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«Chi viene al Torino e sceglie il Toro deve farlo perché sa che qui può fare un percorso di crescita»

Parla Ruggero Ludergnani, responsabile del vivaio del Torino: Robaldo? C'è chi se ne occupa e arriverà: le strutture sono fondamentali

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Dopo (quasi) due anni di lavoro da quando è il Responsabile del Settore Giovanile del Torino Fc e a poco più di un anno dalla scadenza del suo contratto, fissata per l'estate 2024, Ruggero Ludergnani, in una conferenza stampa di fine stagione, ha parlato di quello che è stato fatto e soprattutto quello che c'è e ci sarà da fare per (ri)portare, mantenere e rendere sempre più attrattivo, il settore giovanile granata: «Soddisfatto? Sì. Contento? Anche. Ma sono altrettanto consapevole di quanto lavoro ci sia da fare ancora e ci sia tanto da migliorare sotto tanti punti di vista. Passando attraverso il consolidamento e la valorizzazione di asset strategici da cui non si può prescindere se si vuole crescere, come, ad esempio e in primis le strutture».

Questo in estrema sintesi il Ludergnani-pensiero, in una chiacchierata a tutto campo che ha toccato tutti i punti nevralgici: dalle strutture al Robaldo, dalla soddisfazione per la Primavera alla fine dell'era Benedetti nella scuola calcio, dalla strategia e strutturazione area-scounting alla metodologia di lavoro, passando per il miglioramento di servizi e appeal, come ad esempio lo splendido 'pensionato' dove alloggiano oggi i giovani granata che arrivano da fuori. E poi 'l'egemonia straniera', i cambiamenti all'orizzonte con le riforme dei campionati, l'abolizione del vincolo, la visione e i principi alla base della filosofia di lavoro di Ludergnani e un intero settore e staff a cominciare dalla scuola calcio.

PRIMAVERA LONTANA DA CASA? UNA SOFFERENZA SOPRATTUTTO PER NOI 

Tra i primi temi su cui viene sollecitato Ruggero Ludergani, il 'capitolo campi' e in particolare quello della Primavera che anche quest'anno ha giocato lontano da casa a Vercelli dpo la scorsa stagione a Biella: «Il campo non è un problema di budget ma la questione è legata a problemi di criteri di agibilità impianti che devono avere tutta una serie di caratteristiche sia per il terreno che per infrastrutture. Abbiamo cercato strutture che ricoprissero requisiti (tecnici e strutturali) e faremo di tutto per riportarla in città o almeno più vicino, ribadendo che anche e soprattutto per la società e i ragazzi è un enorme dispiacere il non giocare a Torino».

 

L'AREA SCOUTING: CREATO UN GRANDE TEAM

Settore sempre più strategico e cruciale, l'area scounting, sulla quale Ludergnani sottolinea: «Abbiamo creato un'area-scouting importante, da Davide Caprari referente Italia a Francesco Musumeci, referente per il Piemonte, più tre altri scout dedicati interamente per l’area estera. Forse non ci si rende conto della squadra che abbiamo messo in piedi, in un contesto in cui diventa fondamentale la condivisione degli investimenti da fare».

 

PRIMAVERA IN SEMIFINALE 'A SORPRESA'? CONTENTO E UN PO' ARRABBIATO

«Siamo ovviamente molto contenti del cammino fatto, dove può arrivare? Ci crediamo, dove si possa arrivare però non si può sapere, essendo gare secche, decise su dettagli ed episodi ma ci tengo a rimarcare una cosa: alla fine della regular season non ci siamo mai piazzati così in alto. A livello di risultati di settore giovanile invece il discorso è più ampio. Dipende dal punto di vista. Io credo che non bisogna giudicare sul singolo risultato ma in un contesto più ampio. Secondo me abbiamo fatto un passo in avanti in tutte le categorie, ma dobbiamo fare un grande salto di qualità dei singoli e bisogna dare tempo per crescere. Sono contento del nostro livello? Io il primo a dire che non sono contento ma ritengo che il focus sia da fare sul valore delle rose non sulle posizioni in classifica. L'obiettivo è produrre giocatori per la prima squadra, nostro primissimo obiettivo. So da dove siamo partiti, so cosa abbiamo dovuto vivere anche quotidianamente la stagione passata e le parole di Juric a sottolineare le qualità dei ragazzi cresciuti nel vivaio e del lavoro fatto ci hanno dato e ci danno ancora più forza e convinzione di quello che stiamo facendo e lo ringrazio».

CHIMERA ROBALDO: SI VA AVANTI MA C'E' CHI SE NE OCCUPA. IMPIANTI UN ASSET CHIAVE 

Non poteva mancare poi, la 'tappa sul centro sportivo Robaldo' che tarda a vedere la luce.«Una premessa, rispetto i ruoli di chi sta seguendo il progetto, io sono al corrente ma il responsabile è Paolo Bellino, è lui che ha più conoscenza dello stato delle cose e dei lavori. certo è che gli impianti e le strutture sono un asset troppo importante per migliorare il nostro lavoro e per migliorare la competitività, quindi speriamo quanto prima venga ultimato e realizzato. Abbiamo vissuto e imparato in questi due anni cosa significhi il ‘marchio Torino’, che conserva un appeal clamoroso, quindi anche il settore giovanile deve essere competitivo con strutture adeguate».

 

SCELTA ALLENATORI, FILOSOFIA E IL 'DOPO SILVANO BENEDETTI'

Panoramica che poi si sposta sulla scelta degli allenatori del vivaio, della scuola calcio e sulla fine dell'era Silvano Benedetti: «La mia idea è di portare gli allenatori migliori, sul campo, nelle idee, nei confronti ecc… E dobbiamo avere una visione dei giocatori più ampia. Dopo Benedetti? Si è detto tanto sull’argomento, io posso solo dire che da quando arrivato al Torino c’è stata una persona assolutamente leale, che non ha mai caricato di pressioni o problemi ed è Silvano Benedetti. A novembre-dicembre, prefigurando la scadenza, lui - in modo molto sincero - ha detto che era stanco, neo nonno e con desiderio di fare valutazioni, anche di famiglia e lo capisco. Io ho provato a fargli cambiare idea, siamo andati anche da Cairo che ha provato in tutti i modi a trattenerlo offrendogli anche altri incarichi. Il dopo? Ci abbiamo già pensato, lo stiamo già sviluppando ma dobbiamo attendere tempi ‘tecnici’: chi verrà ha una grande responsabilità, come dirigente, allenatore ma anche dal punto di vista umano, non lo 'invidio' gli ho detto, ma nella vita e nello sport bisogna guardare avanti. Dovremo aiutarlo e lo sta già facendo Silvano per portare avanti lavoro». Il nome è quello di Corrado Buonagrazia, responsabile tecnico del vivaio dell'Alessandria.

PRIMAVERA, STRANIERI E ITALIANI SPARITI IN CERTI RUOLI? ECCO PERCHE'...

Lecce e Torino prima e seconda nel campionato Primavera con tantissimi stranieri? «Ci sono due aspetti, noi abbiamo stranieri vero, ma è stato fatto per poter raggiungere competitività in breve tempo, cosa impossibile da pensare di farlo solo con giocatori italiani perchè costano e chi li ha forti se li tiene, quindi si va fuori. A questo poi aggiungo la nostra impostazione che è quella di far giocare i più bravi e farli salire di categoria anche da sotto età, anche penalizzando il risultato della domenica. Così abbiamo fatto col 2006 preso a gennaio e inserito in Under 18 e con alcuni Under 17 forti passati in Under 18. Sul mercato siamo attenti e in particolare al territorio: complimenti alla Rapp del Piemonte U17 campione d'Italia ma al torneo delle regioni eravamo presenti con tanti osservatori e il frutto si vedrà a breve. L'importante, al di là che siano italiani o stranieri, è che arrivino ragazzi di qualità».

 

STRUTTURE E CAMPI IN ATTESA DEL ROBALDO? CERCHIAMO UNA CASA COMUNE

«Ogni giocatore vuole giocare in una squadra forte e nelle giovanili uguale, dobbiamo avere squadre forti, quindi strutture di prim’ordine, creare attorno al Torino un appeal per servizi, strutture, staff, convitto, tra i più belli d'Italia: le famiglie mettono sulla bilancia quello che offri e stiamo lavorando per trovare struttura idonea per gli allenamenti nel quotidiano di tutte le squadre, una casa comune, vedremo a breve».

SECONDE SQUADRE E DINTORNI: FAVOREVOLE MA SE CI CREDIAMO TUTTI

Seconde squadre e riforma 'Primavera' del 5+5 una risposta? «L'U23 può essere un’arma per ipotizzare il percorso per i nostri ragazzi, scalini c’è n’è. Gineitis ad esempio è forte e domina in Primavera ma per prima squadra è presto e deve avere una squadra dopo può facilitare il percorso. Poi dico anche che bisogna crederci in quel percorso e non diventi qualcos’altro, dopo l'U23 c’è un domani… Può essere strada giusta ma dico sempre che l’importante è che i Ds delle prime squadre ci credano, noi possiamo arrivare fino ad un certo punto. Chi sta sopra di noi ci deve credere altrimenti non si risolve il problema e io mi sento fortunato, non lo dico perché ci lavoro da tanti anni insieme ma sento sensibilità, attenzione e ascolto e confronto da parte di Vagnati, questo aiuta a spingere a lavorare. 5+5 o altro, io credo che dovremmo mantenere alta la competitività del campionato, si sente sempre ‘non sono pronti’… In quest'ottica è fondamentale per me la visione del giocatore non per il risultato della domenica ma tra 4 anni. Bello vedere una squadra che gioca bene ma dobbiamo sviluppare il lavoro individuale. Se già in allenamento un attaccante non tira in porta e riceve due palloni ecc… non migliora anche se la squadra gioca benissimo. Queste le indicazioni anche tecniche che vogliamo dare ai nostri allenatori, lavoriamo sul lavoro individuale, tecnica, in particolare». Principi a cui tengo che non si sono ancora visti? «Lavorare sulla testa degli allenatori ma anche dargli squadre con qualità e giocatori bravi, non importano le classifiche ma il percorso dei ragazzi, un posto in classifica non vale la valorizzazione». 

Cosa porterebbe vincere lo scudetto Primavera a livello di appeal? «Noi forse più sorpresa del Lecce che ha cambiato poco, noi siamo considerati la sorpresa e mi fa un po’ arrabbiare... Ma dobbiamo dare continuità: la semifinale Primavera arriva dopo la finale al torneo di Viareggio, che al di là dei contenuti comunque sono risultati che danno lustro e stimolo, poi serve la continuità. Chi sceglie il Torino deve sceglierlo perchè sa di venire a fare un percorso come calciatore. Come uomini, per arrivare in prima squadra e non solo. Guai sminuire una semifinale, siamo felici e orgogliosi e vanno fatti grandi complimenti all’allenatore, staff e soprattutto i ragazzi, l’emblema della gara di sabato è che ci sia un gruppo, siamo una squadra. Ragazzi che non giocavano anche da 5 partite in campo sono stati decisivi, andiamo a giocarci titolo, non abbiamo la pancia piena».

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