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Dallo spettro dei playout alla salvezza in anticipo: il capolavoro dei biancoverdi

La mossa vincente è l'arrivo del nuovo allenatore: «Mi davano del pazzo, ma a me piacciono i rischi e la sofferenza»

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PRIMA CATEGORIA CITTÀ DI CORNATE • I ragazzi di Furlan, autore della salvezza dei brianzoli

Chi segue il calcio e le sue storie, in qualsiasi serie siano ambientate, sa bene che ci sono poche cose affascinanti come vedere una squadra in evidente crisi ritrovare la propria lucidità e salvarsi a ridosso del finale di stagione. Una narrativa che diventa ancora più intrigante quando questo cambio di rotta avviene grazie a un singolo ma fondamentale elemento: un nuovo allenatore. È esattamente ciò che è successo al Città di Cornate, che dall’inferno di 6 sconfitte nelle ultime 7 partite e un solo punto di vantaggio sui playout si è ritrovata a giocare un calcio convincente ed efficace, approdando così alla salvezza con una giornata d’anticipo.

L'UOMO DELL'IMPRESA

Il merito è soprattutto di Luca Furlan, allenatore friulano dalle idee chiare e dalla visione lucida. Quando siede sulla panchina di un Cornate in piena crisi, martedì 7 marzo, non conosce benissimo i suoi giocatori ma ha già avuto modo di inquadrare le problematiche della squadra: bisogna resettare la fase difensiva e fare tabula rasa degli obiettivi stagionali, trovando una nuova unità di intenti. Un rischio, quello di sedere su una panchina nel mezzo della stagione, che tuttavia non lo spaventa: «La scelta di andare a Cornate è stata vista da molti come una pazzia, ma a me piacciono i rischi e la sofferenza, costruire e vedere squadre che corrono e lottano. Inizialmente non è stato facile inquadrare i volti e i nomi. Dopo tre allenamenti con la giusta intensità, però, ho capito quale strada fosse giusto intraprendere e per fortuna la squadra mi ha ascoltato da subito».

C’è una frase particolare che Furlan dice ai suoi ragazzi, ed è una parafrasi di quanto dichiarato da Rudi Garcia ai tempi ai tempi della Roma: dobbiamo riportare la chiesa al centro del paese. Poi mette i ragazzi di fronte alla cruda realtà, con il pragmatismo tipico della sua terra d’origine: «Sono dell’idea che avete sbagliato l’obiettivo. Con 6 sconfitte in 7 gare non può essere un problema tecnico-tattico, ma mentale: dobbiamo dimostrare quello che siete. Abbiamo solo 8 partite e non sarà semplice, ma se riuscirete a supportarmi ce la faremo».

VERSO LA SALVEZZA

La prima trasferta è in un campo molto insidioso, quello del Brugherio, ma si vedono subito i frutti di un nuovo inizio: la squadra vince per 3-1, ma ciò che conta è la reazione dei ragazzi, che gioiscono come da tempo non si vedeva in spogliatoio e sembrano di colpo realizzare il proprio potenziale. «Io ho bisogno di spugne, di giocatori che assorbano dei dettami tattici quasi da zero, e sono molto pesante in questo. - spiega Furlan a proposito del suo approccio mentale, per poi passare alla tattica - La chiave di volta è stata capire che le coppie centrali non erano azzeccate. Ho spostato Pomini dal centrocampo e l’ho messo a fare il centrale di difesa. Questo ha conferito esperienza e posizione alla nostra retroguardia: anche se il giocatore non è velocissimo, abbiamo equilibrato la fase di impostazione. Dal 4-3-3 sono passato al 4-4-1-1, portando alcuni giocatori che giocavano solo nelle fasce interne del campo all’esterno. Tanti interpreti hanno ritrovato fiducia». Uno di questi è, ad esempio, Federico Brambilla, diventato uno dei punti forti della squadra proprio sotto la gestione dell’allenatore friulano.

Alla prima vittoria segue una fase di assestamento segnata da una sconfitta per 1-0, un pareggio e un'altra sconfitta di stretta misura: l’atteggiamento, però, è positivo, e a questa parentesi seguono le tre vittorie consecutive che regalano la salvezza. «Cornate è uno splendido posto per fare calcio, la struttura sportiva è molto grande e la gente è calorosa ed entusiasta. - racconta il tecnico - L’unico neo è lo stato del campo, ridotto piuttosto male. Non a caso siamo stati più performanti in trasferta, giocando bene contro squadre aperte».

IL MOMENTO CLOU

Tornando sull'incredibile cavalcata, Furlan non ha dubbi sul momento chiave: la vittoria contro il Cormano arrivata al 91'. Ed è una scelta particolare, dato che non si tratta dello scontro per la salvezza: «Ci siamo battuti alla pari contro una squadra che annovera 4-5 giocatori tra i più forti del girone. È stato il nostro picco, e negli spogliatoi i ragazzi hanno festeggiato quasi come se ci fossimo salvati quel giorno. Neanche a Carugate, dopo esserci aritmeticamente salvati, abbiamo gioito così tanto». Scherza in proposito, Furlan, ma si sofferma su un passaggio importante: «La gara a Carugate è stata estremamente matura, e la vittoria è arrivata con una maggiore consapevolezza. Non dico che la salvezza a quel punto fosse scontata, ma quando è arrivata era come se i ragazzi se lo aspettassero. È stata una partita eccellente sul piano tecnico e tattico, frutto dell’atteggiamento giusto».

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