Sacrificio e impegno
21 Novembre 2023
Gli Esordienti dell'Azeglio, un gruppo unito ormai da più stagioni
«I ragazzi sono la mia vita, li ho visti crescere e sono pronto a seguirli anche il prossimo anno». Queste le parole di Andrea Avonda educatore da ormai 4 anni degli attuali Esordienti dell’Azeglio. Una storia lunga ricca di impegno, di sudore, di difficolta ma anche di grandi soddisfazioni quella dei biancazzurri, che da anni uniti in un gruppo indissolubile affrontano questo percorso di crescita, pronti ad abbracciare ogni piccola novità. «Seguire sempre lo stesso gruppo da anni mi ha permesso di fare un lavoro costante con i ragazzi. I nuovi volti che si inseriscono negli anni, aggiungono sempre un qualcosa di nuovo alla squadra». Il gruppo di Avonda è una vera e propria famiglia, il loro punto di forza è proprio questo rapporto intenso che non si esaurisce solo in campo, i ragazzi si frequentano quotidianamente.
L’impegno nel Trofeo Perla del Mare a Lignano Sabbiadoro ha permesso ai ragazzi di passare tre giorni a stretto contatto non solo con squadre del milanese ma tra di loro, approfondendo ancor di più il rapporto di squadra, e apprendendo numerosi insegnamenti: «un esperienza notevole, vedere squadre di un certo livello permette una crescita calcistica e umana e permette anche a noi istruttori di apprendere sempre qualcosa in più». Obbiettivo principale dell’Azeglio è far giocare i ragazzi, proprio per questo durante le stagioni la squadra è impegnata in vari tornei, nel campionato nell’eporediese e in dei triangolari nel torinese, non solo, all’interno del campionato la squadra è divisa in due gruppi: gli Esordienti e gli Esordienti Misti, entrambi i gruppi seguiti da Avonda affiancato da ormai due anni da Constantin Hurjui: «Ho molta fiducia in lui, la nostra stessa idea di gioco ci permette di fare un lavoro costante e ben delineato» afferma l’istruttore.
Una passione che nasce fin da piccolo tramandata dal padre quella di Andrea Avonda che inizia la sua carriera giocando per 25 anni nel vercellese, trasferendosi poi nell’Azeglio dove ha conosciuto il presidente della società che gli ha proposto nel 2019 di iniziare questo nuovo percorso: «Iniziare un qualcosa di nuovo porta sempre un po’ di timore, che non finisce mai, ma che ti dà la forza e la spinta di continuare, oltre l’educazione calcistica, bisogna alimentare la passione dei ragazzi permettendogli di giocare divertendosi». La voglia di seguire i ragazzi nasce anche dal sostegno che la società e i genitori danno ad Avonda allenamento dopo allenamento, «vederli crescere, migliorare e superare i propri limiti, mi dà la forza di cercare sempre un qualcosa in più». L’allenamento dei biancoazzurri parte dal singolo lavoro su ognuno di loro, che porta a un miglioramento costante nella squadra. Al di là degli aspetti fisici, i giocatori puntano tutto sul gioco, e sul miglioramento nel rapporto con il pallone.
Perseveranza costanza e tenacia sono i tre aggettivi che meglio spiegano questo lungo percorso dei biancoazzuri, la fortuna di seguire i ragazzi nella crescita ha permesso alla squadra di conoscere sé stessi e affrontare queste partite sapendo già il lavoro da svolgere in campo: «I ragazzi sanno cosa fare, come farlo e quando», simbolo di ciò sono i risultati che l’Azeglio sta ottenendo all’interno del campionato. «Le sconfitte sono un punto di crescita, certo non è facile affrontare l’umore della squadra in quei momenti, ma il lavoro negli allenamenti e in spogliatoio mi sta permettendo di preparare i ragazzi al meglio, insegnandogli che il risultato non è tutto, l’importante e mettere in campo la propria passione». Seguire i ragazzi non è come seguire dei giocatori già formati, la loro crescita è costante.
L’ottimo lavoro svolto negli anni permette al tecnico di porre gli occhi verso il prossimo obbiettivo, il campionato agonistico. I biancoazzurri guidati dal capitano storico Marcello Tringali sono pronti ad affrontare questo ultimo scontro del girone invernale con l’Ivrea Banchette, consapevoli della difficolta della partita, e del livello della squadra. «I ragazzi giocherebbero anche domani, non hanno paura, vogliono solo scendere in campo e dare il massimo». L’istruttore è carico per quest’ultimo evento, con occhi verso i prossimi impegni primaverili, e per le prime sperimentazioni di calcio a 11, in vista del prossimo campionato. «Il calcio è parte integrante della mia vita, sacrificio e impegno ripagano, amo questi ragazzi e ringrazio loro e la società per tutto quello che mi stanno trasmettendo ogni giorno».