Promozione
18 Novembre 2022
Carignano - Montatese, una partita destinata a far parlare ancora di sé. La sfida giocatasi il 5 giugno 2022 e valevole per l'ultima giornata di campionato del girone C di Promozione, vinta dai langaroli 2-1, è finita nell'occhio del ciclone per un presunto playout pilotato, segnalato dalla terna arbitrale alla Procura Federale al termine della partita. Sul Comunicato successivo all'incontro, pubblicato il 9 giugno 2022, si è parlato di «Sospetta condotta in campo dei giocatori a partire dal minuto 43 del secondo tempo di gioco e sino al termine della gara». Da questo punto è poi partita l'indagine, conclusasi poche settimane fa, con il Carignano che resta in attesa dell'esito della suddetta.
Dopo il nostro articolo, con il racconto dei presenti in tribuna il giorno stesso, il Carignano ha scritto alla redazione, tramite una lettera del Presidente Guido Pochettino.
Con riferimento all'articolo a firma del Sig. Daniele Moccia, dal titolo "Playout pilotato, perdono apposta ma l'arbitro li denuncia", pubblicato in data 15 novembre u.s. nell'edizione digitale del settimanale da lei diretto, mi pregio di formulare alcune considerazioni che, a tutela dell'immagine della società calcistica da me rappresentata e del diritto dei lettori di Sprint e Sport a ricevere una puntuale e corretta informazione, le chiedo cortesemente di pubblicare.
La vicenda narrata nell'articolo di cui sopra, riferisce notizie relative alle indagini appena concluse da parte del competente ufficio della Procura Federale, in merito all'incontro di campionato di Promozione - Girone C — del Comitato Regionale Piemonte e Valle D'Aosta disputato il 5 giugno 2022.
Senza voler entrare nel merito della attuale rilevanza della notizia ad oggetto dell'articolo in questione, ma riservando ogni puntuale difesa in fatto e in diritto all'eventuale prosieguo del procedimento disciplinare nelle sedi opportune, chi scrive ritiene doveroso segnalare alcune palesi forzature e imprecisioni contenute nell'articolo citato.
Innanzitutto sarebbe meglio chiarire agli attenti lettori di "Sprint e Sport" che, prima di pervenire alla pronuncia e successiva pubblicazione di qualsivoglia decisione da parte del Tribunale Federale Territoriale, e non della sentenza erroneamente indicata nell'articolo, è quantomeno necessario che la Procura Federale eserciti l'azione disciplinare notificando agli indagati un formale atto di deferimento, circostanza quest'ultima che a tutt'oggi non si è verificata, atteso che allo stato ciò che è stato inviato è un atto di conclusione delle indagini.
Rilevato quanto sopra e precisato che l'atto conclusivo di un'indagine non rappresenta necessariamente l'anticamera di una sanzione, quel che colpisce e amareggia l'esponente è il tono inquisitorio assunto dall'autore del "pezzo" citato il quale, con buona pace del diritto di difesa dei tesserati della A.S.D. Polisportiva Carignano e dei principi del "giusto processo", oltre a preconizzare l'imminente pubblicazione della "sentenza" ancor prima dell'effettivo invio dell'atto d'impulso del giudizio disciplinare avanti il Tribunale Federale Territoriale, ricostruisce i fatti sulla base dei commenti dei "tifosi" asseritamente presenti alla partita, i quali pur non identificati e senza essere mai stati sentiti dal delegato dell'ufficio indagini della Procura Federale, vengono ritenuti persone attendibili dallo scrupoloso autore dell'articolo che riporta, virgolettandoli, diversi stralci delle testimonianze da loro raccolte.
Ma è dove viene richiamata la vicenda dell'A.S.D. Figline 1965 che l'autore del pezzo riesce a mostrare ai lettori del settimanale da lei diretto tutte le sue competenze e la consapevolezza dei principali doveri di un giornalista, sia proponendo un fuorviante e malizioso accostamento tra la vicenda citata con quella della Polisportiva Carignano sotto il profilo sanzionatorio, sia riportando una informazione pacificamente errata proprio in relazione alle sanzioni.
Quanto al primo aspetto, infatti, mi permetto in questa sede solo di segnalare che nell'ambito della vicenda del Figline gli autori dei fatti, oltre ad essere stati identificati previa contestazione di condotte individualizzanti e ben delineate, si erano assunti la piena responsabilità dei fatti, mentre nel caso di specie, in cui allo stato la contestazione dell'illecito è strutturata in termini di mero sospetto, non solo la condotta risulta genericamente e irragionevolmente riferita indistintamente a tutti i giocatori della squadra, ai dirigenti ed all'allenatore, ma le accuse non hanno ricevuto nessuna conferma da parte degli accusati, i quali semmai hanno tutti contestato i suoi presupposti.
Quanto al secondo aspetto citato, rilevato per inciso che il video richiamato nell'articolo non ha trovato accesso negli atti del giudizio disciplinare, le sanzioni asseritamente inflitte ai calciatori, al dirigente ed al Presidente del Figline sono errate, atteso che - fatta salva l'eventuale impugnazione della decisione assunta dalle Sezioni Unite della Corte Federale d' Appello avanti al Collegio di Garanzia del CONI - le sanzioni inflitte ai soggetti ritenuti responsabili e riportate nell'articolo sono state in gran parte sensibilmente ridotte dalla stessa Corte, a riprova del fatto che l'autore dell'articolo non ha neppure provveduto ad effettuare la verifica delle fonti documentali,
Rilevato quanto sopra e ribadita la volontà di chi scrive di difendere, allorché necessario, il decoro e l'immagine della propria società e dei propri tesserati esclusivamente nelle sedi competenti, invio questa breve nota alla sua attenzione, affinché voglia cortesemente renderla nota ai lettori del settimanale da lei diretto, attribuendo alla stessa il medesimo spazio concesso all'articolo citato. Cordialmente.
Guido Pochettino, presidente A.S.D. Polisportiva Carignano