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Pulcini B

La squadra senza un capitano, dove tutti giocano in ogni ruolo

Filosofia affascinante ed efficace quella della Virtus Abbiatense 2013 di Claudio Miconi

PULCINI B: Virtus Abbiatense

PULCINI B: Virtus Abbiatense

"Supera te stesso e supererai il mondo”. Questa frase di Sant'Agostino è stata il motore che ha permesso ai 2012 della Virtus Abbiatense di vincere il campionato primaverile. Una piccola realtà capace di superare avversarie importanti. Claudio Miconi, allenatore da oltre tre anni, ha dichiarato: «Il periodo di pandemia ha colpito in particolare i giovani. A tal proposito, io e i miei colleghi Christian Corbani e Armando Arevallo ci siamo trovati concordi su come gestire i ragazzi, dando loro la possibilità di sfogarsi e di vivere il calcio come un gioco. Il momento più particolare della stagione è stato quando il nostro portiere, dopo una parata finita male, ha ricevuto il sostegno di tutti i compagni nello spogliatoio: in 8 anni di scuola calcio non pensavo di riuscire ancora a stupirmi. Abbiamo solo da imparare dai ragazzi».

La squadra è formata da 13 giocatori: Jefferson Arevalo, Amir Bajji, Samuele Barbieri, Riccardo Barlottini Barlottini, Andrea Stronconi, Jeremy Calderon, Daniele Cecchetto, Edoardo Contini, Alessandro Crisafi, Gabriele Fogliaro, Alessandro Lentini, Vittorio Malanga e Mario Soldano. «Escluso il portiere, ognuno di loro gioca ogni ruolo. Per non fare differenze, abbiamo deciso di non dare la fascia di capitano».

IL PERCORSO PRIMAVERILE

«Volevamo prenderci la rivincita dal secondo posto del campionato invernale, e ce l'abbiamo fatta - continua Miconi-. Le due partite determinanti che ci hanno permesso di superare gli altri e soprattutto noi stessi sono state quelle contro la Lombardina e la J.Cusano. La prima è stata la partita che ci ha dato il primato del campionato; la seconda ha avuto una maggiore importanza per le dinamiche che si sono verificate durante la partita. Eravamo in una situazione di emergenza, dove si è fatto male il nostro capocannoniere: dopo un primo tempo in svantaggio, con lo spirito di sacrificio i ragazzi sono riusciti a vincerla».

«Questa società, non per frasi fatte, è come una grande famiglia. Sono qui da un bel po' di anni e le prime soddisfazioni sono arrivate quando allenavo i classe '96: con loro abbiamo vinto i provinciali. Per quanto riguarda la scuola calcio invece, sono solo 8 anni. Il bello di allenare qui è la possibilità di fare corsi continui di aggiornamento tenuti da Daniele Tacchini: è un bel momento di conoscenza e confronto con i colleghi.>>

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