BIELLESE-BORGOSESIA ECCELLENZA - Il match che si giocherà domenica 9 è di alta quota: prima contro terza in classifica
Cosa rende speciale una casa? Non sono forse i ricordi, le emozioni e le storie che vi si intrecciano? Per la Biellese, la risposta è chiara: il «La Marmora-Pozzo» è molto più di un semplice stadio per il club bianconero di riferimento della città. È il cuore pulsante di una comunità che vive e respira calcio, un luogo che ha visto gioie e dolori, trionfi e sconfitte. Dopo quasi 3 anni di attesa, la squadra è pronta a tornare su quel prato verde, e l'emozione è palpabile. Tutto questo senza nulla togliere alla presenza della Juventus Next Gen che attualmente affronta il campionato di Serie C proprio allo stadio Biella, ma vedere la maggior squadra del territorio giocare nell'impianto più importante del territorio è ben più significativo.
IL RITORNO ATTESO Era il 15 maggio 2022 quando la Biellese calcava per l'ultima volta il terreno del «La Marmora-Pozzo». Una data che i tifosi ricordano bene, non solo per la sconfitta contro l'Accademia Borgomanero nei playoff, ma perché segnò l'inizio di un lungo periodo di esilio dal loro campo. Quella sconfitta, un 3-2 dopo i tempi supplementari, fu una doccia fredda che lasciò la squadra e i suoi sostenitori con l'amaro in bocca. Ma come si dice nel calcio, ogni partita è una storia a sé, e ora una nuova pagina è pronta per essere scritta. Nelle ultime stagioni i bianconeri hanno disputato le loro gare interne al campo sportivo Corso 53esima Fanteria, molto funzionale ma chiaramente non paragonabile allo stadio.
LA RINASCITA DELLA PASSIONE In questa stagione si è ricominciato a parlare del ritorno della maglia bianconera sul campo del «La Marmora-Pozzo», riaccendendo una passione mai sopita. Forse anche spinti dal ritorno di Luca Prina, condottiero della Biellese già anni addietro prima di sbarcare tra i Professionisti. In questo campionato, vissuto al 1° posto ormai dalla prima giornata, i tifosi hanno dimostrato il loro amore incondizionato per la squadra, un legame che va oltre i risultati sul campo. La Biellese è radicata nel cuore della comunità di Biella, e il suo ritorno a casa è un evento che va oltre il semplice gioco del calcio. È una celebrazione della dedizione.
UNA DATA DA RICORDARE Il 9 marzo è stato cerchiato in rosso sul calendario di ogni appassionato. La partita contro il Borgosesia di Roberto Cretaz, già giocatore della Biellese nelle stagioni 1996-1997 (vittoria del Campionato Nazionale Dilettanti e dello Scudetto di categoria) e 1997-1998, non è solo un incontro di calcio, ma un simbolo di rinascita. Le strade di Biella sono animate da un entusiasmo contagioso, e sui social media non si parla d'altro. L'attesa per il fischio d'inizio delle 14.30 è carica di speranza e di aspettative. La Biellese non è solo una squadra, è un simbolo di identità e appartenenza. E il match con gli stessi valsesiani al Lamarmora-Pozzo torna addirittura dopo 25 anni. Ultima apparizione infatti datata 25 ottobre 1998 nell'allora campionato di Serie C2 Girone A quando i bianconeri allora guidati da Giuseppe Sannino sconfissero 1-0 i valsesiani di Manuele Domenicali. Poi le due squadre si sono barcamenate principalmente tra Eccellenza e Serie D senza mai più incontrarsi.
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