Ai campi di Brandizzo ci saranno Primi Calci, Pulcini ed Esordienti
Un progetto ambizioso, ma non per questo impossibile. Dalla realtà del futsal, approda nella Scuola calcio del comitato di Ivrea la società L84, un nome che non risuona certo nuovo per gli amanti del calcio a 5, ma che rappresenta un “unicum” per quanto riguarda l’attività di base federale. «L’idea è nata quando abbiamo vinto il bando per la gestione dei campi in erba di Brandizzo» ci racconta Rodrigo De Lima, capitano e allenatore della prima squadra dell’L84 (A2), ma anche responsabile tecnico dell’Attività di base della società.
Un punto di riferimento, insomma, ma soprattutto un innovatore, per quanto voglia “scappare” da questa etichetta: «La nostra metodologia di allenamento, anche per i ragazzi che giocano a 7 o a 9, resta legata ai principi del calcio a 5. Io non penso che “quello” che facciamo sia una novità, quanto “come” lo facciamo. Il nostro primo obiettivo è il divertimento, per cui vogliamo incidere sulla cultura sportiva dei ragazzi: noi tecnici, infatti, siamo tutti professionisti, che facciamo questo come mestiere. Dall’istruttore dei Primi calci all’ultimo anno Esordienti seguiamo la stessa linea».
Il tempo dei bilanci però, non è ancora questo: «Siamo veramente all’inizio, per quanto riguarda il calcio a 11, ma grazie all’esperienza che da tre anni portiamo avanti con la Scuola calcio a 5, cerchiamo di applicare gli stessi principi. Su tutti, vogliamo stimolare la parte cognitiva dei ragazzi: oggi il calcio è molto dinamico, ci vuole il pensiero veloce, se io stimolo un bambino a risolvere tanti problemi, poi lui non si accorge nemmeno che ci sono, perché il suo cervello ha memorizzato i concetti».
Un approccio molto simile a quanto succede in Brasile: «Io ormai mi sento italiano, visti tutti gli anni che ho passato qui. Però, il modello brasiliano mi è rimasto impresso. La distinzione tra calcio a 11 e futsal non è marcata come in Italia, fino ai 16 anni i ragazzi giocano in entrambe le modalità. Questo, come detto, ti aiuta tecnicamente e nella rapidità del pensiero: un ragazzo che gioca a 5 tocca in media 20 palloni in più a partita e toccando palla ci si diverte. Così, anche in un contesto come quello del calcio a 11, come L84 vogliamo portare questa cultura, per non far annoiare i bambini. Il loro divertimento, per noi, è fondamentale».
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