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La forza di avere dei compagni: l'asso dei campioni che strizzano l'occhio a Guardiola

Il Bsr Grugliasco ha vinto il suo girone di categoria giocando con lo spirito e la mentalità dei grandi

La forza di avere dei compagni. L'asso dei campioni che strizzano l'occhio a Guardiola

I biancorossi di Alessio Zaccone, festanti dopo la vittoria del campionato

E' una delle storie d'amore più emozionanti quella scoppiata in casa Bsr Grugliasco. Una storia di un successo di misura, all'ultima giornata, ottenuto con sentimenti e sacrifici in un campo della provincia torinese. A raccontarcela, uno dei protagonisti della vittoria: il tecnico Alessio Zaccone.

L'unione

L'allenatore biancorosso non manca occasione per rimarcare il fatto che l'artefice della vittoria conquistata non è stato lui, bensì il gruppo, dal dirigente fino all'ultimo addetto ai lavori. «Con il Bsr abbiamo iniziato a collaborare da Settembre, Beppe Portiglia ci ha lasciato un'eredità pesante, ovvero riconfermare il primo posto. Mi sono presentato come una persona paziente, con i piedi per terra e dedita al lavoro». Poi specifica: «Nel calcio di oggi, la psicologia è un aspetto fondamentale. L'interazione positiva con le diversità dell'altro è la base da cui partire. Non ho mai giudicato i miei giocatori e, anzi, ci siamo sempre sentiti liberi di esprimere le nostre sensazioni in modo che tutti noi potessimo aiutarci l'un l'altro». L'unione di intenti è stato il punto di forza della squadra «Ai miei ragazzi ho trasmesso i valori in cui credo, e che forse mi sono mancati nel periodo da calciatore, ovvero la creazione di veri e propri compagni di vita oltre che di squadra, disposti a sacrificarsi per l'uomo che si ha vicino. I ragazzi mi hanno capito, sono diventati gruppo, infatti ero già orgoglioso di loro prima dell'ultima e decisiva partita».

Gli Esordienti 2010 del Bsr Grugliasco, guidati da Alessio Zaccone

Sul passaggio a 11

Le premesse per il passaggio sul campo a 11 sono molto positive per i biancorossi. «Abbiamo già giocato un torneo a 11, il San Secondo di Pinerolo e l'abbiamo vinto togliendoci grandi soddisfazioni perchè siamo riusciti a battere anche squadre professionistiche come la Pro Vercelli (2-0)». Il tecnico spiega anche il motivo del risultato ottenuto: «Già in questo campionato a 9 ho improntato gli allenamenti e preparato la squadra per lo step successivo. Ho sempre schierato un 3-2-3, ricco di 1 contro 1 con gli avversari, che non è molto distante dal 4-3-3, il mio modulo di riferimento per giocare in 11. Ho già trasmesso qualche concetto fondamentale sui movimenti della linea di difesa, sul pressing, sulle marcature preventive e le posizioni in campo, quindi è bastato aggiungere due uomini in più dietro la linea degli attaccanti per ricreare il 'mio' 4-3-3 ispiratomi da Pep Guardiola». Sugli allenamenti: «Propongo spesso partite situazionali, con vincoli che variano a seconda del fondamentale da allenare, ad esempio restringo il campo per mantenere allenata l'intensità di corsa, il recupero e la velocità di pensiero».

Un pensiero e una richiesta

L'istruttore del Bsr si lascia andare anche ad uno sfogo che riguarda il mondo del calcio in generale secondo il quale ci vorrebbe più meritocrazia e già dai Primi Calci bisognerebbe insegnare le basi di coordinazione e utilizzo del corpo, i fondamentali tecnici e l'orientamento in campo. Infine, conclude lasciando un messaggio ai suoi giocatori: «Grazie a tutti 18 voi per questa annata, io vi ho aiutati, ma, anche se non si vede, voi avete aiutato me, insegnandomi tanto e facendomi tornare il sorriso anche in giornate buie. Grazie ragazzi».

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