Sancri, cronaca di un un'altra salvezza

«Offro la fame, marce forzate, battaglia» si dice siano state le parole pronunciate da Garibaldi ai Mille prima della celebre spedizione. Un concetto simile, con le dovute proporzioni e metafore, è quello che accoglie chi sceglie la Sancri. La fame di prestazioni, di risultati; le peregrinazioni tra Cameroni e Dindelli, in attesa che la terra promessa del bando del Fossati diventi realtà; le battaglie che si consumano ogni domenica. Quest'anno più che mai: dopo la salvezza in carrozza della passata stagione, quest'anno la permanenza in Prima categoria è stata molto più sudata, traballante, e - proprio per questo - forse anche più bella. Dopo le panchine di Rubolino e Giovannelli, la conduzione della squadra è tornata ad Andrea Sambruna. I giallo-blu navies ai playout si sono imposti contro il Paderno Dugnano con un duplice 3-0. «All'inizio pensavo che la salvezza sarebbe stata più tranquilla, invece ci siamo dovuti rimboccare le maniche» spiega il Ds Andrea Schorer, cresciuto con la maglia del Crisostomo addosso. «Chi sposa la Sancri, sposa un progetto, una famiglia. Siamo una società autofinanziata, dove ogni giocatore versa la sua quota». In attesa di sapere come si delineerà la prossima stagione del Cristostomo, se in estate (o in autunno) i lavori in via Cambini saranno, Shorer ci tiene a fare una dedica speciale a Gianluca Viadana, storico stopper locale e quest'anno dirigente indefesso: «Dedico questa salvezza al nostro storico difensore Gianluca Viadana e alla sua compagnia Sonia. Un grosso ringraziamento va anche a Maurizio D'Amico e Alberto Di Buduo».