Serie D
27 Dicembre 2025
PISTOIESE SERIE D - Cristiano Lucarelli aveva già allenato il team arancione nella stagione 2014-2015
Un lunedì di fine dicembre, il cielo è basso su Pistoia e sul «Marcello Melani» si scorge un dettaglio che stona: la panchina arancione è vuota, ma davanti al settore dove batte il cuore del tifo campeggia un numero: 11. Non è il modulo, è una cicatrice. Sono le 11 vittorie consecutive di quella Ternana «assatanata» di Cristiano Lucarelli, che da oggi sale di nuovo sull’auto arancione. La guida, 10 anni dopo, torna a lui. E quella cifra, all’apparenza fuori posto, racconta già il senso della scelta: mettere al volante un tecnico che i numeri non li subisce, li crea. Nelle ore in cui la FC Pistoiese saluta il tecnico Antonio Andreucci, il club richiama l’allenatore livornese con l’idea di una scossa non simbolica ma sostanziale: identità, pressione, intensità. Un calcio che morde. E, soprattutto, un progetto che convinca lo spogliatoio a fare quadrato.
IL CAMBIO IN PANCHINA: LA SCELTA E LE RAGIONI
La decisione arriva in una fase di flessione nel pre Natale con un solo punto in 2 partite. La Pistoiese è nel Girone D di Serie D e la società ha scelto di intervenire. In data 26 dicembre 2025, il club ha ufficializzato l’addio a Andreucci, ringraziandolo per il lavoro svolto e la dedizione. Poche ore dopo, l’annuncio: Cristiano Lucarelli è il nuovo allenatore. Il presidente Sergio Iorio ha parlato esplicitamente di «scossa all’ambiente» e dell’idea che «niente sia compromesso». È una fotografia chiara: la squadra è ancora in quota obiettivi, ma serviva un cambio di energia in panchina. Le cronache delle ultime settimane spiegano perché: rendimento altalenante, 5 punti in 5 gare nell’ultimo mese prima della svolta, e una classifica che racconta una Pistoiese in zona alta ma non più a ridosso della vetta, con un -7 dalla capolista Lentigione (che pure è stata battuta 1-0 nel girone di andata).
UN RITORNO CHE PESA: LA PRIMA VOLTA E L'OGGI
Per Lucarelli è un ritorno. La sua prima esperienza arancione risale alla stagione 2014-2015, un ciclo chiuso con esonero nel febbraio 2015. Sono trascorsi 10 anni e nel mezzo il tecnico livornese ha costruito un percorso che oggi ne fa un profilo diverso: più strutturato, più maturo, certamente più consapevole. Ricordarlo non è un vezzo, è un dato utile alla lettura del presente: anche le storie circolari possono cambiare finale quando a cambiare è il protagonista.
I NUMERI CHE SPIEGANO LA SCELTA
C’è un motivo se, tra i profili disponibili, la Pistoiese ha deciso di puntare su Lucarelli. Il suo curriculum parla: da calciatore 320 presenze e 120 gol in Serie A (capocannoniere nel 2004-2005 con 24 reti), maglie pesanti come Atalanta, Torino, Parma, Livorno, Napoli. Da allenatore, un capolavoro: la Ternana 2020-2021, promossa con 90 punti, 28 vittorie, 95 gol fatti, 14 successi in trasferta, 11 vittorie di fila e una raffica di primati per la Serie C. A corredo, la Panchina d’Oro di Serie C assegnata nel 2021. Sono credenziali che vanno oltre la suggestione: definiscono un metodo e un’identità tecnica.
DOVE SI TROVA LA PISTOIESE E COSA SERVE SUBITO
Al 26 dicembre 2025 la fotografia competitiva è nitida: Pistoiese in piena corsa, ma non padrona della vetta. Serve rialzare il ritmo, soprattutto negli scontri diretti, che nelle parole del presidente sono stati il punto dolente dell’ultimo mese. In termini pratici, la priorità è triplice: 1) recuperare fiducia e intensità per aumentare la produzione offensiva e la qualità delle seconde palle; 2) migliorare la tenuta difensiva nelle fasi di transizione, dove gli arancioni hanno pagato caro qualche smarrimento; 3) dare una traccia riconoscibile al gioco, con principi chiari e pochi fronzoli. È qui che l’impronta di Lucarelli può incidere: le sue squadre migliori combinano aggressività senza palla e capacità di attaccare gli spazi con tanti uomini. Alla Ternana ha alternato il 4-2-3-1 (il suo marchio nella stagione dei record) a sistemi più prudenti come il 4-3-3 o il 3-4-2-1, a seconda del momento e della categoria, dimostrando flessibilità senza rinunciare alla pressione organizzata.
CONCLUSIONE: UNA SCOMMESSA CONSAPEVOLE
La FC Pistoiese vira su Cristiano Lucarelli perché cerca un allenatore-identità. Un tecnico che porta con sé una grammatica riconoscibile: aggressività, transizioni rapide, linee strette, attacco dell’area con più uomini e, all’occorrenza, flessibilità per adattare il piano gara all’avversario. La sfida è immediata ma non estemporanea: torna un allenatore che conosce l’ambiente, capace di legare ciò che si vede, corsa, coraggio, idee, a ciò che si sente: appartenenza. A Pistoia, adesso, non cercano solo un risultato. Cercano una traccia. Se l’uomo dei record riuscirà a riaccendere quel numero 11 nel cuore della città, lo dirà il campo. Intanto, la strada è stata scelta con lucidità: convincere la squadra a diventare squadra, ogni domenica. E quando la palla viaggia veloce, tutto il resto, spesso, le corre dietro.