All'amore per la bandiera nerazzurra che abbiamo già visto per
Davide Garro, si aggiunge un altro istruttore della Scuola Calcio
Collegno Paradiso, che si divide nello scendere in campo a cinque e nel guidare i Pulcini 2011: questo è
Giorgio Bichi, un allenatore pronto a condividere con le sue squadre tutta l'esperienza accumulata nel corso del tempo. «La prima squadra in cui ho cominciato a giocare è stata il Cit Turin - racconta Bichi -, poi sono passato al Cenisia, Atletico Torino e Sisport. Sono stati anni molto belli, a cui però
mi sembrava mancasse qualcosa, allora ho voluto provare il calcio a cinque, e mi sono subito innamorato. Avevo sedici anni quando con lo Sportiamo siamo arrivati a disputare i
Nazionali. Tornando al calcio a undici, sono arrivato alla Promozione con il Cit Turin. Ora sono l'istruttore dei Pulcini 2011 del Collegno Paradiso, e anche giocatore del
Taurus, squadra di calcio a cinque in C1».

Giorgio Bichi nel calcio a cinque
Cosa ti accende di passione nel gioco a cinque? «Tutto quanto - risponde sorridendo Bichi -, il livello di abilità tecnica molto diverso dalle altre competizioni, il gioco di squadra rapido e la concentrazione; questa non può mancare fino all'ultimo secondo, perché le partite sono frenetiche e tutto può cambiare appena prima del fischio finale. Le emozioni che si provano sono sempre a mille». E fare l'allenatore può portare a discutere con i compagni di squadra, come spiega Bichi: «Quando scendo in campo a volte può capitare di sembrare antipatici ai compagni - scherza -, perché essendo abituato ad allenare, gli dici le azioni da fare sul campo». Tutta questa esperienza maturata nelle competizioni trasmette «l'atmosfera giusta, come il divertimento che trovo fondamentale - prosegue Bichi -, poi nella partita viene tutto il resto, come quello che hanno imparato durante l'allenamento. Il valore che vorrei portare è l'altruismo, tutti i miei ragazzi stanno capendo che è importante aiutarsi e supportarsi fra loro. E non va dimenticata la voglia di non smettere mai di imparare, spesso gli dico di osservare i movimenti di compagni e avversari, e di ascoltare chi ha più esperienza». E il rapporto con la società nerazzurra è ottimo: «Mi sono trovato fin da subito bene, il direttore sportivo Marco Pacifico mi ha dato carta bianca su tutto, ed è stato bello assumermi delle responsabilità per il gruppo che alleno. Qui a Collegno Paradiso ho trovato un ottimo staff e un bel feeling con tutti». 
Ecco le schede dei giocatori del Collegno Paradiso 2011
Andrea Colucci: un portiere che ha già una grande parlantina, e infatti tocca a lui il discorso pre-partita per motivare i compagni. Bravissimo tra i pali, i suoi riflessi e le sue uscite ad anticipare gli avversari aiutano il risultato, e tutto il pubblico ricorda la parata impossibile contro la Sisport, in cui ha tolto un pallone appena sotto la traversa.
Andrea Ianora: la sua zona di riferimento è la difesa, dove dà grande spettacolo alla tribuna con i suoi colpi di testa a spazzare gli assist avversari, e il suo lancio lungo è sempre efficace per scavalcare i giocatori. È un difensore che dimostra anche grande personalità e coraggio nei dribbling .
Angelo Legrottaglie: arriva dalla Sisport, e si è subito dimostrato capace di dare una mano ai suoi compagni. La tecnica non gli manca, come lo dimostrano i suoi stop al volo perfetti, e anche la sua visione di gioco è notevole; sa mantenere la posizione e capisce in quali zone far passare la palla, utilissimo per far ripartire bene l'azione.
Lorenzo Puleo: per il suo modo di giocare ricorda Gennaro Gattuso, un centrocampista che non ha bisogno di presentazioni; Lorenzo ci crede fino all'ultimo, mette grinta e passione agonistica in tutte le giocate che fa. Tiro molto forte e preciso, e bravissimo nell'avanzare per ostacolare gli avversari o far salire la squadra.
Gabriele Marino: grande tecnica, per quello che può essere considerato a tutti gli effetti il regista del Collegno Paradiso. «Chi mi ricorda? Andrés Iniesta», dice Bichi, e le giocate di Gabriele infatti ricordano le azioni dell'ex fuoriclasse blaugrana. Sa quale sia il tocco giusto per cambiare il gioco, e il suo ruolo è di centrocampista centrale.
Simone Cassano: gioca sulla sinistra, e una delle sue qualità che risaltano di più è il coraggio della giocata, e quando si trova davanti alla porta può essere un grande valore con i suoi tiri precisi. Dà molto alla squadra, sia nel fiato, perché sembra non perda mai le energie, sia nei passaggi ai compagni.
Matteo Ceci: grinta, furore agonismo, crederci sempre; sono queste solo alcune delle qualità di Matteo, già allenato da Bichi da un paio di anni. Ha creato un bel legame con i suoi compagni, che sanno di poter fare riferimento su di lui nelle azioni più frenetiche di gioco. Già bravo, continua a migliorare.
Christian Barba: anche lui dispone di una buona tecnica di gioco, e analizza bene le situazioni per fare la cosa migliore. Bellissimo il suo gol contro la Sisport, in cui su ribattute, continua a provarci fino a tirare una potentissima conclusione che finisce sull'angolino. Prendendo più sicurezze in campo potrà diventare un ottimo calciatore.
Davide Anton: si impegna tantissimo per tutta la durata del match, infatti è sempre disponibile a ritornare indietro a dare una mano ai compagni in fase difensiva. Il suo tiro è di mancino, un tiro preciso e potente, e un'altra caratteristica è la sua corsa, sembra che non si stanchi mai.