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Tribiano Promozione, Marrone: «La scelta di venire a Tribiano è l'occasione che aspettavo»

Davide Marrone Tribiano
Sanguigno sul campo, persona dinamica e affabile fuori. Davide Marrone, da questa stagione tra i principali attaccanti del Tribiano, è un calciatore dal carattere fumantino ma dalle qualità offensive inappuntabili. Oltre 50 reti nel campionato di Promozione in carriera, per lui una partenza sprint, che lo ha visto segnare due reti in due partite disputate: «È stato un inizio importante. Sappiamo che abbiamo i riflettori del girone puntato addosso, ma sono venuto qui per salire di livello». Sei appunto arrivato dopo una stagione di tutto rispetto con la Settalese. Che obiettivi ti sei posto? «Ho 25 anni e voglio cercare di togliermi qualche soddisfazione importante. Con la società giallorossa sono stato benissimo e sarò sempre grato all'ambiente, ma quando mi si è presentata l'occasione Tribiano non ho potuto dire di no. Con la mia attuale società l'obiettivo è quello di vincere il campionato. Non è facile, perché è evidente che tutto può succedere, ma non possiamo nasconderci. Dobbiamo fare bene e scendere in campo per vincere ogni partita». Hai saltato la prima gara per squalifica, hai giocato da titolare la seconda (segnando un gol) e alla terza gara sei subentrato, siglando il 2-0 che ha steso definitivamente il Romanengo. «Le scelte le detta il mio allenatore Roberto Crotti. Mi sembra abbastanza banale dire che vorrei giocare sempre titolare, ma come è giusto che sia non entro mai nel merito delle decisioni prese. Io sono pronto e quando toccherà a me scendere in campo o essere chiamato in causa risponderò presente». Ripercorriamo alcune tappe della tua carriera: hai vissuto una parentesi dolceamara con il Montanaso Lombardo. Come è andata esattamente? «Arrivato lì in Prima Categoria, abbiamo centrato immediatamente la salita in Promozione. Le successive due stagioni ho segnato tanto, ma onestamente si è rotto qualcosa con l'ambiente. Ho avuto degli screzi con la dirigenza e anche in allenamento non riuscivo più ad avere quella tranquillità necessaria per giocare. Io amo il calcio, è la mia passione, ma ho bisogno di essere coinvolto e considerato in un gruppo. Se manca questo, allora salta tutto». Le tue reti ti hanno aperto le porte dell'Eccellenza: Luisiana 2017/18. «Sì. Feci il salto di categoria, ma il mio allenatore non mi vedeva. Scelsi così di ritornare in Promozione al Castelleone. Segnai qualche rete, ma non bastò ad evitare la retrocessione. Era una situazione complicata perché già al mio arrivo la squadra era ultima in classifica». Dopo questa esperienza? «Real Melegnano. Iniziai alla grande, con 7 reti in 5 partite. Poi, un infortunio ai legamenti mise sostanzialmente fine alla stagione. Mi spiace perché ebbi alcuni diverbi con la società dal punto di vista economico. Nella nostra categoria conta molto il rapporto umano. Mi è dispiaciuto non ricevere dal punto di vista delle attenzioni quanto mi sarei atteso». Settalese prima, Tribiano poi: che obiettivi ti sei posto? «Anche se non abbiamo lottato per il vertici, a Settala ribadisco di aver trovato tutto per stare e fare bene. Con il Tribiano voglio scalare la classifica. Ho 25 anni ed è giusto non illudersi, ma spero di poter raggiungere l'Eccellenza con questa maglia. Mi piacerebbe tanto poter disputare un campionato in una categoria superiore».
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