Serie B
30 Dicembre 2025
MANTOVA SERIE B - Vanja Vlahovic, attaccante classe 2004, nella prima parte di stagione ha giocato allo Spezia in prestito dall'Atalanta
All’intervallo a Carrara la temperatura scende sotto lo zero e il tabellone resta inchiodato sullo 0-0. Ai bordi del campo, un gruppo di ragazzini con la sciarpa biancorossa prova a scaldarsi cantando. Uno di loro chiede al padre: «Ma ci salviamo?». La risposta non arriva. Parla la classifica: il Mantova è penultimo, in piena zona retrocessione diretta, con appena 15 punti dopo la pausa natalizia. L’eco del pari a reti bianche in casa della Carrarese non sposta di una virgola il quadro: serve qualità, serve esperienza, servono gol. E serve in fretta. Perché la ripresa del campionato ha già una data cerchiata di rosso: domenica 11 gennaio 2026, Mantova–Palermo al Danilo Martelli, ultima dell’andata. Dall’altra parte arriverà un Palermo in piena corsa per la promozione diretta, staccato di soli 4 punti dal secondo posto dopo la 18ª giornata. Tradotto: gara ad alta tensione tecnica ed emotiva, preludio a un mercato di gennaio che per il club virgiliano vale una stagione.
LA SVOLTA TECNICA: MODESTO AL POSTO DI POSSANZINI, RINAUDO IN REGIA
Il club di Viale Te ha già mosso pedine pesanti. Dopo un autunno complicato, Davide Possanzini è stato avvicendato: in panchina è arrivato Francesco Modesto, reduce dall’esperienza con l’Atalanta Under 23 e chiamato a rianimare una neopromossa che paga dazio nelle aree di rigore. Contestualmente, è cambiata anche la guida dell’area sportiva: Leandro Rinaudo è il nuovo direttore sportivo, con Erjon Bogdani collaboratore. Un doppio segnale: accendere subito il motore tecnico e costruire, con metodo, un mercato coerente.
MERCATO, ISTRUZIONI PER L'USO
Nelle parole e nelle scelte di Francesco Modesto affiora un’idea abbastanza netta: servono giocatori pronti, ma anche profili «conosciuti» in grado di ridurre i tempi di adattamento. Non stupisce dunque leggere sul taccuino virgiliano nomi che l’allenatore ha già gestito: l’attaccante Vanja Vlahovic (classe 2004), oggi di proprietà Atalanta e in stagione passato in prestito allo Spezia, e il centrocampista Emmanuel Gyabuaa (2001), ceduto in estate in prestito biennale all’Avellino. Sono due pedine funzionali alle richieste del tecnico: profondità e fisicità davanti, gamba e aggressività interna in mezzo. Per arrivare a loro però il percorso è complesso, ma non impossibile se tutte le parti intravedono vantaggi sportivi. Valutazione prudente, dunque.
LE DUE COLONNE PER «ALZARE IL LIVELLO»: VALOTI E CECCHERINI
Due nomi che scaldano il dibattito sono Mattia Valoti (1993) e Federico Ceccherini (1992), esperti e con curriculum da alta Serie B/Serie A. Entrambi sono alla Cremonese: Valoti ha cambiato volto ai grigiorossi già nel 2025 con numeri da «supersub», mentre Ceccherini garantisce stazza ed esperienza nel cuore della difesa. Per il Mantova sarebbero innesti-asse: un interno offensivo capace di incidere tra le linee e un centrale che alzi la soglia d’attenzione nei finali. Va detto, però, che strapparli oggi alla Cremo non è semplice né economicamente, né progettualmente. La fotografia contrattuale e di status: Valoti è approdato alla Cremonese a titolo definitivo nel febbraio 2025 e ha inciso da subito; Ceccherini ha firmato fino al 30 giugno 2026. Due situazioni che implicano trattative in salita e investimenti calibrati.
LINEA «GREEN» IN DIFESA
Tra le piste «di prospettiva», c’è il francese Ahmed Sidibé (2002), centrale longilineo, mancino naturale, acquistato in estate dal Venezia con contratto lungo. Un profilo che sposa la richiesta di Modesto di avere difensori aggressivi ma con passo per difendere in avanti. Anche qui, però, la strada è complessa: i lagunari lo hanno blindato fino al 2028 e l’operazione più verosimile, se mai, sarebbe un prestito secco. Ma gennaio non è solo lista di acquisti: ci saranno uscite per liberare spazio economico e tecnico. Alcuni giocatori con minutaggio ridotto potrebbero scendere di categoria per ritrovare continuità. La logica è netta: ridurre le sovrapposizioni di ruolo, alzare il livello medio degli 11 e dei 5 che entrano. In una corsa salvezza, gli ultimi 30 minuti pesano come i primi.
COSA RESTA DA DIRE AL RAGAZZINO CON LA SCIARPA
Che sì, ci si può salvare. Ma non con un colpo di bacchetta. Servono scelte nette ora: un attaccante che faccia salire la squadra, un interno che porti gol «facili», un centrale che tenga il duello quando la partita diventa lunga. Serve un gennaio lucido, perché il calendario non aspetta e la concorrenza si muove. Serve che l’11 gennaio il Martelli diventi un moltiplicatore, non un luogo di ansia. E serve che il Mantova scelga di essere protagonista del proprio destino, non spettatore del proprio campionato. Se il mercato darà a Modesto gli strumenti promessi, la risposta che il padre non ha dato a suo figlio potrà arrivare dal campo. Magari già da quel Mantova-Palermo che, in fondo, vale più di tre punti: vale un bivio.