Il presidente Gabriele Gravina, in compagnia del presidente regionale Christian Mossino e l'ex presidente della LND Cosimo Sibilia
UNA TEMPESTA IN ARRIVO: LA MULTA DELL'ANTITRUST ALLA FEDERCALCIO Chi avrebbe mai pensato che il mondo del calcio italiano potesse essere scosso da una sanzione così pesante? Eppure, è successo. L'Antitrust ha inflitto una multa salatissima alla Federazione Italiana Giuoco Calcio: ben 4.203.447,54 euro, per abuso di posizione dominante. Ma cosa ha scatenato questa tempesta? La Federazione, secondo l'autorità garante, avrebbe sfruttato la propria posizione per escludere gli Enti di Promozione Sportiva dalle competizioni giovanili agonistiche, ridimensionando così il loro ruolo nel settore amatoriale.
LA REAZIONE: UN RICORSO AL TAR DEL LAZIO «La FIGC ritiene la sanzione ingiustificata, basata su argomentazioni documentalmente riscontrabili e su un ragionamento giuridico errato», si legge in una nota ufficiale della Federazione. Non è la prima volta che una federazione sportiva si trova in questa situazione: un caso simile ha visto protagonista la federazione sport equestri, la cui sanzione è stata poi annullata dal Consiglio di Stato. La Federcalcio ha quindi deciso di fare ricorso al TAR del Lazio, richiedendo una sospensiva della sanzione.
IL CODACONS APPLAUDE LA DECISIONE DELL'ANTITRUST Dall'altra parte della barricata, il Codacons ha accolto positivamente la decisione dell'Antitrust. «Siamo soddisfatti della decisione dell’Autorità di sanzionare la Federcalcio perché crediamo che anche in ambito sportivo qualsiasi comportamento scorretto a danno del mercato e dei consumatori vada punito», ha dichiarato l'associazione dei consumatori. Il Codacons ha inoltre sottolineato come la Federazione e il CONI abbiano spesso agito in modo da tenere lontani i tifosi e le loro organizzazioni dai procedimenti giudiziari o sportivi, nonostante questi siano i primi a subire danni dagli illeciti.
UN CALCIO IN CUI FATICA A SBOCCIARE SEMPRE DI PIÙ IL TALENTO La vicenda della multa all'FIGC si inserisce in un contesto più ampio di difficoltà per il calcio italiano. Cesare Prandelli, ex commissario tecnico della Nazionale, ha recentemente dichiarato: «Italia, da 15 anni diciamo le stesse cose. FIGC e Lega si mettano d'accordo». Un monito che risuona come un campanello d'allarme per un sistema che fatica a rinnovarsi e a valorizzare i propri talenti. La questione delle seconde squadre, ad esempio, continua a dividere: mentre la FIGC ha introdotto novità nel regolamento, la Lega B ha ribadito la propria contrarietà.
IL MERCATO ESTIVO E LE MOSSE DELLE BIG Nel frattempo, il calciomercato estivo è in pieno fermento. La Lazio e la Roma stanno pescando in Spagna, mentre la Juventus è alla ricerca della chiave per portare Teun Koopmeiners a Torino. Il Milan, dal canto suo, sta valutando alternative a Joshua Zirkzee, con un occhio di riguardo per Fofana e Chukwuemeka. Anche il Monza è attivo, con una valutazione di 15 milioni di euro per Warren Bondo, mentre il Lecce ha convocato i suoi giocatori per il raduno, con i nazionali che rientreranno il 20 luglio.
IL FUTURO DELLA FIGC: UN'ASSEMBLEA ELETTIVA ALL'ORIZZONTE In questo clima di incertezza, la FIGC si prepara all'assemblea elettiva del 4 novembre, in cui verrà nominato il prossimo presidente federale. Gabriele Gravina, attuale presidente, ha già fatto la sua prima mossa dopo il flop dell'Italia a Euro 2024, creando un pool di saggi composto da Marotta, Giuntoli, Marino e Sartori. Una scelta che mira a dare una scossa al sistema e a riportare il calcio italiano ai vertici europei.
IL CASO DELLA ROVERE E IL CLAMOROSO AUTOGOL DELL'ITALIA Non possiamo dimenticare il clamoroso autogol dell'Italia nel caso Della Rovere al Bayern Monaco. Un episodio che ha messo in luce le fragilità del nostro sistema calcistico e che ha fatto riflettere molti addetti ai lavori. Il giovane talento italiano, infatti, è stato al centro di una vicenda che ha visto l'Italia uscire sconfitta sia sul campo che fuori, con una gestione del caso che ha lasciato molti dubbi.
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