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Riflessioni

Il colpo di tacco non esiste, ma nel calcio fa spesso gol

Facciamo chiarezza su una parte del piede anatomicamente non riconosciuta che però fa sognare gli appassionati

Il colpo di tacco non esiste, ma nel calcio fa spesso gol

Sabato scorso 9 dicembre scorso, nel nostro campionato di Serie A, due giocate meravigliose, una diversa dall'altra, e tutte e due con palla in fondo alla rete, hanno quasi fatto venire giù due stadi: il Bentegodi di Verona, e il Gewiss Stadium di Bergamo.

Verona-Lazio 1-1

Siamo al 23' del primo tempo, un'azione combinata sul settore destro Anderson-Lazzari-Anderson, un cross teso radente il terreno di quest'ultimo permette a Mattia Zaccagni di anticipare tutti e presentarsi sul pallone per primo; lo lascia transitare tra le sue gambe e appena superate lo devia con l'interno del piede destro (piattone) alle spalle dell'incolpevole Montipò e tanti saluti.

Atalanta-Milan 3-2

Siamo al 7' minuto di recupero del secondo tempo, Aleksej Miranchuk cerca di sfondare sulla destra, fa filtrare la sfera tra due giocatori, Luis Muriel in agguato la raggiunge in velocità, un breve controllo in corsa di destro, la palla rotola alla sua sinistra, e lui con l'istinto del goleador di razza la colpisce sempre voltato di schiena con il tallone del piede destro sovrapponendo la sua gamba a quella d'appoggio, anticipando così l'uscita di Maignan e di nuovo tanti saluti.

Cari amici lettori, avrete notato che nel descrivere le due giocate non ho fatto alcun riferimento ai colpi di tacco. La realtà dice che il tacco non esiste. Il pallone conosce solo il collo del piede, l'interno e l'esterno del piede, la punta, il tallone del piede ed infine la pianta del piede. Perché allora si parla di tacco anche quando le stesse scarpe da calcio ci di dicono che è assente? Forse perché siamo stati tutti condizionati dal grande fenomeno brasiliano Socrates, il quale negli anni '90, invece di essere chiamato il Tallone di Dio, venne venerato come il Tacco di Dio (la leggenda dice che fu il tacco a chiedere a Dio di essere trattato solo da Socrates). Lo so che il tacco fa sognare, fantasticare, si pensa che sia irriverente e sfacciato nei confronti dei tifosi avversari, che prenda in giro il portiere. Il tacco viene personalmente da me considerato il fratello del tunnel nel creare spettacolo e divertimento. Nel recente e nel lontano passato, altre giocate incredibili venivano marchiate con il fenomeno tacco. Ma così non era.

I "finti" colpi di tacco più famosi

Roberto Mancini in un Parma-Lazio del 17 gennaio 1999 su corner da sinistra calciato dal compianto Sinisa Mihajlovic si avventava in stacco aereo e con l'esterno del piede destro batteva il giovane Buffon (non di tacco).

21 settembre 2018, Sampdoria-Napoli. Su cross da destra di Bereszynski, Fabio Quagliarella si stacca dal suolo per colpire in elevazione la sfera con l'interno del piede (piattone) dietro la gamba di stacco. Gran gol, non di tacco.

Roberto Bettega il 31 ottobre 1979 in un Milan-Juventus va incontro ad un cross rasoterra di Anastasi e con arte ed eleganza lascia sfilare la palla in mezzo alle gambe per poi con l'interno del piede beffare Cuducini (Il ragno nero), ed è gol. Il paron Nereo Rocco (allenatore del Milan) si alza dalla panchina, e si toglie il cappello (ma non è un gol di tacco).

Visto che tutte queste perle sono rimaste scolpite nella memoria di chi ama il bello del calcio, perché non darle il nome di chi le ha rese celebri. Vedi la rovesciata difensiva alla Parola, quella offensiva di Ronaldo, il doppio passo alla Biavati, il flip flap di Rivelino, la testina d'oro di Puricelli, le veroniche di Maradona, le roulete di Zidane. Chi a Coverciano ha cambiato tutto il glossario calcistico, per esempio, ha avuto il coraggio di seppellire settore o reparto di destra o sinistra, con catena di destra o sinistra. Penso sia facile eliminare dal vocabolario calcistico un tacco che non c'è, dando così al gesto estroso il nome del campione che lo rappresenta. Chiamiamo quelle prodezze Bobbi Gol, Mancio Gol, Quaglia Gol, Muriel Gol. Solo così ricorderemo giocate e giocatori consegnadoli per sempre alla storia. I tacchi delle scarpe lasciamoli lavorare dai calzolai.

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