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Torneo Delle Regioni Femminile

La nipote di una leggenda del calcio italiano al Torneo delle Regioni: «Era una persona speciale»

Il ricordo dell'esterno 17enne: «Mi manca da morire, ha influenzato molto il mio atteggiamento verso questo sport»

Cappelletti Umbria

TORNEO DELLE REGIONI UMBRIA • Arianna Cappelletti, esterno della rapp allenata da Vania Peverini

La vita di Arianna Cappelletti, giovane esterno del Perugia e della Rappresentativa dell'Umbria è, e sarà sempre, legata a doppio filo con quella di una vera e propria leggenda del calcio italiano. Paolo Rossi, infatti, è stato una delle figure più iconiche di questo sport, con la cavalcata trionfale nel Mondiale del 1982 come copertina di una carriera ad altissimi livelli, e Arianna lo conosceva molto bene, essendo sua nipote.

LA CARRIERA

Nel presentare la sua carriera, Cappelletti commenta: «È da 10 anni che gioco a calcio e dopo che per i primi sette ho militato in squadre maschili, nelle ultime 3 stagioni sono passata al calcio femminile e, in particolare, al Perugia». Con la squadra di punta dell'Eccellenza umbra, che ha dominato in lungo e in largo il campionato, stravincendolo a punteggio pieno e centrando così il ritorno in Serie C, la classe 2005 occupa il ruolo di esterno su entrambe le fasce e fa della velocità il suo punto forte. Nella stagione appena conclusa, Arianna ha dimostrato di avere anche un buon senso del gol, sfiorando la doppia cifra con nove reti messe a referto sulle 110 segnate dalla squadra allenata da Alessio Grilli.

IL RAPPORTO CON PAOLO

Ciò che, però, rende l'esterno umbro speciale, oltre alle sue chiare capacità sul rettangolo di gioco, è il rapporto molto forte che aveva con una vera e propria leggenda del calcio nostrano. Paolo Rossi, o Pablito - come viene affettuosamente ricordato tutt'ora dai tifosi italiani di tutte le età - non ha bisogno di presentazioni: una carriera passata vestendo alcune delle maglie più importanti del Bel paese, Juventus e Milan su tutte e - ovviamente - la Coppa del Mondo vinta da assoluto protagonista nel 1982. Arianna ha una grande fortuna, che quasi 60 milioni di abitanti in Italia non possono nemmeno immaginare, perché non solo conosceva bene Paolo, ma era sua nipote. «Mi ritengo molto fortunata, perché lo zio Paolo era un personaggio molto importante sia a livello calcistico, sicuramente, ma anche sotto il punto di vista umano. Era speciale, molto speciale, era una persona fantastica, avevamo un rapporto molto stretto e mi manca da morire, perché tra le altre cose ha molto influenzato il mio atteggiamento nei confronti di questo sport. - queste le parole di un'emozionata Cappelletti, che chiosa aggiungendo - È stato molto importante per la mia carriera, mi ha dato molti consigli, soprattutto a livello tecnico».

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