Ludwig van Beethoven, 250 anni dalla nascita di un genio musicale. C'è qualcuno che non lo conosce? Stiamo parlando di uno dei più celebri compositori, pianisti e direttori d'orchestra nella storia della musica.
Per chi non ha mai sentito parlare di lui, dovete sapere che è stato un'autentica colonna musicale tra il
XVII ed il
XVIII secolo. Con
Haydn e
Mozart ha creato le fondamenta della scuola
classica di musica colta a
Vienna. Tantissimi famosi motivi suonati oggigiorno derivano dal loro immenso genio.
In verità l'elenco dei compositori sarebbe molto più lungo, comunque
Beethoven influenzò tutti i colleghi successivi, fino ai giorni nostri. Il
romanticismo musicale gli deve moltissimo, però lui rimase, come stile e tendenze, ancorato al
classicismo.
Le origini e l'inizio della sordità
Beethoven nacque a
Bonn in
Germania, sebbene la data non sia stata del tutto accertata, il
16 dicembre 1770. Per tradizione, comunque, si ritiene che il giorno sia questo, ossia il precedente a quello del battesimo, sul quale abbiamo il certificato.
Il cognome proviene dalla regione delle
Fiandre, nell'attuale
Belgio fiammingo settentrionale, dal comune di
Bettenhoven. Fin da bambino,
Ludwig mostrò impressionanti doti musicali nel
pianoforte e nel
violino ma, a differenza di
Mozart, non fece alcun tour da bambino prodigio. Il suo ambiente familiare non fu proprio tranquillo. Nonostante ciò, il giovane musicista ebbe modo di perfezionare il suo talento incontrando le persone giuste.
La famiglia
von Breuning e l'assistenza dell'organista
Neefe diedero a
Ludwig la possibilità di creare le sue prime opere per
pianoforte. Fu il conte e mecenate
Ferdinand von Waldstein ad introdurre
Beethoven a
Vienna. Fu sempre il conte a presentargli
Haydn, che divenne suo maestro, nel
1792, l'anno successivo alla morte di
Mozart.
Gli ultimi anni del
Settecento significarono l'aumento della sua popolarità sia nella capitale dell'
Austria.
Ludwig van Beethoven divenne uno stimato "virtuoso" musicale in grado di oltrepassare i confini dell'impero degli
Asburgo. I suoi concerti e le sue sonate ebbero grande successo, ed iniziò a comporre le sue prime sinfonie, dal
1800, mentre in
Europa aumentava il prestigio politico di
Napoleone.

Ludwig van Beethoven trentenne
Verso il 1796 cominciarono a manifestarsi i primi sintomi della sordità, che gli fecero perdere il senso dell'udito nei due seguenti decenni. Con tale malattia, Ludwig iniziò a vivere appartato, sviluppando un certo pessimismo, attenuato soltanto dalle sue composizioni.
Incremento della notorietà ed apice artistico
Nel
1802 compose la
Terza Sinfonia, detta l'
Eroica, la quale gli diede grande fama. Tre anni più tardi Beethoven mise in scena la sua unica opera lirica, il
Fidelio.
Beethoven, poiché aveva rifiutato di cantare per i francesi, fece a meno della presenza del principe mecenate
Carl Lichnowsky. In virtù di questa sua scelta,
Ludwig iniziò una carriera di artista indipendente.
Nella
Quinta Sinfonia con il primo, celeberrimo in tutto il mondo, movimento, c'è tutta la drammaticità della sua condizione fisica. Questa e la successiva
Sesta, famosa come la
Pastorale, gli diedero eterna ed immortale gloria.
Le tormentate vicende politiche internazionali del periodo
napoleonico non incisero sulla capacità di composizione di
Beethoven. Al contrario, alla soglia dei quarant'anni,
Ludwig raggiunse la sua maturità creativa. Ne sono testimonianza le musiche per l'
Egmont di
Goethe e la
Settima Sinfonia.
Il trionfo
Nonostante i gusti musicali cominciassero a cambiare,
Vienna, nel biennio
1814-15, fu al centro della vita continentale col suo
Congresso.
Beethoven, in quegli anni, divenne un'autentico simbolo nazionale: la sua popolarità salì alle stelle.

Ludwig van Beethoven pensieroso ed assorto
Numerosi pittori di tutto il continente europeo ritrassero la sua figura, divenuta molto famosa da allora in avanti. I capelli spettinati e lo sguardo pensieroso che guarda lontano rappresentano l'iconografia con cui Ludwig è perfettamente conosciuto in ogni angolo del pianeta.
Gli anni conclusivi della sua esistenza
Ormai del tutto non udente, dal
1817 in poi,
Beethoven si servì di taccuini per conversare con le persone, tra servitori, allievi ed estimatori della sua produzione. La fede religiosa cristiana riuscì a mitigare le asprezze causate dal suo organismo. Dopo quattro anni di duro lavoro, nel
1823 vide la luce la
Missa Solemnis, da
Ludwig stesso considerata il suo risultato migliore.
Il suo capolavoro assoluto, comunque, doveva ancora essere composto. L'anno seguente, nel
1824,
Beethoven partorì la
Nona Sinfonia, con l'
Inno alla gioia dall'ode di
Schiller nel coro del quarto movimento. Questo è l'inno ufficiale europeo dal 1972 in poi.
Le sue condizioni fisiche incominciarono ad aggravarsi seriamente ad inizio
dicembre 1826,
Ludwig van Beethoven si spense quasi quattro mesi dopo, il
26 marzo 1827, a 56 anni, per intossicazione da piombo.
Cinema, teatro, fumetti, per citare alcuni ambiti, hanno immortalato a lungo le sue opere, dandogli ulteriore gloria anche per il prossimo futuro.