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Il fanalino di coda tenta l'ultima disperata carta, ecco in panchina un ex attaccante da oltre 150 gol tra i Prof

Dalla Serie A alla società granata, il tecnico romano può ridare identità e ambizione a una piazza che non accetta di stare ai margini

REAL ACERRANA SERIE D - MARCO NAPPI

REAL ACERRANA SERIE D - Marco Nappi, ex attaccante classe 1996, nella passata stagione ha allenato la Cairese nel Girone A della massima serie dilettantistica

Una porta dello spogliatoio che si richiude, un brusio che si spegne, un gruppo che si alza in piedi. Nell’aria del Centro Sportivo di Acerra, il silenzio ha il peso delle decisioni definitive. Entra Marco Nappi. L’uomo che in Serie A ha sfidato difensori e pregiudizi con la stessa naturalezza con cui oggi pretende ritmo e coraggio dalle proprie squadre. La Polisportiva Real Acerrana 1926 gli affida la rotta: un cambio di passo scelto in una serata d’inverno, il 28 dicembre 2025, quando il club annuncia che l’ex attaccante di Genoa, Fiorentina, Atalanta, Brescia e Udinese (in totale oltre 150 gol tra i Professionisti tra Serie A, B C1 e C2) è il nuovo responsabile tecnico della prima squadra. Una sterzata netta, per un progetto che vuole voltare pagina ma non rinunciare alla propria identità: quella granata, quella del Toro, quella di una città che si riconosce nella Serie D del Girone H e che pretende una squadra all’altezza del proprio rumore.

L'INCARICO: PERCHÈ PROPRIO NAPPI
La scelta di Nappi non ha nulla di casuale. Parliamo di un tecnico «artigiano» del campo, abituato a prendere in mano spogliatoi complessi e a ricomporli con metodo, disciplina e un’idea di gioco riconoscibile. Negli ultimi anni ha lavorato in piazze dove la pressione non è una variabile: è la costante. All’Arzachena (2021–2023) ha centrato i playoff in entrambe le stagioni; alla Nocerina (2023-2024) ha riportato entusiasmo e risultati, chiudendo al 2º posto il girone e uscendo solo in semifinale playoff; alla Cairese (ottobre 2024-marzo 2025) ha affrontato una risalita complicata in Girone A. Un percorso che lo consegna ad Acerra con una credenziale precisa: sa entrare in corsa, capire in fretta ciò che non funziona e intervenire su principi, gerarchie e dettagli. Anche perchè non è proprio più il momento di perdere tempo, con i soli 6 punti in 17 partite del girone di andata.

CHE ACERRANA TROVA NAPPI
L’Acerrana è una società viva, capace di riaccendere la passione cittadina e di attraversare momenti turbolenti senza smarrire la bussola. Il club ha attraversato mesi intensi: risultati altalenanti, scosse tecniche, un pubblico che pretende risposte immediate. Nel Girone H della Serie D 2025-2026 la concorrenza è feroce: ci sono realtà storiche come Fidelis Andria, Nardò, Martina, Barletta, l’ambiziosa Pompei, e piazze campane «calde» come Afragolese, Nola, Sarnese e Paganese. È un girone di forte identità territoriale, dove i dettagli decidono una stagione. Serviva un profilo con spalle larghe e idee chiare: il club granata ha scelto di affidarsi a Nappi proprio per questo.

NAPPI, IDENTIKIT UMANO PRIMA ANCORA CHE TECNICO
Sotto la tuta c’è la memoria di un attaccante capace di colpi «pop», ma anche di sacrificio e intelligenza tattica. Marco Nappi è cresciuto nel calcio italiano che si sporcava le ginocchia, che considerava l’errore un passaggio, non un marchio. Ha vinto la Serie B con il Genoa (1988-1989), ha lasciato segni di fantasia e abnegazione in piazze che non dimenticano come Firenze, con una giocata memorabile in Coppa Uefa contro il Werder Brema nella stagione 1989-1990, e si è poi rimesso in gioco con la stessa fame dalla panchina. Esperienze nei vivai, un passaggio in Cina con i giovani del Beijing Sport University, e poi il ritorno in Italia per costruire credibilità nelle categorie che formano davvero gli allenatori.

DALL'ARZACHENA ALLA NOCERINA: LE TAPPE CHE SPIEGANO LA SCELTA GRANATA
1) Arzachena (2021–2023). Due stagioni, due qualificazioni ai playoff, una cifra di gioco chiara: squadra corta, aggressione iniziale, esterni coinvolti sia in rifinitura sia nell’attacco alla profondità. È qui che Nappi sedimenta il suo 4-3-3 come lingua madre. 2) Nocerina (2023-2024). Subentra in autunno, fa ordine, costruisce una corsa solida fino al 2º posto nel girone. La squadra macina punti con regolarità, difende meglio e acquisisce un’identità utile anche nei giorni storti. 3)  Cairese (ottobre 2024-marzo 2025). Una missione di medio periodo in un Girone A competitivo e «nordico» per mentalità. L’esperienza si chiude con l’esonero a inizio marzo: fisiologia del mestiere in un contesto dove il risultato immediato pesa quanto la prospettiva. Questo trittico racconta un allenatore pragmatico, che non rinuncia all’idea ma la piega al materiale umano a disposizione. È uno dei motivi per cui l’Acerrana lo ha scelto: serviva qualcuno capace di «leggere» la rosa, non solo di imporre un manifesto.

IL VALORE AGGIUNTO: UNA PANCHINA «PESANTE»
Nelle piazze che chiedono molto, l’allenatore non può essere solo un tattico. Deve essere un direttore d’orchestra: capire quando stringere e quando concedere, restare lucido nei finali caldi, assumersi responsabilità davanti alla stampa e davanti alla propria gente. Nappi ha già vissuto queste dinamiche: sa cosa significa allenare nel Sud, sa come funziona la settimana-tipo quando il risultato pesa, sa come spegnere un incendio prima che diventi un rogo. A Acerra l’obiettivo non è solo la classifica. È il consolidamento di una cultura tecnica coerente con l’ambizione del club. Il cambio in panchina indica una direzione: costruire una squadra riconoscibile, rispettata, capace di reggere l’urto e, quando serve, di fare un passo oltre. Non è retorica: è la differenza tra lottare fino all’ultimo e imporre gradualmente il proprio standard al campionato.Il resto lo diranno i 90 minuti, ogni domenica. Ma l’attacco all’inverno granata ha un nuovo nome e un cognome pesante: Marco Nappi.

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