L'Etna continua la sua attività vulcanica senza sosta. La cima più alta della regione Siciliaprosegue così in maniera incessante a produrre lava e magma. Perciò tale montagna mantiene alto l'interesse sulle conseguenze nell'ambiente circostante. Originatosi in tempi recenti, nel nostro periodo geologico, il Quaternario, nel Pleistocene Medio, ossia poco prima dello sviluppo e della diffusione riguardante i leoni delle caverne, l'Etna ha acquisito il primato di essere il vulcano più attivo dell'Europa e di gran parte dell'Asia. Per tale ragione, quindi, tale vulcano si comporta ben diversamente dal Vesuvio. I due continenti, in geologia, formano la relativa placca tettonica sulla superficie del pianeta Terra. Le eruzioni periodiche, oltre 10 in quest'ultimo mese del 2021, hanno cambiato fortemente la realtà di quelle aree, minacciando la vita degli abitanti presenti. Dal giugno 2013 l'UNESCO, l'agenzia dell'ONU che si occupa, tra gli altri aspetti, di scienza e cultura, ha reso l'Etna uno dei beni mondiali costituenti il "Patrimonio dell'umanità". Situato in provincia di Catania, il vulcano subisce una modifica della sua altitudine complessiva in rapporto proprio alle eruzioni, quindi è definito "a scudo". Nonostante la sua attività, l'Etna presenta un clima piuttosto di carattere alpino, ed in inverno è probabile che ci sia della neve. I detriti vulcanici contribuiscono a rendere fertili i terreni della zona, con notevoli produzioni agricole. Nonostante le eruzioni, si è sviluppato un buon turismo. Le persone praticano sport invernali e c'è una rete di percorsi escursionistici, alpinistici, podistici, ciclistici ed automobilistici. Dal punto di vista storico, l'Etna è stato documentato fin dall'antica Grecia e nella Roma imperiale. Le eruzioni, come quella del 1669, sono state numerose e talvolta catastrofiche, colpendo non soltanto i centri abitati vicini, ma riguardando pure la città di Catania.
L'Etna in un'eruzione del 2007
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