Regolamento
11 Luglio 2024
Donne, Sport e Parità di Genere: una sfida continua
L'avvocata Deborah Napodano iscritta al foro torinese svolge attività di consulenza nell'ambito del diritto sportivo, del diritto privato e responsabilità civile e penale. È socia e vice coordinatrice di AIAS (Associazione Italiana Avv.ti dello Sport), procuratrice federale della F.I.Tw (Federazione Italiana Twirling), docente della Scuola dello Sport CONI Piemonte, membro della Commissione Sportiva del COA (Consiglio Ordine A.vv.ti) di Torino.
Negli ultimi decenni, la presenza delle donne nello sport è cresciuta significativamente, grazie ad atlete che hanno raggiunto traguardi straordinari in una vasta gamma di discipline. Tuttavia, la strada verso la piena parità di genere è ancora costellata di ostacoli.
Uno sguardo al passato
La storia delle donne nello sport è segnata da lotte per il riconoscimento e l'accettazione.
Dalla fine del XIX secolo, le donne hanno iniziato a partecipare a competizioni sportive, ma spesso erano relegate a discipline considerate più appropriate per il loro genere femminile, come il pattinaggio artistico e la ginnastica.
Solo nel corso del XX secolo, grazie a figure pionieristiche come Babe Didrukson Zaharias (Giochi Olimpici di Los Angeles 1932) e Billie Jean King, attivista e tennista, finalmente le atlete hanno iniziato a guadagnare maggiore rispetto e visibilità.
Nei Giochi Olimpici di Berlino, 06 agosto 1936, Ondina Valla è la prima donna italiana a vincere una medaglia d'oro nella specialità degli 80 mt ostacoli, avvenimento storico per lo sport femminile, il 27 luglio 1980 a Mosca, Sara Simeoni vince la sua prima medaglia d'oro con il salto in alto, dando grande pregio all'Italia femminile.
Una delle sfide principali per le donne nello sport riguarda la disparità economica, gli stipendi e i premi delle atlete sono spesso inferiori rispetto a quelli dei loro colleghi uomini, le donne sono spesso sotto rappresentate nelle strutture decisionali e ricevono meno supporto finanziario.
Ma, la legislazione che contributo ha dato, al fine di garantire la parità di genere?
La Riforma dello Sport ha offerto linee guida volte a definire ed eguagliare la Parità di Genere, attraverso dettami giuridici e protocolli di intesa.
Sono numerose le iniziative e legislazioni introdotte a livello globale e nazionale per promuovere l’uguaglianza di genere nello sport.
Tra gli obiettivi della riforma, rinveniamo:
Occorre fare una distinzione però tra iniziative Internazionali e Nazionali.
Le iniziative Internazionali:
Difatti, per la prima volta nella storia dei Giochi Olimpici, a Parigi 2024 ci sarà la piena parità sul campo di gioco.
Dei 10.500 atleti che parteciperanno ai Giochi, 5250 saranno uomini, 5250 saranno donne.
Il programma riconosce il valore dello sport e la sua capacità di contribuire all’uguaglianza di genere insegnando alle donne il lavoro di squadra, la capacità di credere in sé stesse contro ogni stereotipo.
In buona sostanza, un percorso volto a formare donne allenatrici e manager di alto livello.
Iniziative Nazionali:
In particolare, l’art. 39 del D.Lgs 36/2021 si occupa di istituire e disciplinare un fondo per il passaggio al professionismo e di estendere le tutele sul lavoro negli sport femminili.
L’art. 40 delega il compito di promuovere la parità di genere alle Regioni, alle Province autonome e al Coni, negli ambiti di loro competenza. Il Coni ha infatti il compito di stabilire i principi informatori per gli statuti delle Federazioni, delle Discipline Sportive Associate e delle Associazioni Benemerite e di vigilare sul loro rispetto.
Finalmente, con la stagione 2022/2023, il Consiglio Federale della Figc, delibera all'unanimità che le calciatrici italiane della Serie A sono incluse nel professionismo.
Da questo momento vi sono norme che disciplinano l'attività e l'esercizio del professionismo nel calcio femminile.
Il percorso per una piena e consapevole parità di genere è ancora lungo, ma l'intervento delle istituzioni sportive hanno approvato le conclusioni del Consiglio, in cui i Paesi Europei si impegnino a garantire l’accesso ad un ambiente sicuro, inclusivo e paritario e inoltre a garantire a tutti, indipendentemente dal genere, la parità di accesso e la piena partecipazione alla pratica sportiva, dando una particolare attenzione alla parità di retribuzione negli sport professionistici, e così aumentare la percentuale di donne in posizioni dirigenziali nello sport, promuovere una copertura mediatica più ampia e priva di stereotipi sulle competizioni sportive femminili, prevenire e combattere le molestie, gli abusi sessuali e la violenza a tutti i livelli, proteggere meglio i testimoni e le vittime di violenza di genere, considerare la prospettiva di genere nelle infrastrutture e negli impianti sportivi.
Parità di genere un obiettivo raggiunto con i Giochi di Parigi?
Uno degli hashtag per i giochi estivi #GenderEqualOlympics, realtà o finzione?
Obiettivo raggiunto, ai Giochi Olimpici di Parigi, la partecipazione sarà pari al 50% tra uomini e donne.
Ma, sarà così?
Nel wrestling, la partecipazione solitamente è in misura più elevata nel genere maschile, rispetto al femminile, nella ginnastica ritmica l'esatto contrario.
Il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) è riuscito nel suo intento? Ha assicurato la parità di genere in ogni disciplina sportiva?
Quale messaggio il CIO ha voluto trasmettere?
Interrogativi che noi giuristi e cultori dello sport continuiamo a porci.
Certo è, nei Giochi Olimpici di Parigi, un messaggio è stato lanciato, la diffusione di una parità "apparente" di genere.
Parità o uguaglianza, questo è il dilemma.
L’uguaglianza, mette sullo stesso piano i generi, maschile e femminile, il che è ben diverso dal considerare numeri o percentuali, occorrono pari condizioni di partecipazione alle attività sportive e medesime condizioni ed opportunità lavorative.
La parità di genere arriva dallo Sport
I calciatori della Nazionale della Danimarca hanno rinunciato a trattare un aumento del loro stipendio, chiedendo alla Federazione danese di garantire pari retribuzione tra loro e la Nazionale femminile, un esempio straordinario di alleanza tra genere maschile e femminile, che ci fa ben sperare.
La società F.C. Como Women ad oggi, gestita dal fondo americano Mercury/13 volto a puntare sul calcio femminile ingenti somme economiche, ha posto una particolare attenzione alla squadra femminile, l'obiettivo è quello di creare campi e attrezzatura idonea all'allenamento e alle competizioni femminili.
Ci si auspica, che nel breve periodo aumentino sempre più tali iniziative di rilancio e di pari opportunità nello sport.