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Lutto

Addio all'uomo dei 4 Scudetti e vice Campione del Mondo, poi maestro di calcio nei Dilettanti

L'ex attaccante negli anni '80 e '90 dopo la fine della carriera da calciatore aveva allenato tra Lombardia e Piemonte

SERGIO GORI MORTO

SERGIO «BOBO» GORI - L'ex calciatore di Serie A e Nazionale a fine carriera era stato allenatore nei dilettanti

Prima giocatore di altissimo livello con 4 scudetti vinti con Inter (2), Cagliari e Juventus, oltre che vice Campione del Mondo con la Nazionale ai Mondiali di Messico 1970, poi apprezzato allenatore tra i dilettanti a fine carriera tra Lombardia e Piemonte, con tanti insegnamenti utili per i giocatori alle sue dipendenze tra gli anni '80 e gli anni '90. Il mondo del calcio italiano e non solo piange dunque la scomparsa di Sergio Gori, per tutti «Bobo», scomparso ieri, mercoledì 5, a 77 anni. Nato a Milano il 24 febbraio 1946, è stato tra i pochi a vincere il campionato di Serie A con 3 squadre differenti. Gli esordi risalgono all'Inter a metà degli anni '60 con 10 presenze tra il 1964 e il 1966, utili però per vincere 2 Scudetti.

Il 3° titolo arriva invece nella stagione 1969-1970 con il Cagliari, il 4° ormai a fine carriera a Torino con la maglia della Juventus nella stagione 1976-1977. Tra i Professionisti Gori ha militato anche con Vicenza, Verona e Sant'Angelo, prima di appendere gli scarpini al chiodo con un'annata da giocatore-allenatore al Vigevano in Prima Categoria vincendo il campionato al primo colpo. Da qui un peregrinare sempre nel mondo dei dilettanti che ha toccato anche Mortara (altro campionato vinto), per poi tornare a Vigevano a metà anni '80 e attraversare anche il confine della Lombardia e arrivare in Piemonte con la Sunese nella stagione 1988-1989 in Promozione, oltre che al Derthona nel CND 1998-1999.

«Io e molti altri ragazzi che abbiamo avuto la fortuna di essere suoi giocatori non possiamo che dirgli grazie – osserva Marco Poma, ex attaccante vigevanese degli anni '80 e '90, poi allenatore impegnato anch'egli tra Lombardia e Piemonte fino ai tempi attuali – non avevo neanche 18 anni e mi gettò nella mischia a Mortara intuendo che potevo dare qualcosa alla squadra. Sicuramente mi ha insegnato tantissimo, ricordo anche che avrebbe voluto portarmi al Sant'Angelo doveva aveva giocato qualche anno prima in Serie C, ma poi non si verificarono i presupposti e andai al Mede. A livello tecnico era preparatissimo e sul campo ricordo che in tema di allenamenti portò cose nuove che molti non avevano mai visto e soprattutto noi giovani dell'epoca eravamo quasi incantati da quello che faceva».

Dopo aver lasciato definitivamente il calcio vissuto in maniera attiva si era dedicato al mondo dell'opinionismo televisivo a livello di reti locali soprattutto in Lombardia. Enorme la caratura del personaggio, spalla di Gigi Riva nel reparto d'attacco a Cagliari, e in campo nei quarti di finale dei Mondiali del 1970. Anche sul finire della carriera fu utile alla causa della Juventus vincendo il primo Scudetto dei bianconeri dell'era di Giovanni Trapattoni, milanese proprio come lui. E non certo per caso ormai a 33 anni nel suo ultimo anno tra i professionisti riuscì ad essere promosso anche nella prima edizione del campionato di Serie C2 nella stagione 1978-1979 con il Sant'Angelo.

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