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Serie C

Ha 18 anni, è già stato convocato in Serie A e può fare la differenza: la neo promossa è pronta a fare il colpaccio

Un talento del 2007 torna sul territorio e sbarca in arancio‑blu in prestito secco: una mossa mirata per dare idee e continuità

PISA SERIE A - GIACOMO MAUCCI

PISA SERIE A - Giacomo Maucci, centrocampista classe 2007, nella stagione in corso ha giocato con i toscani 2 partite nel campionato Primavera

La sera d’inverno a Ospitaletto ha un suono diverso quando i riflettori del Gino Corioni si accendono: l’arancione delle maglie taglia il buio, i bambini si arrampicano sulla rete per vedere meglio e gli anziani indicano la trequarti come si indica un orizzonte. In quella zona di campo, a cavallo tra immaginazione e geografia, sta per posarsi un nome nuovo: Giacomo Maucci, classe 2007, trequartista di proprietà del Pisa Sporting Club, atteso in Lombardia con la formula del prestito secco. Un innesto leggero sulla carta, pesantissimo nell’idea: portare cervello e gamba dove nascono le giocate, senza stravolgere l’identità di una matricola che ha bruciato le tappe e ora vuole restare. La notizia è trapelata domenica 28, con i dettagli che confermano profilo ed esperienza del ragazzo e le condizioni dell’operazione, in entrata per l’Ospitaletto e in uscita strategica per il Pisa.

CHI È GIACOMO MAUCCI, PROFILO TECNICO E UMANO
Trequartista moderno, capace di giocare anche da mezzala e da interno di possesso: questa la fotografia tattica più credibile di Maucci. Fonti di settore lo riportano come «attacking midfielder» con seconda posizione «central midfield», il che traduce in termini internazionali un repertorio fatto di ricezioni tra le linee, protezione palla orientata e passaggio di rifinitura, con buona qualità nel gioco corto e crescente personalità nel pressing di riaggressione. Nato il 16 marzo 2007, bresciano, 18 anni compiuti, ha percorso tutta la trafila del Brescia fino alla Primavera, meritando aggregazioni frequenti con la prima squadra. Il suo nome era balzato in cronaca giovanile tra i profili di maggiore prospettiva della Lombardia. Nell’estate 2025 la svolta: il Pisa lo annuncia con un contratto fino al 30 giugno 2029 (con opzione), un segnale forte di fiducia e programmazione. Il tesseramento nerazzurro, nato anche sullo sfondo delle vicende societarie del Brescia, lo inquadra come investimento tecnico a medio periodo.

PERCHÈ STAREBBE BENE A OSPITALETTO
L’Ospitaletto è la storia recente più luminosa del calcio lombardo: 2 salti in 2 anni, dall’Eccellenza alla Serie C, in una scalata che ha acceso una comunità e riportato tra i Professionisti il club in provincia di Brescia. La promozione dalla Serie D è arrivata con la lucidità delle squadre organizzate: 74 punti finali e sorpasso netto sulle rivali. Dentro questa cornice, l’innesto di Maucci ha una logica semplice e al tempo stesso chirurgica: 1) dare un riferimento in zona di rifinitura che dialoghi con gli esterni e con la punta, senza snaturare le rotazioni consolidate; 2) aumentare la «scorta» di qualità per le partite a bassa densità di occasioni, dove conta chi trova la linea di passaggio giusta; 3) abbassare il tasso di prevedibilità della manovra, introducendo un profilo in grado di ricevere tra i reparti e di associare palla a terra con tempi rapidi. La formula del prestito secco chiarisce le priorità: per i bresciani è un upgrade di listino tecnico senza zavorre economiche, per il Pisa è la scelta di un ambiente dove garantire a un 18enne minuti veri, dentro un campionato tosto come la C, ma con un contesto territoriale familiare al ragazzo. 

PISA, LINEA VERDE CON VISIONE
Il Pisa Sporting Club ha alzato l’asticella nella gestione dei giovani: firma lunga per Maucci fino al 2029, Primavera come base e un percorso «a fisarmonica» tra sedute con la prima squadra (è già stato convocato in Serie A dal tecnico Alberto Gilardino) e la possibilità di minuti in prestito mirati. Non è un caso: la comunicazione ufficiale di luglio sottolineava il ruolo da protagonista nel percorso giovanile e la prospettiva di crescita nel mondo nerazzurro. L’interesse di club di categoria superiore circoscritto nel corso dell’estate conferma il posizionamento del ragazzo nel mercato dei 2007 di qualità. Poi la scelta: restare di proprietà del Pisa, crescere, e cercare adesso il campo con Ospitaletto.

COSA DICE IL MERCATO: UN PROFILO «ATTENZIONATO»
Nel mese di luglio 2025 il nome di Maucci è rimbalzato tra addetti ai lavori anche in chiave Serie B, con il Mantova che aveva sondato un possibile innesto. Un dettaglio che non cambia la sostanza ma certifica la considerazione attorno al giocatore. La soluzione scelta oggi, prestito secco in Serie C, appare, per età e bisogni di crescita, una pista più aderente alla realtà tecnica. Il comunicato di acquisizione del Pisa la scorsa estate era chiarissimo: «Centrocampista offensivo, classe 2007, cresciuto nel Brescia, protagonista in Primavera e presenza fissa in prima squadra». Una definizione che ha pesato nella percezione del ragazzo fuori dai confini lombardi e che, soprattutto, spiega perché oggi il club nerazzurro punti a fargli respirare partite vere. A monte, la firma del primo contratto da Professionista con il Brescia, poi seguita dall’approdo al Pisa, racconta un percorso lineare: crescita, responsabilità, nuove sfide.

OLTRE LA TECNICA: UN TRASFERIMENTO CHE PARLA AL TERRITORIO
Un 18enne bresciano che torna a casa, pur restando patrimonio di un club strutturato come il Pisa, è una storia che piace: ai tifosi, ai settori giovanili della zona, ai bambini che popolano i distinti con il cappellino arancio‑blu. La Serie C di oggi vive di identità e prossimità: portare in squadra un profilo locale significa anche presidiare il legame con la base, far sentire la comunità parte di un progetto che non si esaurisce nei 90 minuti. L’efficacia del trasferimento è vincolata alle date ufficiali di apertura del mercato: l’operazione, già definita tra i club, diventerà esecutiva con il via libera della sessione. Da quel momento in poi, la palla passerà al campo e alle scelte tecniche dello staff. Considerando il calendario dell’Ospitaletto in Girone A è verosimile pensare a un inserimento graduale nelle rotazioni, con la prospettiva di minuti crescenti quando il ritmo gara sarà stato acquisito.

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