Speciale
17 Luglio 2023
SCUOLA CALCIO JUVENTUS - La società bianconera aveva capito tutto con anticipo e qui vi spieghiamo perché
La nuova riforma dello sport ha colpito duro, in particolare le NOIF emanate dalla Federcalcio. Soprattutto nel passaggio in cui le società professionistiche non dovranno più riconoscere il premio di preparazione alle società dilettantistiche. C'è però una società in Piemonte che questo meccanismo lo ha superato da almeno dieci anni, una società che opera sul territorio capillarmente e che alle sue Academy non chiede il pagamento di una royalties, questa società è la Juventus. Mentre ci sono club, e presidenti, anche della Massima serie che si riempiono la bocca parlando di giovani, c'è un club che tiene un profilo basso e lavora, mette mattoni e costruisce. Prima di tutto uomini e poi campioni. I Fagioli e i Miretti, giusto per fare due nomi, ma l'elenco è lungo, ne sono un esempio. Sono il segno tangibile che i settori giovanili hanno un valore e possono dare molto alla causa Italia. Un argomento che questo giornale sostiene da sempre, i nostri ragazzi non sono inferiori a nessuno, sono i dirigenti che ci governano che sono i peggiori del mondo.
Il metodo Juventus, il metodo vincente della Juventus non nasce per caso, è frutto del lavoro e nasce con l'apparire sul panorama calcistico subalpino di Luigi Milani, ai tempi responsabile del Vicenza. Dirigente instancabile, sempre dietro le quinte, ma di sostanza che negli ultimi anni ha trovato sponda, e che sponda, in Massimiliano Scaglia che ne condivide, apprezza e sostiene la visione. Poi una nidiata di giovani collaboratori costruiti proprio attraverso le preziose Academy che non sono un serbatoio per tirare su due lire, ma un punto fermo sulla mappa da sostenere economicamente (in tanti modi), formando istruttori, pescando giovani talenti. Le Academy per la Juventus sono territorio, professionalità, esperienze, progettualità e in alcuni casi sperimentazione. Ecco quindi che il concetto di premio di preparazione, con società professionistiche come queste, perde di significato, di valore. La Juventus non drena risorse dal territorio, non manda i genitori a discutere con le società di appartenenza per farsi dare una liberatoria, la Juventus il territorio lo sostiene, lo alimenta lo tiene vivo. E questa è la più grande delle visioni. Inaridire un pozzo significa che con il tempo non produrrà più alcunché e ne perderanno tutti. Ed è proprio quello che succederà con la nuova riforma. Qui vogliamo invece rappresentare quello che avviene sotto la Mole dove si è soliti parlare poco e lavorare molto. Tutti i dati provengono dal sito juventus.com, nessun segreto, tutto sotto gli occhi di tutti. Andrebbero studiati e analizzati. Per costruire il calcio del futuro. Dovrebbe essere la Federcalcio stessa ad interessarsi, magari facendoseli spiegare in maniera dettagliata, per evitare il tracollo del calcio italiano.
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Metodologia, formazione e confronto costante per la crescita delle società che si distinguono sul territorio con il loro lavoro al servizio di bambini e ragazzi. In tre parole, Progetto Juventus Academy. Sono 30 in Italia di cui ben 20 tra Piemonte e Valle d'Aosta, distribuite su tutte le province. Partendo proprio da Aosta troviamo l'Aygreville, mentre a nord-est c'è il grande esempio del Città di Baveno, in provincia di Verbania. Scendendo un po' di latitudine, a Vercelli ci sono due società che continuano a far parlare di sé come Diavoletti e Alicese Orizzonti. Bandierina puntata anche a Novara dove l'onore tocca al Suno oltreché all'ottimo Sparta Novara che molto bene ha fatto anche negli ultimi playoff regionali con tante categorie giovanili. Immancabile poi la Biellese. Non potevano non essere rappresentate anche le province di Asti e Alessandria che vedono rispettivamente la Scuola Calcio Astigiana e il Don Bosco come base del progetto. Quattro società invece in quel di Cuneo: oltre alla potenza Fossano ci sono anche la Cheraschese e il Cuneo Olmo più il Busca. La presenza più massiccia è però ovviamente sul capoluogo, che tra affiliate di lunga data e nuove collaborazioni conta 7 Academy. Pinerolo e Ivrea Calcio in rappresentanza delle due delegazioni distrettuali e poi cinque realtà molto differenti l'una dall'altra. L'ultimissima ad essere entrata nella famiglia è il Carmagnola, fresco di promozione in Eccellenza con la prima squadra. Nel 2022 era stato invece il turno dello Spazio Talent Soccer che tanto ha già beneficiato dall'affiliazione. Chi grazie al progetto Academy ha veramente fatto il botto è poi la Volpiano Pianese, in pochi anni arrivata fino al primo posto nella classifica dell'Oscar. Di lunga data invece il rapporto con il Barracuda. Dulcis in fundo il Chisola, a oggi tra i club dilettantistici più importanti del Piemonte.
Alla base di un lavoro di grande successo per essere esempio in Italia e non solo, è indispensabile un altrettanto attenta organizzazione. Fondamentale in questo senso è la gestione dei gruppi e delle annate che in casa Juventus sono seguite secondo uno schema ben preciso. Ogni categoria è suddivisa in più squadre e ogni squadra può contare quantomeno su tre figure: un istruttore, un dirigente e un fisioterapista. Questo soltanto per quanto riguarda gli impegni nel weekend, campionati, tornei o test match. Nell'arco di tutta la settimana poi, ogni campo d'allenamento può contare sulla presenza di un fisioterapista dedicato. A livello di scelta dei tecnici, i requisiti fondamentali richiesti per entrare a far parte dell'organigramma sono la competenza in scienza motorie e una formazione progressiva che solitamente avviene all'interno delle Academy per poi arrivare alla casa madre. Le Academy sono dunque bacino da cui attingere anche per inserire nuovi istruttori, ma può anche accadere che dei tecnici che hanno già lavorato in Juve vengano spostati sulle società affiliate per curare la formazione dei loro tesserati. Emblematico in questo senso il rapporto con la Sisport, dalla quale nelle ultime stagioni è stata prelevata una decina di istruttori (così come accade ovviamente anche a livello di giocatori promossi dal club dilettante a quello professionistico).
Altra grande innovazione degli ultimi anni è quella riconducibile al progetto Futsal. Un'aggiunta pensata per rendere ancora più completo il percorso di crescita tecnica dei giovani calciatori che possono dunque apprendere conoscenze nuove attraverso la pratica di quello che è a tutti gli effetti un altro sport. Se infatti nel calcio di oggi l'aspetto fisico sta assumendo una sempre maggiore preponderanza, non si può certo lasciare da parte quello dell'abilità tecnica che proprio un gioco come il futsal contribuisce in maniera esponenziale a migliorare in tutte le sue sfaccettature. Dal 2020 l'iniziativa è pensata per tutte le categoria dalla Under 14 alla Under 7 in un'ottica di integrazione tra le discipline che viene concretizzata attraverso un allenamento settimanale specifico. Proprio dal 2020, a guidare il progetto è Alessio Musti, un'eccellenza del mondo futsal con un curriculum straordinario: tre scudetti e sei Coppe Italia in bacheca oltre che l'esperienza come CT della Nazionale e quella di docente per i corsi Uefa proprio sulla metodologia del calcio a 5.
Uno dei punti di forza assoluti per il club bianconero riguarda anche i tornei. Manifestazioni che per i ragazzi rappresentano grandi opportunità di crescita e confronto a tutti i livelli e che proprio per questo vengono messi al primo posto tra le esperienze da far fare ai tesserati. Una società importante come la Juventus prendere parte a un numero sterminato di evneti di questo tipo che possono quindi svolgersi sul piano internazionale, nazionale e regionale. Se si parla di Attività di Base il Piemonte è ovviamente la casa madre in cui operare e che consente anche di avere una copertura capillare sul territorio. Man mano che si cresce e si va anche lontano da casa aumentano anche le possibilità di crescita non soltanto dal punto di vista tecnico ma anche come esperienze di vita. Come si legge anche sul sito ufficiale, la stagione sportiva 2022/2023 della Juventus è stata un'annata estremamente formativa per l'Attività di Base che oltre ai campionati e ai test match con le altre professionistiche ha partecipato a tantissimi tornei internazionali facendo vivere ai calciatori, più piccoli e non, esperienze fantastiche da portare nel proprio bagaglio. Soltanto in questa stagione sono stati 120 i tornei all'estero disputati dalle squadre maschili dall'Under 8 (anno 2015) all'Under 14 (anno 2009), l'ultimo dei quali andato in archivio mercoledì 28 giugno 2023 (con tanto di trionfo per l'Under 12 di Lorenzo Niello a Madrid). Se l'Under 14 si è data da fare con 5 tornei tra Germania, Grecia, Lituania, Portogallo e Spagna, l'annata più impegnata a livello internazionale è stata quella dei 2013 (Under 10), che da neo-Pulcini hanno giocato ben 25 diverse manifestazioni facendo tappa anche in Austria, Belgio, Croazia, Francia, Polonia e Svizzera. In ogni caso tutte le categorie hanno avuto modo di viaggiare con grande profitto, dai classe 2010 che sono andati addirittura in Georgia e Giappone, ai 2012 che sono volati nel Regno Unito e in Turchia. Molto piccoli ma già giramondo anche i Primi Calci: i 2014 hanno disputato 17 tornei all'estero toccando le sponde di Olanda e Ungheria. Doppia cifra anche per i classe 2015.