Scuola Calcio
19 Ottobre 2023
C’erano una volta i giochini federali messi a posto il più delle volte con il classico 1-1 politico, che aveva evidentemente un certo carattere “farsesco”, ma che bene o male metteva d’accordo tutti. Adesso il giochino è stato tolto, o meglio, è stata tolta l’obbligatorietà di metterlo a referto per determinare il punteggio. Novità che dal nostro punto di vista avevamo accolto sicuramente con favore, perché andava a neutralizzare una zona grigia del regolamento lasciando spazio a qualcosa di più oggettivo e inequivocabile: il quarto tempo.
In molti ancora non lo hanno recepito, e da una parte è anche comprensibile. La comunicazione è stata data soltanto due giorni prima della partenza a una cinquantina di società presenti alla riunione in casa Schuster (società che due giorni prima dell’inizio dei campionati avevano probabilmente altri pensieri rispetto al far circolare capillarmente questa informazione al loro interno), e pubblicata su comunicati che, com’è noto, guardano in pochissimi. Ma tant’è: il quarto tempo è l’unica cosa che conta a parte i tre regolari. L’unica che va messa a referto con una casellina specifica che di fatto prende proprio il posto di quella dei giochini. Se si fa, si deve contare, ma sulla scorta di un’indicazione tutto sommato semplice, già nelle prime due giornate si è dovuto constatare che la questione ora è diventata il “come si fa”, questo quarto tempo.
La realtà è che il quarto tempo è già diventato una sorta di scappatoia per evitare di fare i giochini, e se è pur vero che in qualche caso è un’opportunità per dare del minutaggio in più a qualche ragazzo, bisogna dire che raramente viene svolto con la stessa cura e “serietà” dei tre precedenti. Accade così che in una partita di Pulcini gli staff delle due squadre si sarebbero accordati in partenza (il condizionale è d’obbligo ma le testimonianze sono state diverse) su qualcosa del tipo: “ok, facciamo il quarto tempo, ma non lo facciamo valere”. Situazione che probabilmente suona ancor più paradossale dell’1-1 inventato dei giochini, e che sicuramente genera più confusione tra il pubblico.
Su un altro campo, questa volta nella categoria Esordienti, un istruttore racconta che il quarto tempo è stato fatto sì, ma di dieci minuti, con un altra persona ad arbitrare, insomma in condizioni evidentemente differenti rispetto ai primi tre. Eppure quel quarto tempo ha deciso il risultato finale. Un risultato che conta poco o nulla, lo sappiamo tutti, ma il punto è un altro, e cioè la credibilità di quello che si vede e che si vive il sabato e la domenica sui campi di gioco. E di nuovo, la distanza tra ambiziosi programmi di evoluzione e ciò che in realtà le società sportive vogliono e possono fare in base a risorse e spazi limitati.