13 Febbraio 2021
Radio - studio radiofonico (foto da wikipedia.org)
Minerva Radio 1940 (foto da wikipedia.org)
Il vero Boom arrivò però negli anni '50. A fronte del successo sempre maggiore della televisione, la Radio si fece più competitiva. Furono inventati apparecchi più piccoli, portabili ed economici come l'autoradio e gli stereo. Questa mossa geniale la portò a trovare sempre maggiore diffusione per via del basso costo ed accessibilità. Nel frattempo diventò anche più appetibile ai giovani nel suo formato portatile. Nacquero anche diversi programmi e formati di intrattenimento che in seguito diventeranno i Network. Tra questi programmi ricordiamo: La prima edizione del Festival di Sanremo del 1951 diffusa in frequenza AM e la trasmissione “Tutto il calcio minuto per minuto” che ancora oggi possiamo sentire nelle nostre radio. La RAI (ex URI) venne ricostruita durante la ricrescita economica Italiana del dopo-guerra. In quegli anni vide il suo massimo periodo di successo tra gli Italiani. Come monopolio radiofonico e televisivo aveva stabilito l'esistenza di tre canali: Il Primo che verte sulla politica, Il Secondo dedicato all'arte ed Il Terzo alla cultura. Nel 1968 però la rivoluzione culturale portò in Italia al tracollo legale del monopolio radiofonico della RAI. Questo favorì l'immediata comparsa di numerose emittenti dette “Libere”. Queste nuove piccole realtà iniziarono a diffondere i loro contenuti utilizzando la poco sfruttata frequenza FM. La Radio per i giovani degli anni '70 divenne simbolo di libertà d'espressione. Trasmettendo programmi indipendenti di musica, religione e politica le emittenti libere trovarono nella diffusione di nuovi precetti culturali la propria fortuna. Avete presente quei film in cui si vedono giovani americani girare per le strade con lo stereo? Ed il famoso stereo Ghetto Blaster? Negli anni '80 era di gran moda avere lo stereo con radio e lettore di musicassette. Era diventato simbolo della cultura Underground, soprattutto per l'Hip-Hop.
Ghetto blaster (foto da wikipedia.org
Nel tempo molte delle emittenti libere nate in quegli anni in Italia diventarono alcuni dei colossi radiofonici privati che conosciamo oggi. Radio Deejay ad esempio, nata nel 1980, è diventata la seconda emittente più ascoltata d'Italia al giorno d'oggi. Negli anni '90 l'arrivo dei segnali digitali e satellitari mise ormai in contatto Radio e televisioni in più parti del mondo. Internet infatti non fece che assistere al rinnovato successo successo della sua antenata. Essa infatti si è nuovamente dimostrata in grado di adattarsi alle esigenze evolutive. Piattaforme digitali radiofoniche quali Web Radio, Podcast e Community rendono oggi usufruibili i programmi radiofonici direttamente da Internet e non solo. Attraverso di essi si può anche entrare in contatto con le voci protagoniste della Radio ed interagire anche sulle selezioni musicali dei vari programmi. Ancora oggi rimane uno dei mezzi di comunicazione più apprezzati dalla popolazione grazie alla sua grande varietà di programmi, la semplicità e la versatilità. Pensiamoci un attimo, sarebbe possibile fare un viaggio in auto senza la compagnia dalla radio?