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Serie B

Un talento infinito ma solo 7 presenze in stagione, il centrocampista lanciato da Gasperini ora può tornare all'Atalanta

Il classe 2006, esploso a Zingonia e già esordiente in Europa League e Serie A, gioca poco: si valuta il da farsi per la sua crescita

ATALANTA SERIE A - LEONARDO MENDICINO

ATALANTA SERIE A - Leonardo Mendicino, centrocampista classe 2006, nella stagione in corso conta 7 presenze per 200 minuti giocati in prestito alla Reggiana

La scena è questa: al minuto 79 di Sampdoria–Reggiana del 27 dicembre 2025, sul tabellone del «Ferraris» lampeggia il numero 44. Entra Leonardo Mendicino, giusto il tempo di sporcare i parastinchi e tenere la posizione in mezzo al campo. Finisce 2-1 per i blucerchiati, e il giovane mediano granata riafferra la panchina. In stagione, con la Reggiana, le sue apparizioni sono soltanto 7. Un dato dal peso specifico enorme quando parliamo di un classe 2006 che vive di minuti, sequenze, continuità. È qui che scatta l’allarme in casa Atalanta: con così poco spazio, il prestito ha ancora senso? Meglio il rientro a Zingonia o un’altra destinazione in cui il ragazzo possa mettere chilometri veri sulle gambe? È la domanda che, da giorni, rimbalza fra i corridoi del settore giovanile nerazzurro e i tavoli di mercato.

UN TALENTO FORMATO A ZINGONIA E TESTATO AD ALTO LIVELLO
Per capire la portata del bivio, bisogna tornare indietro. Nato a Carate Brianza il 25 giugno 2006, Mendicino è uno dei prodotti recenti più interessanti del vivaio di Zingonia. Dopo i primi passi tra La Dominante e Renate, nel 2017 entra nell’universo Atalanta, che lo fa crescere fino alla promozione in Atalanta Under 23 al debutto in Serie C. Con Gian Piero Gasperini non è un semplice «aggregato»: il tecnico lo premia con due momenti-chiave della costruzione mentale di un calciatore. 1) Il 14 dicembre 2023 l’esordio in Europa League nella vittoria 0-4 sul Raków Częstochowa. 2) Il 4 febbraio 2024 il battesimo in Serie A nei minuti finali di Atalanta–Lazio 3-1. Segnali forti, tipici delle scelte che a Bergamo non si prendono per caso: prima si forma il giocatore, poi lo si stressa al livello superiore per misurarne personalità e tempi di adattamento.

LA PARENTESI CESENA E IL PASSO VERSO LA SERIE B «VERA»
Nell’estate 2024 arriva il salto funzionale: prestito al Cesena fino al 30 giugno 2025. Il piano è chiaro: posarlo in una Serie B verticale, tendente a ritmi da A, per farlo crescere in un calcio di transizioni e duelli. Il campionato restituisce 17 presenze in cadetteria (più 2 in Coppa Italia): non una titolarità, ma una presenza costante nella rotazione, utile a fare esperienza. Bilancio in linea con l’età e con il ruolo, dove il margine d’errore è minimo e la lettura delle seconde palle si affina con i minuti.

L'ESTATE GRANATA: L'ARRIVO ALLA REGGIANA
Il 9 agosto 2025 la Reggiana chiude per Mendicino con la formula del prestito fino al 30 giugno 2026. Un’operazione calibrata: Atalanta e granata condividono l’idea di un percorso di crescita progressivo nella stessa categoria, con un contesto tecnico che, nelle intenzioni, doveva garantirgli minutaggio e responsabilità centrali. Nelle ultime ore di trattativa, la Reggiana brucia anche la concorrenza del Mantova, segno che il profilo era considerato pronto per ruoli non marginali. Il copione, però, non è andato in scena come previsto. Dopo 4 mesi di stagione, il tabellino dice 7 presenze per 191 minuti complessivi in Serie B. Troppo poco per un 19enne in piena fase di apprendimento. Le ragioni? La densità numerica e qualitativa della mediana granata, con profili più esperti o già «integrati» nel sistema e le gerarchie di un campionato che tende a irrigidirsi presto: chi parte davanti consolida spazio, chi insegue deve approfittare di finestre molto piccole. Nel suo ruolo, tra mezzala e mediano, la Reggiana ha richiesto spesso struttura e immediatezza di impatto, caratteristiche che un under può esprimere meglio giocando con continuità. E la continuità, fin qui, non c’è stata.

PROFILO TECNICO-TATTICO: MENDICINO VALE MINUTI
A cosa rinunciamo quando Mendicino non gioca? A un mediano/mezzo centro dotato di letture «da grande», capace di: 1) Proteggere il corridoio centrale con postura e tempi d’anticipo; 2) gestire la prima uscita palla su palla coperta, con passaggi di prima intenzione e invita in verticale; 3) alzare e abbassare la squadra con il proprio posizionamento senza forzare l’uscita palla. Non è un incontrista puro e non è (ancora) un regista di sola rifinitura: è un equilibratore moderno, destro naturale, utilizzabile anche da centrale nella difesa a tre o come mezzala a coprire il lato debole. Schema perfetto per un calcio che mette al centro la gestione degli spazi intermedi e dei tempi di riaggressione.

LEZIONI DA ZINGONIA, LA VIA DEI DETTAGLI
Chi conosce Zingonia sa che la gestione dei prestiti è quasi una scienza esatta. Non basta «mandare a giocare», bisogna scegliere dove, con chi, per fare cosa. Nel 2023-2024 Atalanta Under 23 è stata la «palestra» ideale per Mendicino: contesto tecnico di qualità, richieste chiare, transizioni gestite con metodo. L’anno dopo, la Serie B gli ha dato un lessico diverso: imparare a soffrire senza palla, a leggere i tempi di pressione dei rivali, a gestire il vantaggio e la sofferenza nei finali. Adesso serve un passo coerente: o un rientro dove l’idea del gioco la conosce a memoria, o un prestito che parta dai bisogni del giocatore e non solo dagli incastri di mercato. L’Atalanta non ragiona per slogan, ma per processi. Con Mendicino, la decisione che matura a dicembre è la più logica: fotografare la realtà (minuti scarsi), proteggere il valore (tecnico ed economico), correggere il percorso. Sia il rientro in U23 sia un nuovo prestito orientato al minutaggio sarebbero scelte coerenti con la filosofia di Zingonia e con il bene del ragazzo. L’importante è che il prossimo trimestre non sia un tempo sospeso, ma una sequenza: partite, errori, correzioni, crescita. Perché i talenti, a 19 anni, si costruiscono così: giocando.

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