Caso
19 Aprile 2023
Competizione tra i genitori per far prevalere i propri figli con tanto di insulti su Facebook senza alcun tipo di ritegno; un padre che aspetta l’allenatore fuori dall’impianto sportivo per minacciarlo in caso di mancato impiego del suo bambino; un altro che filma le partite da bordo campo (cosa per altro vietatissima e che potrebbe comportare sviluppi anche penali) per poi mandare i video sui gruppi WhatsApp della squadra e provare a spiegare perché il lavoro fatto dall’allenatore è sbagliato e come dovrebbe essere cambiato. Altri genitori ancora che provano a inventarsi storie d’amore extraconiugali tra l’allenatore e una delle dirigenti. Altri che addirittura mettono in giro voci su un “secondo matrimonio” che in realtà non c’è mai stato.
Tutto questo succede in una società della provincia di Torino che come manifesto ha l’inclusione e la solidarietà sociale. Alla faccia. Ma, purtroppo, non è un caso isolato. È il calcio di base al tempo dei social e delle chat di gruppo che, in linea con quello che succede nelle scuole, ha preso una deriva pericolosa e porta spesso a situazioni molto complicate da gestire per chi ha il compito più importante, ossia quello di insegnare ai più piccoli, che sia tra i banchi di una classe o su un prato verde.
«Chi me lo fa fare di togliere del tempo alla mia famiglia per andare a farmi trattare così»?
È la domanda che sempre più istruttori si pongono, messi davanti a genitori che pensano di avere in casa il nuovo Maradona. E la società? Perché se succedono episodi di questo tipo i primi a dover tutelare i propri tesserati dovrebbero essere proprio il club, il presidente, il direttore sportivo. In questi casi è necessario isolare questi matti, perché proprio di matti stiamo parlando, affinché l’ambiente ritorni sano e permetta a coloro che si avvicinano al calcio di poter fare attività in tranquillità e giocosamente. Il rischio, di fronte a queste situazioni, è che si perdano dei buoni istruttori, che hanno rapporti sani con i bambini, ma che di fronte al “fanatismo genitoriale” abbandonino l’attività. Meditate società, meditate.