Nella finestra di mercato prima dell’inizio del campionato se c’è una squadra nel Girone B di
Promozione che è riuscita ad aggiudicarsi dei profili di spessore per la categoria, questa sicuramente è il
Muggiò. Tra i nuovi arrivati in maglia gialloblù uno dei più attesi era
Gabriele Cavalli, centrocampista d’esperienza che si è subito messo in mostra andando a segno sia nella sfida d’esordio contro la
ColicoDerviese che nel successo per 1-0 sull’
Aurora Olgiate. Un ottimo impatto da parte del classe 1982 che arriva in Brianza con un curriculum decisamente sopra la media: lanciato nel calcio dei grandi a quasi 16 anni dall’
Olginatese, si è poi distinto con le maglie di
Renate,
Alessandria,
Cuneo,
Pro Piacenza,
Como e
Lecco calcando i palcoscenici di
Serie D e
Lega Pro, prima di affrontare con
Mapello e
Vis Nova il campionato d’
Eccellenza. «Da Olginate è iniziata la mia piccola scalata – racconta Cavalli – Prima di andare a giocare in C con il Renate avevo alle spalle già 200 partite e dovevi sudare per raggiungere il professionismo, oggi invece è più facile. Chi gioca a quei livelli comunque se lo merita, magari non si tratta sempre di calciatori tecnici, perché ce ne sono tanti in
Promozione o in altre categorie che sono validi tecnicamente, ma quello che fa la differenza è la volontà di fare sacrifici e di sopportare la pressione perché più sali più aumenta. Sono tanti fattori e magari non tutti i ragazzi vogliono mettersi in discussione». Nel corso della sua carriera,
Cavalli ha avuto modo di rapportarsi con vari allenatori che gli hanno permesso di crescere e di arrivare a quota 38 primavere con la capacità di fare ancora la differenza: «Io ho iniziato a giocare in Serie D da attaccante esterno, poi a Renate
Giuliano Dell’Orto ha creduto in me e mi ha provato davanti alla difesa, alla
Pirlo. Dopo di lui
Simone Boldini, che considero un maestro di calcio, mi ha realmente insegnato a giocare in quel ruolo e mi sono evoluto. Nel corso degli anni ho trovato tecnici bravissimi e ho rubato un piccolo consiglio da tutti. Avendo un passato da attaccante, ho sempre dato una mano davanti quando mancava qualcuno. Mi sono messo in discussione in tutti i ruoli perché più ne sai fare e più ti si allunga la carriera. Quel cambio è stato un bene, giocando da esterno tocchi palla, fai la giocata e stai lì davanti, mentre stando davanti alla difesa sei sempre nel vivo del gioco e non devi mai essere distratto. Questo mi ha aiutato molto e mi ha fatto bene». Un passaggio in mezzo al campo che gli ha permesso di continuare a giocare ad alti livelli anche nelle sue più recenti esperienze, come quella con la
Vis Nova, guidata alla promozione in
Serie D nell’ultima stagione. Una grande annata sia a livello personale che di gruppo, ma che non ha trovato un seguito nella stagione 2020/2021: «Negli ultimi tra i professionisti con il
Como mi sono trovato in una brutta situazione dovuta al fallimento della società e lì ho capito che il professionismo non mi piaceva più come mondo. La mia idea era che giocando a quel livello fosse impossibile perdere soldi, invece mi è successo. Ho deciso così di avvicinarmi a casa, di divertirmi e di cambiare vita. A Giussano mi sono trovato veramente bene, ma poi non ci siamo trovati nel pianificare i nostri futuri. Ero convinto che loro in D avrebbero fatto fatica senza degli investimenti e avevo capito che stavano cercando un profilo diverso, così ho deciso di cambiare serenamente la mia meta».
Cavalli, fortemente voluto dal numero uno
Luciano Pace, decide dunque di continuare la sua carriera al
Muggiò. «Mi sono sentito corteggiato come fossi il
Cristiano Ronaldo della situazione - scherza il centrocampista - Il presidente mi ha voluto a tutti i costi e io ho fatto una scelta “di vita” che si è rivelata giusta. E’ una persona seria che ora vivo anche lavorativamente. Ho deciso di buttarmi nel mondo del lavoro e di pensare un po’ di più alla mia famiglia, dando loro una sicurezza economica diversa, ma continuando a divertirmi a calcio». Con i gialloblù
Cavalli si è reso protagonista di un buon inizio di campionato, abbastanza in linea con l’obiettivo stagionale: vincere la competizione. «Abbiamo una rosa forte, anche se siamo partiti in sordina – afferma – Ci serve del tempo per conoscerci meglio e sappiamo di avere su di noi delle pressioni visto il valore della squadra. Io sono abituato a reggerle, ma magari qualche ragazzo ancora non è abituato al dover vincere per forza. La categoria la conosco poco, ma penso che ce la giocheremo con l’
Altabrianza, mentre sul
Barzago non so dire molto, magari saranno la sorpresa. In una situazione del genere è anche difficile fare piani, spero di finire tutto il campionato, andando anche in là con la stagione, ma se dovessero decidere di fare solo il girone d’andata spero che chi sarà primo vincerà il campionato, senza playoff allargati». Se il futuro dell’attuale stagione è ancora in bilico,
Cavalli
non ha dubbi su quello che sarà la sua carriera lasciato il terreno di gioco: «L’anno scorso ho preso il Patentino Uefa B, mi sono portato avanti anche se non ho ancora voglia di smettere di giocare perché voglio continuare a divertirmi. Fisicamente sto bene, ho ancora il fuoco dentro e quando si spegnerà quella fiamma di sicuro allenerò. Voglio provare a insegnare ai ragazzi quello che mi è stato insegnato».