Il Pungiglione
18 Marzo 2025
Torello sì, torello no: quanto è utile per forgiare tecnica e intelligenza
Nelle scuole calcio e nei settori giovanili, dove i tesserati si esercitano, purtroppo, soltanto due-tre giorni massimo alla settimana, magari in campi con spazi limitati e per 90 minuti, tempi morti inclusi, i programmi di allenamento necessitano di uno studio e di una strategia atta a selezionare e distinguere l'utile dal meno utile nei piani di lavoro studiati per agevolare la crescita tecnica dei propri giocatori. A tal proposito, ottimizzare i tempi di ogni seduta diventa fondamentale.
Un allenatore esperto, capace e deciso, non dovrebbe sprecare nemmeno un minuto di tempo per sfruttare tutto quello che sa, e per poterlo trasmettere al meglio ai propri ragazzi. C'è chi pensa che tra i vari esercizi per il miglioramento costante di ogni giocatore, indipendentemente dall'età e categoria il “torello” sia riconosciuto come uno strumento fondamentale per affinare la tecnica individuale in spazi stretti, in quanto richiede rapidità, tecnica, stimola il pensiero veloce tanto per i più piccoli quanto per i più grandi dando loro benefici personalizzati. Sì, però non facciamoci ingannare dai torelli visti o ripresi dalle televisioni prima di ogni allenamento dl squadre professioniste, durante i quali, prima della seduta, due calciatori con una pettorina in mano svogliatamente cercano di intercettare un passaggio sbagliato dentro ad un cerchio formato dai rimanenti della squadra che in allegria ridono e scherzano. Per tutti loro si tratta di un perdi-tempo prima di affrontare il vero allenamento, quasi sempre doppio, mattino e pomeriggio. Imitare quel torello non è un pilastro importante come si vuole far credere delle sedute tecniche di ogni fascia di età. Giro molto per i campi durante la settimana e vi assicuro che quei venti minuti di torello che vedo quasi dappertutto, personalmente, potessi li farei proibire per legge. Tutto serve, ma quel tempo potrebbe essere utilizzato dando ai ragazzi in base all'età anagrafica un menù tecnico situazionale più difficile, che spazia dal trattamento della palla, alle giocate di base, a quelle applicate in velocità simili alle situazioni di gara, fino a quelle estrose, curando le future specializzazioni: il tiro in porta, i cross in corsa, l'utilizzazione della testa nelle varie situazioni di gara aeree e non.
Scusate se mi permetto ma penso che già con i bambini e fino all’Under 19, chi utilizza il torello nei due/tre allenamenti settimanali, rubando venti minuti a situazioni più importanti, inconsapevolmente danneggia quei giocatori che potrebbero fare di più e meglio. Il torello (gioco corto) i mister lo predicano già in partita pensando di esibire una patente di bravura: quante volte si sente urlare dalle panchine - sempre a risultato già sicuro - "palleggiamo”, quando in realtà si tratta di passaggi cosiddetti scolastici, da prima elementare, che inorgogliscono i Guardiola di turno. Il “toro pressing” invece meriterebbe molto più spazio, ma è un'altra cosa con cui si può partire già negli Esordienti. Gruppi di 2 contro 4, di 3 contro 5 sparsi in diverse zone del campo simulando situazioni di gara reali e per un minuto i due “tori veri” si scatenano in un pressing forsennato per prendere palla cercando di non farsi sbeffeggiare con un passaggio filtrante, variando poi i tori che agiscono attaccndo i possessori di palla. Questo allenamento tecnico, tattico, atletico, personalmente l’ho sempre chiamato “toro pressing” per evitare che il diminutivo “torello” sminuisse l'importanza datagli dai ragazzi, i quali lo avrebbero altrimenti considerato soltanto un gioco e non una vera sfida agonistica per poter intercettare i passaggi degli avversari o indurli all'errore. Ecco, questo toro pressing sì, con ragazzi già avanti nel trattare la palla, e in possesso di una buona disinvoltura tecnica dimostrata in partita, potrebbe non essere tempo sprecato. In conclusione, ci sarà chi sul torello è d'accordo e chi no, ma una riflessione in merito va fatta, interrogarsi su cosa sia meglio proporre ai ragazzi negli allenamenti va tutto a beneficio della loro formazione tecnica.