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Torneo delle Regioni Under 19

Dopo 8 minuti sono fuori dal Torneo, poi fanno l'impresa: segnano 3 gol e ribaltano la partita decisiva

Sciolti i nervi i granata sono uno spettacolo: dalle invenzioni del trequartista al timbro finale del difensore

Rubino Spader Gobetti Guizzini Veneto

RAPPRESENTATIVA UNDER 19 VENETO • Da sinistra verso destra i migliori in campo: Pierpaolo Rubino, Riccardo Spader, Nicolò Gobetti e Nicolas Guizzini

«Ripresa» non è solo un termine cinematografico o quello per indicare il secondo tempo in gergo calcistico, ma anche uno che indica il graduale ritorno all'efficienza, e nel caso del 3-1 con cui il Veneto batte l'Umbria lo è più che mai negli ultimi due sensi. Sotto di un gol - quello di Mariotti - dopo neanche 10 minuti per un errore in fase di impostazione, i granata prendono man mano il controllo della partita e la ribaltano tra la fine prima frazione di gioco e inizio della seconda. È proprio nella ripresa infatti che, siglato il pari con Spader alla mezzora, si accende il genio di Rubino, che prima conquista e realizza un rigore e poi pennella l'assist per la zuccata di Gobetti, che completa un ribaltone valido il primo posto nel Girone E.

MARIOTTI NON PERDONA, SPADER INFILA IL PARI

Le due regine del Girone E chiudono la fase a gironi con un big match delicatissimo: vincere equivale qualificarsi ai quarti, perdere potrebbe costringere a fare dei calcoli abbastanza complessi per sperare nella seconda piazza, mentre pareggiare potrebbe addirittura fregare entrambe. Dietro c'è infatti un Trento che in caso di tre punti con la Calabria potrebbe approfittare di uno scenario a tre per ribaltare tutto con la classifica avulsa, un pericolo di cui tenere conto e da sfruttare come spinta per andare a caccia del successo. Chi sente un certo languorino è l'Umbria, che dopo quattro minuti arriva sul fondo con Zichella, servito a destra da Mattei e protagonista di un cross teso che non trova nessuno al centro. Il segnale, però, è buono, e il Veneto non lo coglie. All'8', infatti, la formazione di Bedin paga caro un errore in fase d'impostazione: Cunico passa a Cisse, che non controlla benissimo e dalla trentina di metri si fa soffiare il pallone da Dolcini, bravo a verticalizzare subito per Mariotti, che di mancino incrocia forte in rete. Accusato il colpo, però, i ragazzi del Nord trovano il modo di mettere in moto il loro 4-2-3-1 puntando forte sull'out di sinistra, dove Guizzini sale spesso per crossare al centro. È così che nasce la prima occasione dei veneti, con il numero 15 che pesca in mezzo Basso, il cui colpo di testa non è fortissimo, ma costringe Pallotta alla deviazione in tuffo. L'asse sembra caldo, così al 28' i ragazzi di Bedin tornano a martellarvi, questa volta con successo: cross più teso di Guizzini e piattone destro al volo di Spader, che la mette sul secondo palo e fa 1-1. Livellato il risultato, l'ultima fase del primo tempo è molto vivace, ma senza grandi occasioni. Tra i granata ancora non si accende l'estro di Rubino, che svaria meno sull'esterno rispetto alla precedente partita, mentre dietro Cunico e Gobetti acquisiscono sicurezza, anche se il pressing dei gialloblù mette apprensione. Le due punte Mariotti e Osakwe sono un bel mix di fisicità e velocità, supportate da Dolcini, che in fase di ripiegamento si unisce al centrocampo formando una linea a quattro dove Fabri ha libertà di oscillare tra il centro e la fascia sinistra. L'equilibrio, comunque, persiste fino al duplice fischio dell'arbitro, che manda tutti negli spogliatoi.

RUBINO INVENTA, GOBETTI VALE IL PRIMATO

Senza neanche farlo apposta, il secondo tempo inizia con quello che era mancato nel primo: lo spunto di Rubino. Dopo appena due minuti, infatti, il 19 riceve palla a sinistra da una rimessa battuta velocemente da Fedrighi ed entra in area, dove Zichella lo tocca da dietro: è calcio di rigore. Dal dischetto va proprio Rubino, che incrocia il suo mancino fatato e porta in vantaggio il Veneto. L'avvio granata è ottimo, e non è frutto del caso. A parte una punizione di Fabri di poco alta sopra la traversa, il primo quarto d'ora della ripresa è un monologo granata, e lo è grazie all'azione sulle fasce, soprattutto a sinistra. Ancora una volta su quel lato c'è un Guizzini in stato di grazia, che si sovrappone sempre e mette dentro dei palloni velenosissimi. All'11' proprio il terzino cerca rasoterra un compagno in mezzo, dove Spader controlla e girandosi calcia male di destro, soffiando un pallone che poteva arrivare perfettamente sulla corsa di Basso. Due giri di lancette più tardi, invece, è Fedrighi che sventaglia verso destra, dove proprio Basso rimette al centro per il numero 20, che di testa colpisce a lato. È un buon momento per il Veneto, che il tecnico avversario Roscini prova a interrompere cambiando la catena di sinistra - quella opposta alle iniziative granata - con gli inserimenti di Leone e Russo per Sirci e Del Siena. Il fronte d'attacco preferito dal Veneto, però, è l'altro, dove Fedrighi mette dentro un altro pallone che Spader di testa impatta fuori sul primo palo. Ancora niente da fare dunque per il 3-1, ma l'appuntamento col tris è rimandato giusto di qualche secondo. Al 17', infatti, Rubino pennella un calcio di punizione da sinistra per la zuccata in corsa di Gobetti, che manda in estasi la formazione del Nord. Trovato il doppio vantaggio, però, il lavoro non è finito. L'Umbria mentalmente non accusa troppo il colpo e cerca di rialzarsi, ma dalle parti di Yabre arrivano veramente pochi palloni, se non un paio da tenere con calma tra le proprie braccia. I più pericolosi, anzi, risultano essere sempre i veneti, pure nel finale, quando Rubino al 34' di mancino per poco non trova l'angolino da fuori area e poco dopo il subentrato Bonfà sgancia un siluro che fa i capelli alla traversa. L'ultima parola, tuttavia, è dell'Umbria, con Leone che cerca la zampata su punizione deviando il pallone tra le gambe - chiuse - di Yabre. Il Veneto mantiene così il risultato sul 3-1 e al triplice fischio può festeggiare una meritata qualificazione, frutto di una sfida iniziata in salita e conclusa toccando le stelle.

 

IL TABELLINO

UMBRIA-VENETO 1-3
RETI (1-0, 1-3): 10' Mariotti (U), 28' Spader (V), 2' st rig. Rubino (V), 17' st Gobetti (V).
UMBRIA (4-3-1-2): Pallotta 6, Zichella 6, Brevi 6.5, Lilli 6, Del Siena 6 (13' st Russo 6), Sirci 6 (13' st Leone 6), Mattei 6, Fabri 6.5 (23' st Pucci 6), Dolcini 6.5 (35' st Poggi sv), Osakwe 6, Mariotti 6.5 (23' st Piermarini 6). A disp. Buini, Bernardini, Ferri, Sabatini. All. Roscini 6.
VENETO (4-2-3-1): Yabre 6.5, Bellia 6.5, Cunico 6.5, Gobetti 7, Guizzini 7.5, Cisse 6.5 (27' st Prandini 6), Maragno 6.5, Basso 6.5 (37' st Colella sv), Rubino 7.5 (41' st Bonfà sv), Fedrighi 7 (37' st Bertasini sv), Spader 7 (32' st Pilotto sv). A disp. Hrabar, Campesan, Farias, Giacchina. All. Bedin 7.5.
ARBITRO: Carchia di Vercelli 7.
ASSISTENTI: Getto di Ivrea e Colacicco di Ivrea.
AMMONITI: Maragno (V), Gobetti (V), Cunico (V), Osakwe (U).

LE PAGELLE DEI MIGLIORI

UMBRIA

Brevi 6.5 Se dagli esterni arrivano molti pericoli, lui centralmente cerca di ridurre i danni. Bravo nel gioco aereo, da capitano non molla mai un centimentro.

Fabri 6.5 Uno dei più attivi a centrocampo dalle prime battute. Ha delle buone qualità e le mette in mostra anche oggi, seppur, a differenza della sfida col Trento, si rende meno pericoloso nei pressi dell'area di rigore avversaria.

Dolcini 6.5 Il gol del vantaggio è per il 75% merito suo: prima si dimostra reattivo nel rubar palla all'avversario, poi è bravissimo a premiare lo scatto di Mariotti con un pallone millimetrico. Mantiene un buon livello anche nei momenti di difficoltà della squadra.

La formazione di partenza dell'Umbria

VENETO

Gobetti 7 Difensivamente si dimostra ancora molto attento, ma questa volta spicca per quel colpo di testa su calcio di punizione, quando si inserisce in area col giusto tempismo e impatta perfettamente la sfera. È il gol che dà la sbandata decisiva alla partita, e alla qualificazione ai quarti di finale.

Nicolò Gobetti, dopo la bella prestazione difensiva col Trento segna pure un gol

Guizzini 7.5 Se c'è una costante dall'inizio alla fine della partita è lui. Motorino sulla fascia sinistra, dove è protagonista di scorribande avanti e indietro sia nel primo che nel secondo tempo. Nei primi 45 minuti di gioco, inolte, è lui a creare le occasioni principali del Veneto, portandosi a casa pure l'assist per la rete del pareggio. Nella ripresa il bonus non c'è, ma la costanza di fiato, sovrapposizioni e generosità sull'out di sinistra non mancano mai.

Rubino 7.5 L'aveva fatto capire con il Trento e oggi ne ha dato la riprova: tra i giocatori da tenere d'occhio nella fase finale c'è anche lui. Il numero 19 si conferma qualitativamente d'alta scuola col suo mancino, anche se incide principalmente nella ripresa. Quando lo fa, però, poche storie: prima si prende un rigore e lo trasforma, poi pennella l'assist per la rete del 3-1. Nel finale cerca pure un gran gol da fuori area, con la sfera che sfila alla destra del palo e dà l'illusione del gol dalla tribuna.

Spader 7 Se si osserva solo quanto fatto nella ripresa verrebbe forse da storcere il naso visto un paio di occasioni aeree non sfruttate al massimo, ma non bisogna dimenticarne una: quella con cui rimette in partita il Veneto con un bel piattone destro al volo - probabilmente il più difficile dei tentativi. Nella ripresa, anche se non gli riesce la doppietta, riempie bene l'area e gasa i compagni, che sull'onda dell'entusiasmo trovano la forza per ribaltare la sfida più importante.

Riccardo Spader, segna l'importante rete dell'1-1

Fedrighi 7 Convergendo verso il centro crea spesso dello spazio alle sue spalle che Gobetti attacca con vivacità, e a volte riesce anche a metterlo in moto lui stesso. Legge le intenzioni di Rubino sul rigore battendo rapidamente la rimessa e mettendo il pallone nella zona perfetta per il compagno di squadra, poi crea qualche situazione pericolosa con dei cross morbidi.

L'undici titolare del Veneto

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