Riflessioni
27 Gennaio 2024
Gianluigi Donnarumma, portiere del PSG e della Nazionale da diverso tempo sotto accusa per i tanti errori con i piedi
I conti non tornano nel mondo del calcio, e ormai è impossibile ignorarlo. È giunto il momento di porre fine all'agonia che molti tifosi devono sopportare durante le partite, un'agonia causata dalla noia e dalla stanchezza di vedere i giocatori gestire il gioco in modo antisportivo e a tratti ridicolo. Falsi infortuni, medici e massaggiatori che fanno la loro comparsa in campo più spesso degli spettacoli dell'intervallo, continui falli tattici, ammonizioni contestabili, il VAR che sembra dominare il ritmo della partita. È tutto questo ciò che vogliamo dal nostro amato calcio? Non possiamo più restare impassibili di fronte a questa realtà deprimente. Qualcuno, prima o poi, dovrà alzarsi in piedi e gridare al mondo del calcio: basta! Basta con la noia, basta con le tattiche meschine, basta con l'antigiochismo. È arrivato il momento di fare del calcio uno spettacolo appassionante e coinvolgente, un gioco che cattura i cuori e le menti di chi lo guarda.
Ma cosa possiamo fare per riportare il calcio alle sue origini spettacolari? La risposta è semplice, ed è incredibilmente scontata: vietiamo definitivamente i passaggi indietro al portiere. Questa nuova regola dovrebbe essere introdotta con la massima urgenza. In caso di violazione, assegniamo un calcio di rigore all'avversario e un'ammonizione al colpevole. È una regola chiara, veloce, facile da capire e da attuare. È ora di dire addio al triste spettacolo dei portieri che, anziché essere guardiani della rete, si improvvisano calciatori con i piedi goffi e tentano imitazioni mal riuscite di leggende come Pirlo o Modric. Oggi, il portiere è stato trasformato in una sorta di libero di area bassa, come amano definirlo gli "intellettuali del calcio". Passa e riceve, ripassa e riceve, tiene il pallone sotto il piede mentre osserva la scena davanti a lui, e poi, appena minacciato, scaglia il pallone il più lontano possibile. È un rituale noioso, lento, e poco coraggioso che rischia di allontanare le nuove generazioni dal calcio.
Incredibile ma vero, i portieri vengono chiamati in causa più spesso di chi effettivamente fa divertire e vince le partite. Eppure, il calcio dovrebbe essere uno spettacolo emozionante, non un esercizio di passaggi indietro e di giocate conservative. L'abolizione dei passaggi indietro al portiere porterebbe un vento fresco di innovazione nel calcio. Immaginate le emozioni che potremmo vivere per l'intera durata della partita, sia in fase di attacco che in quella di difesa. Gli allenatori e i giocatori sarebbero costretti a sviluppare nuove strategie e a dimostrare le loro abilità tecniche. Chi sa cosa farebbe la palla in un momento di pressione, senza la via di fuga comoda del passaggio al portiere? Chi non sa, sarebbe costretto a cercare soluzioni creative o a commettere errori, e il pubblico reagirebbe di conseguenza.
Ma non fermiamoci qui: pensiamo ai giovani talenti. Oggi, molti giovani giocatori ricevono istruzioni dall'allenatore di scaricare il pallone sul portiere ogni volta che si trovano in una situazione complicata. Questo non solo è noioso, ma può anche danneggiare le loro abilità tecniche. È un problema quando i giovani calciatori pensano che passare indietro al portiere sia più vantaggioso di una giocata personale audace per liberarsi da situazioni difficili. Questo atteggiamento può influire negativamente sulla loro crescita come giocatori e mettere a rischio il futuro del calcio. In conclusione, abbasso i passaggi indietro al portiere! È ora di riportare l'emozione, il rischio e l'azione al calcio. Il costo del biglietto è troppo alto per vedere i portieri fare giochi inutili con il pallone, distanti dall'avversario di 20 metri. Dobbiamo ripensare il calcio e restituire il suo fascino e la sua autenticità. Solo così potremo attrarre nuove generazioni di appassionati e riportare il calcio al centro della scena sportiva mondiale.