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Scuola Calcio

Sta scalando le gerarchie di Milano con un modello evoluto e internazionale, specchio della città di oggi

Numeri vicini a quelli dei grandi colossi per la società del Bettinelli, che ha appena nominato un nuovo responsabile "giramondo"

Ap

Foto Milano Football Academy

226 partite giocate da ottobre ad aprile; 384 punti complessivi. Numeri giganti, paragonabili a quelli di colossi come Lombardia Uno, Ausonia, Club Milano. Che non si differenziano molto per valore da quelli di Aldini, Enotria o Cimiano.

Non è l’aspetto sportivo a essere importante, perché si sa che i risultati in preagonistica sono secondari. Qui è evidente però il volume, la presenza, la dimensione di un brand cresciuto enormemente in città grazie a delle particolarità peculiari. E che di una città di avanguardia come Milano sta diventando perfetta espressione. Osservando il mondo della Milano Football Academy, dislocato nei centri sportivi “Bettinelli” e “Greppi Dajelli”, praticamente comunicanti in una zona strategica come quella di Famagosta, si ha la sensazione di avere di fronte una società splendidamente al passo con i tempi.

Da un punto di vista di metodologie, di strutture, di programmi, ma anche di immagine, con una presenza social che oggi dà sicuramente un valore aggiunto a tutto il brand. Al passo coi tempi significa anche promuovere una dimensione internazionale, cosa che in via Lago di Nemi si fa con delle specifiche iniziative di accoglienza e di sviluppo dei rapporti con società estere.

In questo senso si può leggere e intendere anche la nuova investitura a responsabile tecnico della preagonistica di Marcello Mortillaro. Cresciuto nel settore giovanile del Palermo, dopo aver giocato nei dilettanti per diversi anni inizia la carriera da istruttore scuola calcio in Juventus Academy. Nel 2015 si trasferisce in Australia come allenatore nella Juventus Academy Melbourne. Successivamente diviene il responsabile di Juventus nell’Academy dell’Oman. Resta in Medio Oriente cinque anni dove viene a contatto con tante realtà del mondo arabo e internazionale. Inoltre diviene head coach Juventus nei Juventus training camp e nei camp internazionali lavorando in più di trenta paesi.

Questo il suo pensiero: «Ho deciso di sposare questo progetto perché credo che la società abbia delle caratteristiche moderne, innovative e con qualità importanti, formata da uno staff giovane e dinamico che segue anche idee internazionali. Cercheremo di migliorare con il nostro modo di lavorare il nostro punto di forza che è l’attività di base, grazie a delle strutture importanti e a uno staff preparato; l’ambizione è quella di far crescere non solo la preagonistica ma anche gruppi dei Giovanissimi e Allievi. Personalmente cercherò di valorizzare e arricchire con la mia esperienza questa realtà, puntando a stimolare sia i ragazzi che lo staff ai fine di un’ulteriore volontà di sviluppo».

Marcello Mortillaro

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