Scuola Calcio
30 Novembre 2023
ACCADEMIA INTER: Tommi Polidori, istruttore 2013
Tommi Polidori, non Tommy e non Tommaso, ma proprio Tommi. Questo perché il tecnico classe ’91 dell’Accademia 2013 è per metà finlandese, e una certa visione “internazionale” del calcio e dei suoi metodi di lavoro può essere tra i fattori che lo stanno facendo emergere nel panorama degli istruttori a Milano. La sua è una storie fatta di “Sliding Doors”, di circostanze che cambiano il corso degli eventi, senza le quali la vita avrebbe preso - probabilmente - un'altra strada.
Da ragazzo gioca tra Cusago, Vittuone, Aics Olmi e una parentesi a Settimo. Attorno alla maggiore età problemi alle ginocchia lo limitano una prima volta, Tommi si ferma per qualche anno, poi riprende ritrovando la passione per il calcio. A 27 anni, però, a bloccarlo di nuovo è un problema cardiaco che richiederà anche un’operazione: «In quei momenti ho sentito di avere quella fame che non avevo mai trovato da giocatore, e mi sono buttato con tutto me stesso nel ruolo di allenatore. Ho iniziato a collaborare a Vittuone con una squadra di Pulcini, poi sono arrivato all’Accademia chiamato da Matteo Borgese, al quale mi lega tutt’ora un grande rapporto umano e professionale». In via Cilea Polidori inizia con un primo anno di Pulcini, segue un biennio con i classe 2012, e oggi prosegue l’avventura con un gruppo - i 2013 - che ha bisogno di un’attenzione speciale, come spiega lui stesso: «Questa annata è una di quelle sulle quali il Covid ha avuto un’influenza maggiore. Erano Primi Calci allora, e il non poter stare insieme ai compagni a lavorare sul campo li ha impattati sotto tutti i punti di vista. Motorio, tecnico, ma anche emozionale.
È l’interazione a stimolare la componente cognitiva: un bambino ha la palla tra i piedi, ma attorno a lui ci sono compagni e avversari con cui relazionarsi, e senza quella dimensione di contatto si vanno a creare dei vuoti importanti nel percorso di sviluppo». Da qui la necessità e la volontà di recuperare certe competenze: «In accordo con la società si è deciso quest’anno di fare un allenamento in più, senza però dimenticare che i bambini devono prima di tutto divertirsi. L’aspetto empatico con loro è fondamentale, a volte si allenano bambini come fossero degli adulti, e degli adulti dimenticando che sono stati anche loro dei bambini».
Non è per i risultati ottenuti che Polidori è oggi un punto fermo in uno dei top club, ma i risultati sono sempre conseguenza diretta della bontà di un lavoro; e i 2013 di Tommi si avviano a vincere questo campionato invernale. «Abbiamo ventiquattro 2013 dal livello piuttosto omogeneo, che gestisco insieme agli altri istruttori. Inizialmente si vedevano bambini molto sfiduciati, che pativano molto situazioni come per esempio andare ad affrontare un avversario blasonato. Bello vedere come oggi abbiano acquisito molta più consapevolezza, serenità e fiducia in tutto ciò che fanno».