Under 13
25 Maggio 2023
UNDER 13 CBS • Leo Malfatti, seconda punta classe 2010 che piace a diversi club professionistici
Ha impressionato tutti. Dai giovani giornalisti inviati sui campi fino agli addetti ai lavori più importanti, come venerdì scorso 19 maggio. Chiunque, da quando lo ha visto rimettere piede in campo, è rimasto estasiato. Già, perché neanche due anni fa, uno dei giocatori più interessanti dell’annata 2010 non aveva mai giocato a calcio. Solo un paio di stagioni all’età di 5-6 anni con la Scuola Calcio Juventus Sisport, poi nulla fino al 2021, quando arriva la svolta.
«Mamma, basta col nuoto. Voglio giocare a pallone, come mio fratello!». Il talento c’è anche in acqua, ma quello sport non gli dà la stessa felicità che gli può dare il calcio. Felicità che sta invece dando anche al fratello. Perché sì, Leo Malfatti, 13 anni compiuti lo scorso 20 febbraio, non è soltanto un figlio d’arte, ma anche un fratello d’arte. Il papà Attila ha un passato, seppur breve, da professionista che lo ha visto anche con le maglie di Spezia e Carrarrese. Poi la carriera da allenatore il cui apice è la vittoria del titolo russo come assistente di Massimo Carrara allo Spartak Mosca. Il fratello Tiago invece è ormai un punto fermo della mediana nella Juventus Under 15, dove gioca da diverse stagioni. Leo vuole ripercorrerne le orme, ma con caratteristiche completamente diverse. Se Tiago Malfatti è un centrocampista di contenimento, dalle caratteristiche principalmente difensive (lo dicono chiaramente le statistiche disponibili sulla nostra app), Leo invece è uno di quei giocatori che rubano subito l’occhio.
«Questo è giocatore, questo è un giocatore vero». Poche ma semplici e chiare parole. Non le ha dette il padre, non le ha dette il fratello e neanche la madre. Le ha dette in prima persona uno degli scout dell’Hellas Verona, mandato direttamente dal direttore sportivo scaligero Sean Sogliano a Torino per osservare da vicino le gesta di Leo Malfatti. L’occasione è capitata pochi giorni fa, precisamente venerdì 19 maggio, per cui la notizia è freschissima. La location è il campo di strada delle Cacce, casa del MoDeRNa Mirafiori, per il prestigioso torneo Memorial Ale&Ricky. Partita dei gironi tra CBS e Pinerolo. Una delle prime uscite di calcio a 11 per i classe 2010, prossimi a passare da Esordienti a Under 14. Leo Malfatti gioca da seconda punta nel 3-5-2 scelto dall’allenatore della CBS Giovanni Venere. Il tecnico gli affida ormai anche la fascia da capitano, segno che oltre alle capacità tecniche ci sono anche altre doti.
Neanche 10’ e la CBS è in vantaggio. Errore in uscita del Pinerolo e chi si avventa sul pallone? Ovviamente Malfatti, che scaraventa in rete un mancino dritto per dritto sul primo palo. Si è già messo in mostra, e il viaggio dell’emissario del Verona non è stato fatto a vuoto, anzi. Al di là di un gol tutto sommato semplice, c’è molto di più. «Questo è giocatore, questo è un giocatore vero», continua a ripetere lo scout in tribuna. «Oh, Sean (sempre Sogliano, ndr) c’aveva ragione. Di solito mi manda a vedere prime squadre, Eredivisie o Ligue 1 francese, roba del genere. Quando mi ha detto che sarei dovuto venire a Torino a vedere un 2010 credevo volesse farmi fuori, degradarmi. Invece ora capisco perché questa missione speciale. Questo è un ragazzo che va preso subito, se no ce lo fregano».
Leo Malfatti premiato da Eudo Giachetti, Vice Presidente della LND Piemonte, con il premio Fair Play al Gran Galà della Scuola Calcio
Tempo qualche minuto e si parla già di investimenti: «Tra scuola, vitto e alloggio ci costa 25-30 mila euro, però ne vale la pena. Lo cercava già il Vicenza e qualche altro club, ma qua bisogna muoversi. Sogliano su di lui aveva già pronta una cartella personale e sapeva praticamente tutto. Due anni fa sembrava dover essere un prospetto del nuoto, poi con l’arrivo del covid è andato dalla madre e le ha detto “Mamma, non ne posso più del nuoto, voglio giocare a calcio”. A detta della famiglia, di questi tempi nel 2021 non riusciva a stoppare manco il pallone da spiaggia. Poi si è messo lì in garage, giorno dopo giorno, ed è diventato quello che è ora. Oltre al talento è anche lavoratore. In ottica Giovanissimi Nazionali può essere veramente il profilo giusto».
Un storia incredibile. Perchè oggi è davvero un punto di riferimento assoluto per tutta la CBS 2010. Di gran lunga il giocatore più interessante della squadra e, visto quello che vi abbiamo appena raccontato, senza dubbio uno dei più interessanti della sua annata. Se sarà Hellas Verona, Vicenza, o magari Juventus tra qualche anno, poco cambia. Leo Malfatti innanzitutto è giocatore perché in campo sembra sapere sempre cosa fare. È costantemente sintonizzato sulla partita, non perde mai di vista la palla e, in qualsiasi condizione gli arrivi, lui ha in testa la giocata che deve fare qualche istante dopo. Sa difenderla spalle alla porta usando le braccia da centravanti consumato; sa spizzarla di testa, di tacco o con altre parti utili del corpo. Gioca di prima, gioca a due tocchi, attacca la profondità e gioca con entrambi i piedi. Il preferito sembra essere il sinistro, ma anche col destro è sempre a suo agio.
E poi c’è la corsa. Quella corsa ordinata e composta che per i bambini e ragazzini di oggi è tutt’altro che un elemento scontato. Uno degli aspetti che più di tutti hanno stregato lo scout del Verona e per il quale probabilmente gli anni di nuoto hanno aiutato molto il classe 2010 della CBS. Perché, per citare Josè Mourino, chi sa solo di calcio, non sa niente di calcio. Leo Malfatti però sa tanto di come si gioca a calcio, e alla sua età non è certo un brutto punto di partenza.