Torneo delle Regioni Under 17
27 Marzo 2024
L'hanno decisa loro, Nicola Caccia e Federico Marrone. E no, non sarebbe potuta andare diversamente. Tutti e due se lo sentivano, quasi come se lo sapessero. «Andre, domani segno»: parola di Caccia, parola dell'eroe dell'1-0: con il mancino (il suo marchio di fabbrica), con il mancino dopo aver sfiorato il gol del torneo dopo cinque minuti (altro suo marchio di fabbrica). «Magari ci riesco la prossima volta»: parola di Marrone, parola dell'eroe del 2-0: con un colpo di testa (il suo marchio di fabbrica), con un colpo di testa dopo essere andato a un passo dal gol giusto qualche minuto prima (sì, quel palo interno sta ancora tremando).
E poi l'ha decisa anche lui, Samuel Comi: miracoloso nel recupero, graziato nel finale. Anche perché, nel mezzo, puntuale il gol di Samuel Corrado che accende un finale infuocato (potenzialmente più tranquillo se il gol di Platto, regolare, non fosse stato annullato) e sì, porta la temperatura a livelli elevatissimi. Ma poi il triplice fischio, la festa, i cori. Quindi la gioia, forse pure qualche lacrima perché la Lombardia batte la Liguria (2-1) ed è tra le migliori quattro d'Italia. In semifinale aspetta il Veneto in quella che si preannuncia una battaglia storica, forse senza precedenti. Ready?
Quei sette minuti, quei dannati sette minuti... Agli estremi Simoncelli e Minniti, capitano e fantasista: uno della Lombardia, uno della Liguria, entrambi a un passo dal bersaglio grosso (1' e 7'). Nel mezzo Barroero e Comi, i due portiere e sì, entrambi supereroi. Più il primo del secondo, d'altra parte quando ti ricapita ti togliere dall'incrocio una punizione di Caccia, il Federico Dimarco della bergamasca? Mancino sublime, intervento splendido (5'). Ma Comi certamente non è da meno, anzi. Greco inventa, Sicca rifinisce e il portierone del Ponte, alla seconda da titolare, si esibisce in una parata che no, probabilmente non dimenticherà mai (7').
Tutto in sette minuti, dunque. E succede di tutto, un po' da una parte e un po' dall'altra. Ben più di un po' a centrocampo, laddove è guerra aperta: Torelli e Simoncelli contro Minniti e Patti, ma non solo lì (sempre lì, lì nel mezzo...) perché si va avanti a duelli anche sulle corsie. Tacchini conferma le coppie che hanno battuto la Calabria e sì, è una scelta sicuramente azzeccata: Caccia e Arioli escono alla distanza e finiscono per dominare, Marrone e Ciceri fanno lo stesso (forse pure meglio) dall'altra parte. E no, non è un caso che le migliori occasioni arrivino proprio da lì. L'asse Torelli-Marrone libera al tiro Ciceri (29'), ma il piatto forte arriva poco dopo: perché raccoglie un pallone sporco, perché lo lavora come solo lui sa fare, perché lascia partire un missile che si stampa sulla traversa. Sì, il suo piatto forte e pure il suo marchio di fabbrica.
Qualcuno ha detto piatto forte? Qualcuno ha detto marchio di fabbrica? È sempre lui, Nicola Caccia. È sempre quello, il mancino. Ma no, non è come quella punizione. Insomma, meno estetica ma maggiore efficacia. Il risultato? Lombardia avanti (3'). Spaneshi fa il lavoro sporco, quindi il terzino del Ponte ringrazia, sfrutta anche una leggera deviazione e trova l'angolo.
Sì, come prevedibile inizia un'altra partita. E che sia la partita di Buzzetti, confermatissimo alle spalle di Spaneshi? Poco prima del quarto d'ora il partner cambia: dentro Platto per Spaneshi, con il bomber della Mario Rigamonti che rientra in campo dopo lo spezzone contro la Puglia. Domanda, risposta: chissà... Nel frattempo è sicuramente la partita di Gondor e Oprandi: precisi, puntuali e attenti. Quindi potenzialmente la sua, quella di Federico Marrone. D'altra parte era stato chiaro dopo la prestazione da lode contro la Calabria: «Magari ci riesco la prossima volta». Si parla di fare gol, si parla di dettagli: prima nel male, poi nel bene. Gioia lo cerca, Platto fa il velo ma il suo destro trova il palo (22'): il male. Caccia calcia, Platto fa da sponda e ci mette la firma di testa (25'): il bene. Anzi, benissimo perché significa 2-0. Tutto finito? Macché perché il finale, dopo il mancino a giro di Corrado ma soprattutto dopo il gol annullato (ingiustamente) a Platto, si accende a dir poco. La punizione dal limite di Fossati non trova l'angolo (41'), poi Rossi, subentrato assieme a Moro e Rbiyab, se lo divora a tu per tu con Barroero (43'). Poco male perché dopo sei minuti di recupero e nessun pericolo per Comi si scatena la festa lombarda.
LIGURIA-LOMBARDIA 1-2
RETI (0-2, 1-2): 3' st Caccia (Lo), 25' st Marrone (Lo), 38' st Corrado S. (Li).
LIGURIA (4-4-2): Barroero 7.5, Berta 6.5, Corrado M. 6 (15' st Bettini[07] 6), Donarini 7, Greco 6.5 (20' st Vuillermoz 6), Hodaj 6 (30' st Corrado S. 7), Migone 6, Minniti 7, Patti 6 (33' st Pacciani sv), Prudente 6 (37' st Chiavassa sv), Sicca 7 (5' st Fossati 6). A disp. Bodrato, Capurro, Moramarco. All. Rossi 6.5.
LOMBARDIA (4-2-3-1): Comi 8.5, Marrone 8.5 (34' st Rbiyab sv), Gondor Costantin 8, Oprandi 7.5, Caccia 9, Simoncelli 7.5, Torelli 7.5, Ciceri 8 (17' st Gioia 7), Buzzetti 7 (26' st Moro 6.5), Arioli 7 (30' st Rossi 6.5), Spaneshi 7 (13' st Platto 7). A disp. Sadiku, Renner, Raza. All. Tacchini 8. Dir. Bottoni - D'Angelis.
ARBITRO: Ucci di Genova 6.5.
ASSISTENTI: Chamchi di Savona e Doci di Savona.
AMMONITI: Rbiyab (Lo), Fossati (Li).