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"Bene ma non benissimo" ma sono comunque al top e il DS non si nasconde:«Vogliamo vincere il campionato»

Il tecnico e il Direttore Sportivo promuovono con riserva la corazzata: «Dobbiamo crescere ancora moltissimo»

Promozione Pastorfrigor Stay

PROMOZIONE: La Pastorfrigor Stay comanda davanti a tutti dopo il primo quadrimestre di stagione

Buoni propositi per questo 2023? Alla Pastorfrigor Stay ne basta uno, e non banale: l'Eccellenza.
Un sogno per la squadra di Casale nata poco più di un anno e mezzo fa nell'estate 2021 che in un anno ha sfiorato la finale playoff di Promozione e nel primo quadrimestre del secondo anno guarda tutti dalla vetta del girone D di Promozione. Una squadra costruita per vincere (è inutile girarci intorno) perché riuscire a mantenere la "vecchia-giovane" guardia della cavalcata 2021-2022 vale quanto un acquisto, e aggiungere giocatori di categoria per il gioco di Claudio Perotti poteva essere un'arma a doppio taglio per il Direttore Sportivo Daniele Bonelli che però ha fatto un grande lavoro per riuscire a mettere a disposizione del tecnico questa rosa capace di mettersi dietro, Ovadese, Atletico Torino, Castellazzo e specialmente la Valenzana Mado nonostante la sconfitta nello scontro diretto.

«Siamo partiti dall'anno scorso per cercare di fare bene, fare bene voleva dire costruire un qualcosa di importante a partire dal gruppo e da giovani bravi per abituarli alla categoria formando così uno zoccolo duro a cui aggiungere giocatori importanti quest'anno per cercare di vincere il campionato», dichiara senza mezzi termini il Direttore Sportivo e Team Manager della società di Casale indicando la via di una squadra ambiziosa e lungimirante brava a creare il giusto mix fra giocatori esperti, come quelli dello zoccolo duro Michelerio, Parisi, Zaia, Bullano, Gulin, Margaglio, Micillo e le new entry Mullici, Labano e Cabella, senza dimenticare gli addii di spessore di Lumello e Bosco, e nuove leve di grande prospettiva come i Conti, Zaffiro, Chiaria e Aimaro, Modena e non solo. «Abbiamo tanti giocatori di qualità che stanno facendo bene e non posso pensare che ci sia stato uno che abbia fatto la differenza, la differenza l'ha fatta la squadra. Non c'è un MVP perché credo che in uno sport di squadra ci siano 23 ragazzi che faticano ogni settimana mantenendo un ritmo altissimo e permettono a tutti di fare bene la domenica» , dichiara il tecnico Perotti.

Pastorfrigor Stay che però in queste prime 14 partite di campionato è in testa al campionato con 32 punti, ma non ha convinto a pieno, non ha ancora dimostrato a pieno tutte le sue potenzialità, non è riuscita ancora ad essere quella squadra schiacciasassi che si è vista la scorsa stagione (ricordiamo che dall'8a giornata all'ultima, la Pastor aveva fatto più punti anche della Luese campione). 

«Sono d'accordo quando si dice che abbiamo fatto bene ma non benissimo. A inizio stagione faticavamo ad esprimere quello che io e il mio staff chiedevamo, ma è fondamentale tenere in considerazione una cosa: i tempi. E' fisiologica questa situazione con una squadra che, nonostante lo zoccolo duro confermato dall'anno scorso, la domenica su 10 giocatori di movimento ne ha 4-5 completamente nuovi, e che soprattutto ha dovuto cambiare praticamente tutto nella parte fuoriquota rispetto ai piani preparati lo scorso anno con l'annata 2001. E' normale che serva del tempo per assimilare l'organizzazione di gioco che noi vogliamo dare. Questa squadra l'anno scorso ha cominciato un percorso per arrivare a competere per un posto di vertice quest'anno. Mi piace quello che sta succedendo adesso perché vedo un gruppo, uno spogliatoio a 360° unito, che lavora tutta la settimana e si presenta la domenica pronto per poter fare il meglio possibile. Serviva che i "vecchi" che conoscono il modo di lavorare e la mentalità la trasmettessero ai nuovi, soprattutto quelli con meno esperienza», afferma il tecnico Perotti, conscio delle fisiologiche difficoltà iniziali ma che nelle ultime partite sta vedendo netti miglioramenti nonostante i risultati altalenanti: «Nelle ultime partite la squadra sta cominciando a crescere: tralasciando Felizzano che è stata una partita storta ma li abbiamo schiacciati per tutta la partita, nelle altre abbiamo espresso un buon gioco e dominato la partita, purtroppo però continuiamo a concretizzare meno di quello che proponiamo. Mi aspetto che nel ritorno tutta la squadra abbia assimilato quella mentalità e cattiveria agonistica sia di campo che fuori campo a livello di determinazione che ci possa portare ad avere dei vantaggi rispetto agli altri.»

Giudizio di Perotti sul quale è pienamente in linea il Direttore Bonelli che alla sua Pastor dà un bel 7.5:

«All'inizio vincevamo ma non convincevamo. Si vedeva che la squadra esprimeva un bel gioco ma davanti eravamo carenti. Poi col tempo le cose sono andate sempre a migliorare, la squadra si iniziava a conoscere meglio, abbiamo cambiato qualche pedina nel gruppo e questo ci ha aiutato di più. Teniamo conto che questa squadra si deve ancora giocare una finale di Coppa, quindi non possiamo che essere soddisfatti. Da qualcuno ci saremmo aspettati un po' di più, magari noi non l'abbiamo messo in condizione di esprimersi al meglio, mentre altri, come Mullici che arriva dalla Serie D, sono riusciti a calarsi da subito nella parte ed è dalla prima partita che fanno la differenza. Questo gruppo si merita un grande 10: si vede che ragazzi hanno la vogliae il piacere di stare bene insieme, rivedo in questa squadra gli stessi valori che avevo io quando vinsi l'ultimo campionato da giocatore. Sull'approccio, sulla mentalità, sullo spirito di sacrificio e sull'attenzione i ragazzi sono sempre impeccabili, si meritano il meglio» afferma un fiero Bonelliche da buon perfezionista aggiunge: «In una stagione possono capitare i passi falsi come quelli di Felizzano e Ovadese anche se in entrambe le partite abbiamo dominato, per riuscire a migliorare ancora e cercare di dare uno strappo al campionato dobbiamo diventare più continui nei risultati e soprattutto essere più cinici contro quelle squadre che ci aspettano chiuse nella loro metà campo, anche con strade alternative al bel gioco che esprimiamo».

Claudio Perotti, allenatore della Pastorfrigor Stay capolista

Bonelli e Perotti che vedono il bicchiere mezzo pieno e che promuovono la squadra dopo questi primi 5 mesi di stagione: «Sono molto soddisfatto perché li vedo allenarsi quasi quotidianamente e stanno lavorando molto bene - afferma il tecnico. Un lavoro che spero ci possa dare un ritorno tra qualche mese». Pastorfrigor che sta seminando come una mietitrebbiatrice arando il "Filippo Raciti" di Frassineto Po sperando di raccoglierne i frutti già dal 7 maggio:

«Speriamo Simo - risponde scaramantico Perotti - io abito in campagna e di solito i raccolti funzionano così, ma ci sono tanti fattori che ne condizionano la buona riuscita».

Squadra che ha ripreso a pedalare il 2 gennaio con Perotti che come abitudine ha lasciato tranquilli i suoi ragazzi per queste feste: «Sono abituato così e credo sia giusto agire in questo modo, poi è anche più facile farlo quando hai a disposizione un gruppo maturo, serio, un gruppo che è sempre sul pezzo. Credo che sia mentalmente utile staccare un po' la spina». Pastorfrigor Stay che in questa seconda parte di stagione potrà godere delle qualità anche di Labano e Cabella, e di Chiaria che nelle ultime partite ha visto molto di più il campo rispetto agli ex Luese. Due acquisti che i biancoblù sperano possano portare gli stessi effetti portati dai due grandi colpi del mercato invernale 2021-2022 Bullano-Gulin, decisivi nel proseguo della scorsa stagione. Una coppia quella ex Luese che può portare con sé quella fame agonistica che li ha fatti arrivare sul tetto della Promozione, e Bonelli aggiunge:

«Sono due valori aggiunti per noi e speriamo che possano fare il bis in biancoblù, ma credo che venendo qui non dovranno fare un lavoro impegnativo nel trasmettere quella fame, perché arrivano in una squadra in cui è già ben radicato quel pensiero, c'è già quella fame, quella voglia di fare qualcosa di importante», e anche Perotti è sulla stessa lunghezza d'onda :«Sono ragazzi già pronti che ci potranno dare una grande mano, l'anno scorso avevano già raggiunto un ottimo risultato quindi conoscono cosa si prova a vincere un campionato. Hanno una carriera che parla per loro anche se sono solo dei '97, non gli bisogna insegnargli niente, saranno loro che dovranno completarci. La speranza, ma ne sono fiducioso, è quella di poter avere una preparazione fisica, tecnica e mentale per poter arrivare bene fino alla fine», ma solo Labano, Chiaria e Cabella, secondo il tecnico ci sarà un'altra arma decisiva nella seconda parte di stagione: «In questo girone di ritorno credo che i ragazzi che purtroppo hanno giocato di meno in quello di andata potranno fare la differenza, abbiamo 3-4 giocatori di assoluto livello che per scelte tattiche e di età non hanno avuto poco minutaggio in questo avvio, ed è normale che questo influisca sulla condizione atletica, ma questi ragazzi si sono sempre fatti trovare pronti quando li ho chiamati in causa e nella mia esperienza posso dire che loro saranno quelli che faranno la differenza nel finale di stagione».

Futuro prossimo che sia Bonelli che Perotti vedono molto luminoso: «È bello e facile allenare un gruppo del genere e sono convinto che questo modo di essere potrà portare a tutti delle grandi soddisfazioni. Penso che quando fai il massimo devi almeno ripeterti, noi il meglio non l'abbiamo ancora fatto», afferma Perotti facendo intendere che la semifinale playoff dello scorso anno sia una vetta da dover superare ma non si sbilancia, a differenza di Bonelli che conclude così: «Spero che questo sia l'anno giusto per riuscire a toglierci delle soddisfazioni, in primis la squadra, lo staff e soprattutto per la dirigenza. Noi dirigenti, dal DS al magazziniere, ci meritiamo queste soddisfazioni perché fare calcio per noi non vuol dire solo avere una squadra ma vuol dire avere quella passione, presenza e cura di tutte quelle piccole sfaccettature per far sì che questi ragazzi si trovino bene e che possano parlare bene di questa società. Tante grane che ci sono nel mondo del calcio, noi cerchiamo di tenerle lontane dal campo per permettere alla squadra di lavorare al meglio. Se si raggiungono questi obbiettivi importanti è perché tutti stiamo remando verso una sola direzione».

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