09 Gennaio 2018
Saluta anche Fabrizio Salvigni
Sin dalla prima partita disputata in maglia orange (lo scorso 12 novembre nella vittoria 3-2 in casa dello Sparta Novara) non si contano gli addetti ai lavori che lo abbiano definito un «lusso per la categoria». E l’Oleggio dunque si tiene ben stretto Fabrizio Salvigni, esperto difensore centrale classe 1979 tornato a giocare dopo una sfortunata parentesi da allenatore a Legnano in Serie D. All’insegna dell’umiltà le parole di Salvigni per descrivere la sua avventura nella società del presidente Fernando Foglio, anche se i numeri parlano chiaro: con lui in campo gli orange hanno conquistato 13 punti su 18 nelle ultime 6 partite e sono risaliti dal 10° al 4° posto.
«Mi alleno con la squadra dallo scorso settembre perchè avevo bisogno di tornare a divertirmi dopo l’esperienza di Legnano - spiega il difensore - tutto questo senza sapere se avrei o meno ricominciato a giocare. Ho avuto qualche richiesta ma non mi interessava, ero più contento di stare in un posto dove la gente lavora con passione e quando l’Oleggio mi ha chiesto di giocare ho detto di sì senza pensare ad altro. Non mi aspettavo però che il mister mi schierasse subito alla prima partita disponibile, quello sì...». A fare da traino al ritorno in campo soprattutto la presenza di Giorgio Dossena in panchina. Il tecnico orange dopo i complimenti incassati da qualsiasi avversario in categoria, viene quasi posto su un piedistallo da Salvigni: «Non c’è bisogno che lo dica io, ma non c’entra nulla con la Promozione. Sa far giocare bene a calcio le proprie squadre ed è un grande appassionato. Avevo proprio bisogno di una situazione del genere al di là di ogni discorso economico».
Per l’esperto giocatore seconda esperienza in Promozione dopo quella di Varallo e Pombia nella stagione 2013-2014. «So che l’anno scorso l’Oleggio non è partito benissimo nel ritorno, quindi bisognerà invertire la tendenza - chiude Salvigni - finora a parte a Varallo Sesia, dove ho fatto il difensore centrale, sono sempre stato schierato davanti alla difesa. I compagni hanno fiducia in me un po’ per l’età e un po’ per la personalità. E devo dire che la qualità in squadra c’è, arrivare tra le prime 3-4 posizioni è possibile dal momento che penso che un obiettivo ci debba sempre essere quando si gioca a calcio. Non ho visto squadre che mi abbiano impressionato e anche con il Valdengo (ko 2-1 ndr) non avremmo meritato di perdere, così come con la Castellettese (1-1 ndr) avremmo meritato di vincere. Senza contare che nelle partite che abbiamo vinto lo abbiamo fatto strameritamente. Anche se è vero che creiamo molto e potremmo fare più gol di quelli che facciamo solitamente, così come i gol presi sono arrivati per disattenzioni più che evitabili».