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Serie C

Il 20enne dell'Inter va di corsa e ha mercato in Serie B, l'ambizioso club punta ad ingaggiarlo a gennaio

Un talento cresciuto in casa, un autunno in accelerazione e un inizio di 2026 da decifrare: cosa c’è davvero dietro le sirene blucerchiate

INTER SERIE C - THOMAS BERENBRUCH

INTER SERIE C - Thomas Berenbruch, centrocampista classe 2005, nel campionato in corso con la squadra Under 23 conta 8 apparizioni oltre a 2 partite di Coppa

La scena è questa: 90° minuto, luci di San Siro addosso, il rumore di un derby che non finisce mai. Dalla panchina si alza un ragazzo con un cognome che sembra venire dal Nord Europa ma che è nato tra le strade di Milano: Thomas Berenbruch, classe 2005. Pochi giri d’orologio, giusto il tempo per respirare il campo e capire che certe notti valgono un’educazione calcistica. Quella manciata di secondi nel derby di Coppa Italia dopo il battesimo europeo contro il Feyenoord della stagione 2024-2025 non gli cambiano la carriera, ma la rimettono in asse: «Ci sono», dice il suo ingresso. E oggi, con gennaio alle porte, quell’«esserci» torna d’attualità: la Sampdoria ci pensa, l’Inter ragiona, e il profilo di Berenbruch torna al centro del mercato.

IL PUNTO DI PARTENZA: MINUTI, RUOLO E PARTITE VERE
Il contachilometri della prima metà di stagione con l’Inter Under 23 racconta un percorso a due tempi. Rientrato definitivamente a metà ottobre 2025 dopo i guai fisici estivi, Berenbruch ha avuto un impiego misurato: tanta panchina, ingressi a gara in corso, una sola maglia da titolare nell’ultimo turno con l’Union Brescia. Il dato secco: 11 presenze ufficiali, circa 400 minuti, zero gol e zero assist tra Serie C e Coppa Italia di categoria. È la fotografia di un’integrazione graduale dentro la squadra di Stefano Vecchi, pensata per rimettere benzina nel motore senza forzare, dopo settimane vissute più in sala pesi che sul prato. Il perché di questa prudenza è presto detto: l’estate aveva lasciato in eredità noie alla caviglia, fastidi che hanno tenuto il centrocampista ai box fino all’autunno. 

CHI È DAVVERO BERENBRUCH: IDENTIKIT TECNICO E CRESCITA
Nato il 31 maggio 2005, mancino naturale ma ambidestro di fatto, Berenbruch si muove da mezzala a prevalenza offensiva che sa «accendersi» negli ultimi 30 metri. All’Inter ci è arrivato nel 2020 dal Renate, e la trafila è stata di quelle disegnate col righello: Under 17 (finale scudetto), Under 18 (altra finale e 10 gol in 25 presenze), poi la Primavera dove nel 2023-2024 ha messo insieme 39 partite e 11 gol, replicando in sostanza il peso specifico offensivo nell’annata successiva prima del salto nell’Under 23. Sono numeri e progressi tracciati nero su bianco dai canali del club: qualità di calcio, letture senza palla, capacità di attaccare l’area. In una parola: intelligenza. C’è poi il capitolo Nazionale: nel marzo 2025, con l’Italia Under 20 di Bernardo Corradi, Berenbruch ha festeggiato il primo gol azzurro contro la Turchia.Non ultimo: la parte contrattuale. L’Inter ha deciso di blindarlo. Dal settembre 2025 il suo accordo è stato allungato fino al 30 giugno 2029, un segnale tutt’altro che simbolico in un vivaio dove si sceglie con cura chi trattenere e su chi investire tempo e risorse.

PERCHÈ LA SAMPDORIA SI STA MUOVENDO PROPRIO ORA
Il ragionamento in casa Sampdoria è tanto semplice quanto ambizioso: servono qualità e energia per la seconda parte di Serie B, possibilmente a costi sostenibili, e con margini di crescita immediati. Dentro questa cornice, Berenbruch è un nome che torna e ritorna nelle ultime ore. Il classe 2005 sarebbe tra i profili attenzionati dal club del Ferraris. Non c’è, ad oggi, una trattativa definita nelle cifre o nei dettagli, ma c’è un’esplorazione reale: una suggestione che per i blucerchiati può trasformarsi in operazione se s’incastrano tempi e formule. Un dettaglio di «ecosistema» che, nel mercato, vale spesso quanto un bonus tecnico.

COSA PORTEREBBE BERENBRUCH A GENOVA
1) Fase di possesso: Berenbruch offre un primo controllo orientato e passaggi verticali tra le linee. Il sinistro gli consente di cambiare lato senza dover rientrare, il che accelera il ribaltamento del fronte. Le letture preventive gli permettono inoltre di farsi trovare tra mezzospazio e zona di rifinitura. Sono tratti evidenziati da mesi di analisi interne all’Inter e dal suo rendimento in Primavera, dove la frequenza con cui si è inserito in area è stata un marchio di fabbrica. 2) Fase di non possesso: non è un interditore puro, ma il suo raggio d’azione e la capacità di scivolare sulle linee di passaggio aiutano nel pressing orientato sull’uomo. Nell’Under 23, dopo il rientro, gli è stato chiesto di «sporcare» linee e corridoi più che di rompere in tackle: compito svolto con disciplina, pur in minutaggi ridotti. 3) Set piece: calcio da fermo preciso, utile sia per cross tagliati sul secondo palo sia per conclusioni dal limite. L’Italia Under 20 l’ha impiegato anche qui, sfruttandone la pulizia di calcio.

LA SCELTA GIUSTA AL MOMENTO GIUSTO
Nel calcio dei grandi numeri, dove i prospetti si misurano spesso con il contatore dei like più che con la pazienza dei 90 minuti, l’operazione Sampdoria-Berenbruch avrebbe un pregio non scontato: mettere al centro la crescita. Per la Samp, che ha bisogno di idee oltre che di gambe; per l’Inter, che vuole verificare sul campo l’equazione talento + ordine; per il classe 2005, che ha già assaggiato le notti che contano e ora deve imparare a ruminare il calcio del sabato pomeriggio, tra contrasti, seconde palle e scelte in tre tocchi. È lì che si diventa grandi. Se l'affare andrà in porto, il Ferraris scoprirà un giocatore che non ama le luci di scena ma sa cambiare il ritmo del palco. Se resterà a Milano, l’Under 23 avrà comunque un tassello in più per il girone di ritorno. In entrambi i casi, la sensazione è la stessa: la storia di Thomas Berenbruch ha appena cominciato a prendere velocità. E gennaio potrebbe essere la prima vera accelerazione.

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