Pulcini Misti
06 Dicembre 2022
Un percorso in campionato quasi perfetto quello del San Gallo Settimo 2012/2013, "quasi" per la mancata vittoria nell'ultima giornata di campionato, che avrebbe permesso alla squadra di chiudere il girone addirittura a punteggio pieno. 29 Le reti messe a segno in sole 7 partite e soltanto 9 i gol subiti. In questa breve intervista l'allenatore Armando Moriello parla del suo percorso in veste di tecnico del San Gallo e dei segreti che hanno portato il suo gruppo al successo!
«Lavoro come allenatore del San Gallo da ormai cinque anni e questo è per me il secondo titolo-campionato che vinco per la società. L'altro lo vinsi due anni fa con la categoria Esordienti. Quest'anno ho avuto la fortuna di lavorare con un gruppo di bambini davvero fantastico, che ha lavorato duramente fin dal primo giorno per migliorare sempre di più. La squadra è omogenea e unita e in campo regna sempre un bel clima. Il segreto dietro al nostro successo è che noi vediamo la vittoria come una conseguenza e non come un traguardo. Pensiamo sempre a divertirci e a fare bene. Non ci concentriamo sul risultato. Anche quando magari siamo in vantaggio di due, tre reti giochiamo la partita con la stessa intensità e grinta che avevamo sullo 0-0» .
Un insegnamento importante, che si può applicare anche al concetto di felicità nella vita: molte persone aspirano ad "essere felici", vedono nella felicità il "supremo appagamento dei sensi" ignorando il fatto che la felicità è in realtà illusoria, effimera, un battito di ciglia, e non si può credere di averla raggiunta soltanto perché si è raggiunto un certo livello. Quando arrivi in vetta ti rendi conto che tutto ciò di cui avevi bisogno non sta su dove ti trovi, ma ai piedi del monte e lungo il sentiero che conduce alla sua cima. Dunque, cos'è davvero la felicità se non la naturale conseguenza di ciò che si è fatto per raggiungerla? No, la felicità non è una vetta da raggiungere, non è una meta. La felicità, quella vera, è saper vivere sia i momenti belli che quelli brutti della vita con la stessa intensità, saper stare nel mezzo e trarre beneficio da ogni situazione. Viaggiare tra il nero e il bianco, tra il cielo e l'abisso, godere del sole così come della pioggia, del riso come del pianto, perché in fin dei conti cosa sarebbe la tavolozza di un pittore se al suo interno vi fosse un solo colore? L'arcobaleno nasce sì dalla luce, ma solo se vi è la pioggia.
«Per me e per la società - prosegue Moriello - la più grande vittoria resta, comunque, la crescita costante dei bambini, non soltanto sportiva ma anche personale. Il mio obiettivo da allenatore è trasmettere ai ragazzi tutta la bellezza che c'è dietro al calcio, e far capire loro che si tratta di un gioco, e va vissuto con questo spirito: "divertiamoci!". È quel che dico sempre loro prima di scendere in campo, e a quanto pare funziona! Per me il calcio è lo sport più semplice che ci sia ma, ciò nonostante, è nella sua infinita semplicità che risiede anche la sua più grande sofisticatezza. E' come un cubo di Rubik: passa dall'essere un semplice gioco a trasformarsi in un complicatissimo rompicapo».