Serie C
28 Dicembre 2025
ATALANTA SERIE C - Dominic Vavassori, attaccante classe 2005, nel campionato in corso conta finora 8 reti realizzate
Una notte di fine agosto allo stadio comunale di Caravaggio, il termometro che non scende sotto i 30 gradi, le zanzare disegnano traiettorie sul fascio dei riflettori. L’Atalanta Under 23 gioca «in casa», ma la sensazione è diversa: avversari, accenti e riti sono quelli del Mezzogiorno, perché per la prima volta la seconda squadra della Dea è stata spedita nel Girone C. Campo caldo, ritmi sporchi, partite che oscillano fra tecnica e duello. È qui, nel Sud che brucia di tifo, che Bergamo ha deciso di far crescere i suoi ragazzi. Al giro di boa i numeri dicono 22 punti in 19 partite, 29 reti all'attivo e 25 subite. Un campionato altalenante quello dei giovani nerazzurri, capaci nell'arco di una settimana di battere 6-2 il Picerno e 4-2 il Cerignola, dopodiché di perdere senza segnare neanche un gol subito dopo per 2 partite di fila.
UN CONTESTO INEDITO: IL GIRONE C CAMBIA LA TRAIETTORIA DEL PROGETTO
Il dato non è un dettaglio: alla sua terza partecipazione consecutiva in Serie C, l’Atalanta Under 23 è stata inserita nel raggruppamento meridionale per la stagione 2025-2026, dopo due annate vissute nel settentrionale Girone A. La Lega Pro ha ufficializzato i gironi a fine luglio 2025, definendo la geografia della nuova annata: nel C compaiono piazze come Salernitana, Catania, Benevento, Cosenza, Foggia, Trapani, oltre alle neopromosse Casarano e Siracusa. Per la seconda squadra nerazzurra è un passaggio di grado: trasferte più lunghe, ambienti caldissimi, un’esperienza formativa diversa, e più aspra, per chi sogna la Serie A. Se i primi due campionati avevano misurato soprattutto la qualità tecnica del vivaio, la stagione nel Girone C aggiunge variabili di contesto: logistica, gestione delle energie, «tenuta» mentale. Un salto competitivo che ha convinto il club a spostare il banco di prova.
COME GIOCA L'UNDER 23 DI BOCCHETTI: PRINCIPI E ADATTAMENTI
Non c’è rivoluzione, c’è «rifinitura». L’Atalanta Under 23 conserva i principi del vivaio di Zingonia: uscita dal basso se possibile, coraggio nei duelli, ampiezza garantita da esterni aggressivi, densità intorno alla palla per attaccare la riaggressione. Il Girone C però consiglia qualche coperta in più: il tecnico ha alternato interpretazioni con più equilibrio in mezzo, valorizzando profili «ibridi» capaci di sporcare la manovra avversaria e di accompagnare l’ultimo passaggio. La gestione dei momenti, specie tra 60’ e 80’, è diventata un focus, come raccontano alcune partite «specchio»: dall’ossigeno della vittoria esterna a Cosenza, fino alle gare più fisiche in Lombardia di Coppa Italia Serie C contro Alcione e Pro Vercelli. Sull’ultimo terzo, con Vlahović partito, la squadra ha dovuto trovare gol «diffusi»: le geometrie di Panada, la fisicità di Cissé, l’arrivo in area di Vavassori, gli strappi di esterni come Ghislandi e le invenzioni di profili tecnici quali Cortinovis. Il picco emotivo? La partita «pazza» di fine ottobre con AZ Picerno, un 6-2 che ha messo in bacheca firme multiple e una fotografia: quando l’Under 23 trova ritmo e precisione, la produzione offensiva resta da alta classifica.
CHI STA CRESCENDO: PROFILI E COMPETENZE
1) Il capitano «tecnico» che non c’è più: l’uscita di Gyabuaa ha aperto spazio a mediani con compiti di regia e frizione. Qui il club sta misurando chi sa «accendere» l’azione e, allo stesso tempo, schermare la trequarti nelle giornate di vento contrario. 2) I gol che si dividono: senza Vlahović, il reparto offensivo è diventato collettivo. Dominic Vavassori ha mostrato senso del gol da attaccante «che attacca l’area tardi», mentre altri profili hanno alzato il contributo: la gara con AZ Picerno è un indizio quasi didattico. 3) Le corsie: in Serie C i quinti fanno la differenza. La crescita di esterni come Ghislandi, spalle larghe per fare tutta la fascia, e la duttilità di giovani con passo lungo restano centrali per guadagnare metri e punire in transizione. Alcuni fogli gara ufficiali dicono che la catena destra è diventata un’uscita privilegiata. 4) La gestione dei clean sheet «imperfetti»: l’Under 23 resta una squadra che produce. Il vero salto, tipico del passaggio da Primavera ai Pro, sta nel ridurre le «porte aperte» nei 10 minuti successivi al vantaggio. Qui sta la differenza tra zona playoff e «alta classifica».
COSA ASPETTARSI DA QUI A FINE CAMPIONATO
Il calendario propone, fra gennaio e aprile 2026, una sequenza che può qualificare l’Under 23 per i playoff anche nel Girone C. Si rivedranno dopo la pausa partite con squadre dal tasso agonistico elevato, mentre le gare interne a Caravaggio richiedono capitalizzazione massima: punti pesanti, rotazioni intelligenti, micro-obiettivi su fasi di pressione e calcio da fermo. L’esperienza del 2024-2025 insegna: arrivare in condizione e con certezze tattiche vale quanto il piazzamento. In ultimo, ricordiamoci di cosa stiamo parlando: una seconda squadra serve a selezionare calciatori pronti per Raffaele Palladino e per la Serie A. Il Girone C non è solo un campionato: è una macchina che simula le difficoltà del Professionismo vero. Se a maggio conteremo minutaggi, promozioni interne e valorizzazioni in Serie B, avremo la misura della riuscita. I punteggi, inevitabilmente, ci diranno qualcosa. Ma la cosa che conta di più, per un club che ha fatto del vivaio un asset, è il numero di ragazzi pronti a reggere 90 minuti in uno stadio che vibra. Lì, nel Sud che brucia, dove crescono i giocatori che poi non tremano più.