete ufficiale della Salernitana nel torneo, un dato che resta. Tutto, insomma, lascia pensare a una scalata rapida nelle gerarchie. E invece no.

IL RICHIAMO DELLA PUGLIA: SUGGESTIONE CERIGNOLA
La notizia che riaccende i riflettori attorno a Knezovic riguarda il possibile movimento di mercato in direzione Puglia. Secondo le informazioni raccolte nelle ultime ore, è l’Audace Cerignola ad aver tastato il terreno con decisione. Non è un interesse isolato né estemporaneo: tra Salernitana e Cerignola i rapporti sono intensi e recenti, come confermano tre operazioni che hanno inciso direttamente sull’organico granata: 1) Galo Capomaggio: trasferimento a titolo definitivo dai gialloblù ofantini con contratto fino al 2028. 2) Mattia Tascone: altro arrivo dal Cerignola, biennale fino al 2027. 3) Ismail Achik: percorso particolare (cartellino di proprietà SSC Bari, ma esplosione e continuità proprio a Cerignola), poi passaggio in granata nell’estate 2025. In più, la compatibilità tecnico-tattica è evidente: in Serie C con i gialloblù, Knezovic avrebbe la possibilità di giocare stabilmente da sotto-punta o esterno destro a piede invertito, con la libertà di rifinire nei mezzi spazi. È il tipo di contesto che, al netto della fisiologia del primo anno tra i pro, può restituirgli minutaggio e centralità.

DAL SASSUOLO AL SALERNO, IL SALTO NEL PROFESSIONISMO
Il 5 agosto 2025, la Salernitana ha annunciato l’arrivo in prestito fino al 30 giugno 2026 del trequartista croato dal Sassuolo: una scelta precisa, figlia della retrocessione in Serie C e della volontà di affiancare a profili esperti un nucleo di giovani ad alto potenziale. Knezovic è uno di loro, assieme al terzino Marlon Nnamdi Ubani (classe 2005, scuola Borussia Dortmund, arrivato in prestito dal Lecce). Il messaggio del club è stato chiaro fin da inizio settembre, quando ha depositato una lista di 21 giocatori lasciando due slot liberi: fra i mediani figurava anche Knezovic, segnale di fiducia e spazio programmato per crescere in stagione. Dai report di gara emerge una costante: quando Raffaele alza il baricentro, Knezovic viene portato più vicino all’area, da dove può calciare e rifinire. Quando serve gestione posizionale, scivola mezzala, con compiti sul corto e pressione in uscita sul lato forte.

IL RIENTRO DA TITOLARE CON IL FOGGIA
L’ultimo snodo, in ordine di tempo, è la gara con il Foggia del 20 dicembre 2025. L’evoluzione della settimana, e le defezioni di uomini di peso come ad esempio Liguori, hanno spinto lo staff a una soluzione ibrida che chiamasse Knezovic a un ruolo “alto” nella catena di destra. Il piano prevedeva: 1) In non possesso: scalata fino alla linea dei tre davanti, per orientare la costruzione rossonera verso l’esterno e chiudere le linee interne. 2) In possesso: ritorno al ruolo di mezzala destra, con attacco dello spazio intermedio e possibilità di combinare con Achik e Ferraris sul lato palla. È il tipo di compito che mette in valore la sua elasticità: pressione alta, corse in avanti, ricezioni in zona luce. Non un semplice «esterno puro», ma una mezzala offensiva capace di giocare «alta» in funzione delle fasi. È qui che si comprende perché un progetto come quello del Cerignola potrebbe esaltarlo: in gialloblù, Knezovic potrebbe occupare con più continuità la zolla preferita, con meno compiti di abbassamento e più libertà di attaccare l’ultimo terzo. Il ricordo del rigore al Siracusa è un indizio, non un caso isolato. E perché a 20 anni la cosa peggiore non è sbagliare partita, ma non giocarla.

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