Cerca

Primavera

Il Toro come lo Shakhtar... ma a Torino non c’è la guerra. Il Derby si gioca a 100km da casa

La Primavera granata, dal febbraio 2020, una sola volta al 'Fila' e da due anni gioca sempre in trasferta: sabato con la Juve tocca al 'Piola' di Vercelli

Il derby 'di casa' si gioca a 100 chilometri e non al Filadelfia. Il Toro come lo Shakhtar... ma a Torino non c’è la guerra

Quando a fare notizia, purtroppo, è il campo! Il ‘tour’ della Primavera del Torino continua e, in vista del derby che si giocherà sabato 1 ottobre alle ore 13, la ‘notizia’ non riguarda un risultato sul campo, inteso come traguardo sportivo, ma il luogo che ospiterà il campo teatro dell’eterna rivalità tra Torino e Juventus. Seppur al capitolo Primavera. Sì perchè non sarà la ‘culla’ presunta del Filadelfia il palcoscenico del derby, bensì lo stadio 'Piola' di Vercelli.

Scelta della società (che da tempo ha deciso di riservare il manto erboso e il Filadelfia alla sola prima squadra) che evidenzia e sottolinea un aspetto davvero curioso e singolare per la massima categoria del settore giovanile granata. Da anni infatti, la Primavera granata si allena in città ma gioca a decine di chilometri da casa. Sempre in trasferta. Una ‘migrazione’ dovuta all’atavico problema del non avere un proprio centro sportivo e con la ‘chimera Robaldo’ che dal 2016, anno della vittoria del bando, ad oggi sta muovendo i primi piccoli passi, per un progetto che, comunque, non vedrà la luce nei prossimi e tra pochi mesi. Anzi. Ponendo, ancora per almeno questa e la prossima stagione, quesiti e problematiche per la vita sportiva delle squadre giovanili del Torino, suddivise e sparpagliate per la città: dal San Giorgio ad Orbassano, dal Cit Turin al Chieri e non solo, per finire fino a Biella e Vercelli.

E il Filadelfia? Avrebbe dovuto essere, almeno per alcune squadre e in particolare per la Primavera, la nuova ‘casa e culla’ del sentimento e dell’anima giovanile del Torino. E, fino al 2018-2019 e poco dopo è stato così. Con le sfide di campionato, Coppa Italia e non solo, ospitate nel 'tempio' ricostruito. Ma, negli ultimi due anni e mezzo, la Primavera del Torino ha calcato il ‘sacro prato’ soltanto una volta: lo scorso 9 maggio nella sfida decisiva per la salvezza, per la permanenza nel campionato Primavera 1, contro l’Atalanta. Sfida giocatasi con oltre 1000 spettatori e, guarda caso, vinta per 2-0 dai ragazzi di Coppitelli. Quando si dice ‘il fattore campo’.

Filadelfia, casa e ‘fattore campo’, che la Primavera del Torino, prima della sfida di quel 9 maggio 2022, non assaporava dal lontano 9 febbraio 2020, quando sul terreno di gioco scese la formazione guidata da Marco Sesia nella sfida contro il Genoa che si chiuse sullo 0-0. In sostanza, dal 9 febbraio 2020 ad oggi, la Primavera del Torino ha giocato una sola volta al Filadelfia. Da quel 9 febbraio 2020 ci si è trasferiti prima a Volpiano, poi diventata Academy Juventus, e l’addio. Costringendo dal campionato 2021-2022, la Primavera granata a disputare tutte le gare ‘interne’ allo stadio La Marmora di Biella. Con il risultato che spesso, vedi le sfide con Inter, Milan e non solo, le squadre 'ospiti' fanno meno strada e meno chilometri del Torino che, sulla carta, giocherebbe in casa...

Un campionato intero sempre in trasferta, che sembrava dover e poter terminare in questa stagione 2022-2023. Anche i vertici del settore giovanile granata, durante la presentazione del ritiro pre-campionato della Primavera a Biella, annunciarono che il 'La Marmora' non sarebbe più stato il teatro delle sfide casalinghe della formazione granata. I fatti però, hanno smentito la profezia. Ad inizio stagione la società granata sembrava destinata a giocare allo stadio De Paoli di Chieri, salvo poi, decidere di ‘tornare sui propri passi’ e indicare nuovamente lo stadio La Marmora di Biella come impianto ‘di casa’ per il campionato Primavera 1 2022-2023.

E allora, cosa vuoi che sia andare a Vercelli a giocare il derby e non riaprire le porte del Filadelfia? Con l’amarezza di un popolo granata che una volta accudiva e incitava i ‘figli del Filadelfia’ a bordo campo e oltre la rete, e che ora deve, se può e se riesce, guardare la Primavera in tv… E, come si diceva qualche tempo fa: meno male che c’è la televisione! Questa è la storia dello ’Shakhtar d’Italia’, la differenza però, è che a Torino non c’è la guerra, da anni, come a Donetsk…

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter