Rappresentativa
07 Gennaio 2024
RAPPRESENTATIVA UNDER 19 • Tommaso Zanotti, giocatore dell'Offanenghese decisivo
La finale della Primavera Cup vede sfidarsi i nerazzurri del Renate e la Rappresentativa Lombardia. A trionfare è proprio quest'ultima, grazie a una prestazione corale eccellente. L'incontro termina 2-1, al primo vantaggio della Rapp, firmato da Mirko Gervasoni, risponde il nerazzurro Christian Ghibellini. Il secondo gol è invece un pallonetto delizioso di Tommaso Zanotti.
La Rapp sceglie di partire con un atteggiamento più contenuto rispetto alla semifinale, cercando però di far mancare dei punti di riferimento alla difesa nerazzurra del Renate, partendo sì con una difesa a quattro, ma lasciando spesso e volentieri molto alto il terzino destro, in questo caso Tommaso Galbusera. Questo permette a ai trequartisti di muoversi con maggiore libertà e infatti al 7' è proprio Alessandro Cirillo ad avere tutto il tempo per calibrare alla perfezione il cross basso che trova Gervasoni in area di rigore per la prima rete della serata. Gervasoni è bravo ad anticipare i difensori avversari, e Marco Bragotto, portiere del Renate è incolpevole. I nerazzurri però non si perdono d'animo, anzi riprendono immediatamente il loro fraseggio alzando il proprio baricentro e cercando di aumentare la propria densità nella meta campo avversaria. Questa maggiore presenza offensiva fa sì che al 17' Ghibellini, dopo una prima conclusione rimpallata, riesce a pareggiare i conti con una rasoiata che batte Griggio nell'angolino alla sua destra. C'è tempo per un'ultima grande emozione in questa prima frazione di gara ed è il rigore che si guadagna Zanotti dopo un tuonante contropiede egregiamente condotto dalla Rapp. A presentarsi dagli undici metri è lo stesso Zanotti, che con calma serafica batte Bragotto con il gesto tipico delle finale: un pallonetto. 2-1, vantaggio Rapp.
Il primo squillo nel secondo tempo è della Rapp: De Pasquale dopo una deviazione su calcio d'angolo, si vede arrivare, al limite dell'area piccola, un pallone che profuma di potenziale allungo nel parziale, così si coordina e lo colpisce con forza e precisione, spendendolo verso la porta avversaria con un biglietto che recita «sotto l'incrocio». Bragotto però, è ben posizionato e riesce a compiere un miracolo che divide le opinioni degli spettatori in tribuna fra: chi ostenta gioia per la grande parata e chi non riesce a credere a quanto visto. Savoldi sa che i suoi ragazzi devono provare a condurre il gioco per cercare di riprendere nuovamente la Rapp e perciò, ad appena dieci minuti dall'inizio della seconda parte sceglie di giocarsi il tutto e per tutto, sostituendo i due esterni, Luca Gobbo e Fabio Gualtieri, con due attaccanti, Federico Giugno e Lorenzo De Leo aprendo le precedenti punte leggermente sugli esterni e passando ad un 4-2-4. La scelta è estrema, ma è indubbiamente il frutto di una profonda conoscenza della propria rosa e delle capacità dei propri giocatori, infatti i nuovi innesti portano una ventata fresca e aumentano il lavoro dei difensori della Rappresentativa, De Leo in particolare, si abbassa spesso per ricevere palla dai compagni e riuscire ad imbucare per gli altri 3 centravanti. Tuttavia, il gol sperato dai nerazzurri, non arriva. L'incontro termina quindi 2-1, con la strabiliante vittoria della Rappresentativa Lombardia, che conquista il trofeo della Primavera Cup, mostrando quindi di essere competitiva e affiatata.
RENATE-RAPPRESENTATIVA 1-2
RETI: 7' Gervasoni (Ra), 17' Ghibellini (Re), 22' Zanotti (Ra).
RENATE (4-4-2): Bragotto (20' st Zapparoli), Mariani (20' st Ziu), Serio, Molinaro, D'Amato (18' st D'Addesio), Deviardi (25' st Viscardi), Cabezas, Gobbo (10' st De Leo), Disca, Ghibellini (25' st Pini), Gualtieri (10' st Giugno). All Savoldi.
RAPPRESENTATIVA (4-2-3-1): Griggio, De Pasquale (29' st Alletto), Sottocornola, Paloschi (25' Di Raco), Galbusera (29' Cotugno), Koenig (11' st Casella), Consoloni (25' st Bruzzone), Cirillo, Vairani ( 25' st Cappanera), Gervasoni (25' st Kabori), Zanotti (11' st Marrocco) All. Medici.
AMMONITI: Cirillo (Ra), Molinaro (Re)
RENATE
Bragotto 7 L'intervento di inizio primo tempo sul destro secco e violento di De Pasquale è di quelli che valgono il prezzo del biglietto. Aldilà della sconfitta, in una gara dove si è combattuto molto a centrocampo e nelle trequarti, arrivando a poche conclusioni pericolose, mostrarsi così attenti e reattivi è un atteggiamento assolutamente encomiabile e meritevole di un voto superiore.
Mariani 6.5 Rimane attento durante la gara e nonostante la taglia inferiore rispetto agli avversari non rinuncia mai a cercare di vincere il duello aereo. Questa caparbietà infatti fa sì che più volte fermi le potenziali azioni offensive degli avversari.
Mariani 6 Il voto risente del tocco con cui colpisce Zanotti portando quindi l'arbitro ad optare per il calcio di rigore. Ovviamente però, la prestazione è sufficiente, anche perché nel finale, dopo essersi inizialmente scaldato, riesce a rientrare in partita e a continuare nel duro lavoro che è chiamato ad adempiere.
Molinaro 7 Sempre puntuale quando bisogna anticipare i centravanti in maglia verde. Preciso e tenace nelle scivolate. Il suo atteggiamento in campo potrebbe dividere gli spettatori in chi lo reputa troppo ruvido e chi invece ne riconosce lo spirito battagliero, anche perché gli interventi non hanno mai l'obbiettivo di danneggiare il rivale, ma quello di recuperare il pallone il più in fretta possibile per servire i propri compagni. Elegante anche nelle uscite, è fra i migliori dei suoi.
D'Amato 6.5 Buona prestazione. Si sacrifica spesso per dare una mano al centrale in uscita così da avere un secondo uomo dietro la linea della palla, pronto ad intervenire per bloccare eventuali emorragie.
Deviardi 6.5 Non usa mezze misure quando la situazione lo richiede e questo è assolutamente da premiare perché non è facile, in una finale, riconoscere quali sono i momenti in cui è meglio non rischiare.
Cabezas 6.5 Svolge bene anche la fase di ripiegamento e nel secondo tempo si rende molto più partecipe nella manovra offensiva infatti, solo un miracoloso intervento in scivolate del difensore avversario gli impedisce di arrivare alla conclusione a pochi metri da Griggio.
Gobbo 6 Non gli vengono concessi troppi centimetri di spazio e questo gli impedisce di sfruttare una delle sue più grandi qualità: la corsa in campo aperto. La dote tecnica è indiscutibile e un momento di appannaggio può capitare.
10' st De Leo 7 Il suo ingresso fa la differenza. Riesce a tenere molti più palloni al limite dell'area svolgendo egregiamente il lavoro spalle alla porta. Nelle azioni dove il Renate si rende più pericoloso il suo zampino c'è spesso. Anche l'atteggiamento in campo è buono perché pur non essendo sempre d'accordo con le decisioni arbitrali, evita di scadere in inutili ingenuità.
Disca 6 I difensori della Rapp lo mettono costantemente sotto pressione e di conseguenza il suo gioco viene penalizzato. Quando viene aperto più lateralmente migliora anche per la maggior porzione di campo a disposizione e la possibilità di andare 1 contro 1.
Ghibellini 7.5 Molto intelligente. Ha un'ottima visione che gli permette di trovare quasi sempre un compagno libero, che sia con un passaggio in verticale o con una sventagliata per effettuare un cambio di gioco. Dai suoi piedi passano molti palloni e questo è sinonimo di piena fiducia da parte dei compagni. Nel gol è bravo soprattutto a dimostrarsi pronto e repentino sul rimpallo che gli fa arrivare il pallone a pochi centimetri dai piedi. Il gesto di prendere la sfera e riportarla immediatamente a centrocampo poi, è di quelli che fanno la differenza.
Gualtieri 6 Anche lui, come Gobbo, non riesce a trovarsi mai pienamente comodo. Si abbassa più volte per ricevere palla dietro la linea di metà campo e poi riesce velocemente a riprendere quei metri persi, tuttavia il suo apporto alla manovra offensiva ne risente.
10' st Giugno 6.5 L'altro cambio che sposta l'equilibrio della partita alzando il livello di pericolosità dei nerazzurri. Lo si ritrova anche in una potenziale azione da gol seguita a un bellissimo schema su palla inattiva. Sempre propositivo e alla costante ricerca del pallone.
RAPP
Griggio 6.5 Sul gol è incolpevole e durante il resto della partita non viene mai realmente chiamato in causa. Forse l'azione più pericolosa in cui lo si vede protagonista è quando si ritrova a dover uscire prima del previsto su una copertura erroneamente letta dal suo centrale e ovviamente si fa trovare pronto spazzando lontano il pallone.
De Pasquale 7.5 Purtroppo bisogna essere ripetitivi e sottolineare la coordinazione della sua conclusione al 7' del secondo tempo: da incorniciare. Si dimostra sempre attento nella fase difensiva e successivamente si concede anche qualche sgambata verso l'area avversaria mettendo in luce una buona copertura del pallone.
Sottocornola 7.5 Già in semifinale aveva dimostrato tutta la sua leadership e quanto fosse una muraglia nei 4 dietro. In finale riconferma l'ottima prestazione e, nella prima parte di gara, è quasi avvilente, per il pubblico rivale, vedere come annichilisce più volte i centravanti nerazzurri, mostrandosi sempre freddo e puntuale nel momento di intervenire sul pallone, scardinandolo dai loro piedi e tuonando la carica green.
Paloschi 7.5 Nel secondo tempo effettua un miracolo in scivolata al limite dell'area di rigore, impendendo a Cabezas di arrivare su un pallone che avrebbe potuto avere l'effetto di una doccia gelata. Durante la gara si dimostra sempre impeccabile sia negli anticipi che nelle uscite, dimostrando anche una buona visione di gioco trovando spesso, con lanci lunghi, i propri compagni nella trequarti avversaria.
Galbusera 8 L'intelligenza tattica con cui legge ogni situazione e comprende quando sia il momento giusto per alzarsi e quando invece debba rimanere basso dimostrano una profonda conoscenza calcistica oltre che dei propri mezzi. Mantenersi così alti per tutti quei minuti prevede poi che, in transizione negativa, si debbano avere almeno 2 polmoni in più per recuperare il fiato necessario a tornare indietro inseguendo gli avversari. Galbusera a quanto pare li ha e forse ne possiede pure un quinto.
Koenig 8 Di alcuni giocatori si dice che abbiano un magnete al posto del piede per come riescono a mantenere il pallone quando ne sono in possesso. Ecco di Koenig lo si può dire per come riesce ad attirare a sé la sfera quando è preda dei rivali. I suoi recuperi sono l'essenza del calcio e a pensarlo è anche il pubblico che vedendoli si lascia andare a ruggiti euforici, caricato dall'enorme lavoro del proprio centrocampista.
11' st Casella 7 Lo si provoca? Non risponde, o meglio, lo fa, ma attraverso il gioco. Nel finale sfrutta tutta la sua stazza e guadagna quei classici calci d'angolo che altro non fanno che aumentare la pressione sugli avversari. Si abbassa molto per ricevere il pallone, questo perché ha dei tempi di gioco semplicemente superiori. Poco dopo il suo ingresso regala agli spettatori un taconazo da Golden Globe. Per l'Oscar ci sarà tempo.
Consoloni 7 Ottima prestazione davanti alla difesa, dispensa palloni a destra e sinistra e non va quasi mai in affanno. Dimostra di essere il compagno ideale per Keonig, in quanto sempre disponibile a fornire l'appoggio per il compagno che ha appena recuperato palla.
Cirillo 8 Cirillo è dotato di un naturale ardore serafico. Quando altri si scomporrebbero servendo il primo compagno disponibile lui si ferma, analizza la situazione e giunge alla conclusione più intelligente possibile. Il tutto in una frazione di secondo. L'assist chirurgico con cui serve Gervasoni è solo l'esempio più lampante di questa sua tranquillità e delle sue doti tecniche. Viene ammonito perché ferma con le mani il pallone per impedire che finisca oltre la rete che separa il campo dagli spalti, prima però che avesse oltrepassato la linea laterale. Anziché inveire contro il direttore, la sua reazione è spiazzante: «Ma che davvero Dire?»
Vairani 7 Le giocate passano necessariamente dai suoi piedi, si muove lungo tutta la linea verticale che collega il centrocampo alla prima punta, cercando di coprire quanto più terreno possibile per essere sempre il perno della manovra offensiva green. Inoltre, proprio per questa sua capacità di movimento, è anche dotato di buoni tempi di inserimento.
Gervasoni 8 Sicuramente l'assist di Cirillo facilita il lavoro, ma l'inserimento in area è di quelli che fanno la differenza proprio nelle partite importanti come le finali. Il pallone è di quelli invitanti, ma non accessibile a tutti, tant'è che dopo aver anticipato il difensore ad essere sorpresi non sono solo i giocatori del Renate, ma anche gli stessi tifosi della Rappresentativa, che impiegano mezzo secondo a realizzare il grande gesto che hanno visto compiere al loro trequartista.
Zanotti 8.5 Può un singolo episodio condizionare completamente la valutazione sulla prestazione di un giocatore? No. Infatti Zanotti ha lavorato indubbiamente senza risparmiarsi un singolo secondo per tutta la squadra. Zanotti viene chiamato ed essere una prima punta con il compito di impegnare quanti più difensori rivali per liberare gli spazi necessari agli inserimenti dei compagni e lo esegue al massimo delle potenzialità. Si fa trovare pronto nell'unica azione dove gli viene chiesto l'istinto del bomber e con una finta si guadagna un rigore. Dal dischetto è glaciale e riporta la Rapp in vantaggio ad appena 22 minuti del primo tempo, con un cucchiaio perfetto. Neanche su EAFC24 vengono così bene.
11' st Marrocco 7 Ingresso di spessore. Mostra tutta la sua classe già precedentemente ammirata nella semifinale. Quando entra non fa rimpiangere il compagno sostituito anche perché la narrazione della partita è cambiata e servono giocatori più fisici ma altrettanto dotati tecnicamente. Entrambe qualità che sono proprie di Marrocco.