Regolamenti
10 Aprile 2025
Il legame tra calcio e scommesse sportive è sempre più stretto, ma il tema solleva questioni sia etiche che legali, le aziende di betting investono ingenti somme nelle sponsorizzazioni, mentre i governi e le federazioni impongono restrizioni per proteggere l’integrità dello sport.
Qual è il futuro di questo connubio?
Per capirlo, abbiamo intervistato un esperto di diritto sportivo, l'avvocata Deborah Napodano, vice coordinatore AIAS di Torino
Le scommesse sono ovunque nel calcio. Quanto vale questo business?
Enormemente, le aziende di betting finanziano squadre, competizioni e persino trasmissioni sportive, ad esempio in Premier League, nella stagione 2024/2025 più della metà delle squadre di calcio inglesi aveva stipulato accordi di partnership con società in ambito di scommesse sportive e gioco d'azzardo.
Ben undici dei venti Club avevano uno sponsor di betting sulla maglia da gioco, questo fino alla nuova regolamentazione sulle scommesse, quando, in Premier League si è deciso di vietarle dal 2026. Anche se, in Bundesliga e Ligue 1 questi marchi sono ancora molto presenti. Un esempio? Il West Ham guadagna circa 10 milioni di sterline l’anno dal suo sponsor Betway, per le aziende di scommesse, il calcio offre una visibilità globale senza paragoni.
Ricorderete tutti quando nella gara di Europa League, la squadra ha indossato una maglia senza lo sponsor ufficiale Betway dove in Spagna, i loghi delle squadre di calcio erano stati vietati, tanto che il Club dovette rimuove il logo al fine del rispetto delle norme spagnole.
Ma non c’è un problema etico? Il calcio è seguito anche da minori.
Esatto, per questo alcuni paesi hanno deciso di regolamentare o vietare queste sponsorizzazioni, il problema principale è la dipendenza da gioco d’azzardo, che colpisce sopratutto i giovani.
Il Decreto Dignità in Italia ha vietato dal 2019 qualsiasi pubblicità legata al betting, anche indiretta, su qualunque mezzo, mentre la Spagna ha introdotto una norma simile nel 2020, anche l’Inghilterra ha deciso di eliminare questi sponsor dalla stagione 2026/2027.
Un chiaro esempio, lo si è visto in Premier League, dove Jeremy Monga dell'età di 15 anni, classe 2009, ha esordito scendendo in campo con una maglia senza lo sponsor BC GAME, piattaforma di gioco on line, perché minorenne e per le norme che regolamentano la materia, non può essere promotore del gioco d'azzardo, difatti, Monga è sceso in campo con una maglia "rivista e corretta" da quella ufficiale del Leicester.
Tuttavia, alcuni Club cercano scappatoie: ad esempio, l’Inter ha uno sponsor chiamato Betsson Sport, che tecnicamente non è un sito di scommesse, ma un portale di intrattenimento sportivo, non un portale che raccoglie puntate da gioco, ma il confine è strettamente sottile.
Una strategia simile è stata usata dal Parma con Admiral Bet.news, un blog di natura sportiva che offre approfondimenti sul mondo dello sport.
La legge italiana prevede che le scommesse siano vietate ai minori di anni 18, questo principio è stabilito dalla legge n. 401/1989 che combatte il gioco d'azzardo e definisce le norme sul gioco legale. La stessa legge stabilisce che gli operatori devono fare il possibile per verificare l'età degli utenti, impedendo l'accesso alle scommesse ai minorenni.
Così come, vi sono norme e misure per limitare la pubblicità delle scommesse e del gioco d'azzardo, in particolare per tutelare i giovani e evitare che il fenomeno venga incentivato tra loro, ad esempio è stato imposto un divieto di pubblicità di giochi e scommesse sui media, frequentato maggiormente dai minori.
Creare campagne di sensibilizzazione nelle scuole, nei club sportivi a mio parere è l'obiettivo principe al fine di limitare eventuali danni sociali.
In quali paesi le sponsorizzazioni delle scommesse sono ancora legali?
Ciascun paese ha le sue regole.
Ma, vi è da dire che nel marzo scorso, in sede di adunanza, la Commissione Cultura del Senato, ha preso posizione in merito alla risoluzione sulla riforma del calcio italiano. Il confronto si è mosso su diversi temi, uno dei quali forse il più controverso ha riguardato il possibile superamento del divieto di pubblicità sui giochi e sulle scommesse nel settore sportivo, introdotto dal decreto Dignità del 2018. L'ultima parola ora spetta al governo affinché decida, se e come intervenire sulla normativa vigente e così eventualmente determinare l’eventuale revisione del divieto di pubblicità del gioco d’azzardo nello sport.
Va detto che, fra le proposte, vi è l'idea di recuperare risorse da queste sponsorizzazioni, parte dei proventi derivanti da giochi su sport e scommesse sportive saranno destinati al fondo per la costruzione di nuovi stadi e per l'ammodernamento di quelli già esistenti ma fatiscenti (1%) oltre all'ipotesi di creare e così destinare un fondo per il potenziamento di misure volte al contrasto della ludopatia e realizzazione di progetti sociali antidiscriminazione prevedendo una quota per gli organizzatori degli eventi sui quali si scommette, o per alimentare la squadra Nazionale con fondi destinati ai vivai.
Si può affermare dunque che, ripristinare la pubblicità potrebbe anche consentire di comunicare meglio il gioco legale, promuovendo il gioco responsabile e assicurando la tracciabilità del gioco stesso.
Ma proseguendo il discorso, in
Il diritto sportivo come interagisce sulle scommesse?
Il Codice Etico FIFA vieta ai tesserati (giocatori, allenatori, arbitri e dirigenti) di avere rapporti con il mondo delle scommesse. L’UEFA, invece, lascia ai singoli paesi la libertà di decidere, ma monitora le sponsorizzazioni per garantire trasparenza. Anche il Fair Play Finanziario UEFA controlla questi contratti, per evitare che vengano usati come strumenti per aggirare i limiti di spesa imposti ai club, ad esempio, non è possibile che uno sponsor di betting paghi una cifra spropositata a una squadra solo per eludere il bilancio.
Cosa accadrà dopo il divieto della Premier League?
Le squadre dovranno trovare nuove fonti di entrate, le alternative più probabili possono essere:
Il calcio può sopravvivere senza il betting?
Certo, ma con difficoltà, salvo che sia nuovamente ripristinata la pubblicità e regolamentata diversamente, così come anticipato.
In ogni caso, ove non fosse così, i grandi club troveranno nuovi sponsor, mentre le squadre più piccole potrebbero soffrire, il rischio è che, tolte le scommesse, emergano altri sponsor controversi, come le criptovalute o il trading on line.
Ma ritengo che il calcio si è sempre adattato ai cambiamenti economici e lo farà anche questa volta, la vera sfida sarà garantire sostenibilità economica senza compromettere l’integrità dello sport.
Il futuro è incerto, ma una cosa è chiara: il mondo del calcio sta entrando in una nuova era, dove l’equilibrio tra etica e finanza sarà sempre più cruciale,attendiamo le nuove linee guida governative.