15 Novembre 2018
Torino 2008 Apuzzo
Abbiamo ricevuto e pubblichiamo volentieri un racconto di un genitore di un Pulcino del Torino, relativo ad una trasferta dei torelli a Bologna nello scorso ottobre.
"Quando il gallo canta la giornata ha il suo inizio. E non conta tanto sapere se sia una domenica di ottobre, quello che conta è reagire al suono della sveglia anche se questa arriva a un'ora da gallo dove non puoi fare il pollo. Sono le 4 del mattino, sei a Torino e si parte per Bologna. Il Toro gioca al Dall'Ara alle 15...alle 10.30 i Pulcini del Toro giocano con i pari età del Bologna, a Bologna. E tu sei a Torino e devi portarli all'appuntamento. Loro, i Pulcini, sono addormentati nel corpo, ma carichi nello spirito: come piccoli torelli si apprestano a vivere la trasferta con in testa il 'Gallo', pronti a imitare gesta e esultanza. L'appuntamento è in via Filadelfia, ma non al Fila: occasione di granatizzazione persa da polli da chi dovrebbe insegnare ai piccoli che cosa unica e irripetibile sia essere del Toro. Il viaggio e l'accoglienza a Bologna sono un miscuglio tra adrenalina, sonnolenza, pensieri da ultras e sogni di gloria: l'essenza di essere genuini, semplici, bambini.
Mentre la squadra fa pretattica in albergo, i Pulcini si sbattono sul campo. Da leoncini, non da torelli ma da tori veri. Il Bologna si porta meritatamente sul 5-2: i piccoli rossoblù giocano bene, compatti, di squadra mostrando individualità interessanti. I nostri non mollano, cuccioli: hanno 9 anni come loro ma circa 5 ore di sonno in meno sul groppone. Sono bambini, e l'invito dei genitori di andare a letto con le galline la sera prima l'hanno potuto accogliere solo in parte. Ma in campo non si vede: il cuore Toro c'è. Grinta e corsa non mancano. Il 5-3 ne è la prova: i torelli ci sono. E se sul campo principale il Gallo fa il pollo e sbaglia che anche la gallina con tanto di lavatrice sulla schiena non avrebbe sbagliato, loro ci credono. Esultano come un pareggio sul 5-4 alla fine del secondo tempo e quando il 5 a 5 diventa realtà la corsa sotto la 'curva' gremita di genitori è scena da film. Inutile dire che arriverà anche il vantaggio granata con meritato e finale 6-6 rossoblù. Giusto, bello, umanamente e sportivamente vero. Perché i polli di tutta la domenica non sono i granata in casacca bianca in campo alle 15 che si fanno rimontare il doppio vantaggio: chi se ne frega, è un gioco, uno sport, un divertimento. Una possibilità di fare festa, gruppo. L'occasione di passare a prendere l'amico al casello di Asti est e di condividere il bicchiere di vino all'autogrill.
Il Toro ce l'hai nel sangue e non conta certo la partita a cambiarti la vita. Il vero pollo è lo pseudo tifoso nei distinti: dove il nome del settore dovrebbe darti indicazione precisa del modello di comportamento da osservare. Il papà di famiglia, ahimè poveri figli, che in mezzo ai bambini insulta urlando dall'inizio alla fine. Il mister che non dice nulla ai propri tesserati bambini che, per dispetto, tirano per tutta la partita palline di carta sulla testa dei nostri Pulcini arrivati trionfali allo stadio. E qui casca l'asino, che è peggio del pollo: se anche davanti ai bambini non riusciamo ad uscire da quel maledetto concetto di mio che si contrappone al tuo, se neanche davanti alla loro semplicità non riusciamo a sentire il presente come semplicemente 'nostro' vivendone la responsabilità di provare per 'loro' a costruire un domani migliore, beh... allora sia benedetta la tempesta di pioggia e vento che ha svuotato lo stadio a partita ancora in corso. Abbiamo ancora troppo e tanto da imparare che forse non meritiamo il tantissimo che già possediamo. Però loro, i Pulcini che in questa domenica da leoni hanno dimostrato di saper essere torelli veri, questo non se lo meritano. E noi grandi, quando al mattino la sveglia suona col gallo, abbiamo il dovere di provare a vivere la giornata non da polli!"
Fabio Fantone