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Quarta puntata

Tornei di Scuola calcio, dopo l'omertà tanta confusione

Il diavolo sta nei dettagli, sparare alla luna non risolve il problema

Tornei di Scuola calcio, dopo l'omertà tanta confusione

Il più importante quotidiano sportivo del nostro Bel Paese, la Gazzetta dello Sport, ha pubblicato un'intervista rilasciata dal Direttore Generale del Gassino San Raffaele Pier Cesare Uras. Pier Cesare è uno dei migliori dirigenti del nostro panorama calcistico ed è anche uno dei pochi che ha il coraggio di esprimere sempre le sue opinioni liberamente. Un esempio da seguire, non a caso sulle pagine del nostro giornale e sul sito Internet riceve sempre ampio risalto per via delle sue iniziative che sono uniche e andrebbero prese da esempio. Denuncia - Pier Cesare - senza molti giri di parole, che la società Juventus impedirebbe senza mezzi termini alla proprie società affiliate di partecipare ai tornei dove sono impegnate squadre e società che fanno parte della galassia Toro.

Il tornei della Scuola calcio sono effettivamente un argomento a cui mettere mano che il nostro giornale ha sollevato non più tardi di un paio di mesi fa. E non è un caso che molti nostri lettori ci abbiano anche ringraziato sui Social per essere stati i primi a sollevare la questione. C'è però un problema. Noi crediamo alla buona fede di Pier Cesare Uras, ma crediamo anche che abbia parzialmente sbagliato bersaglio. E vi diciamo perché.

È vero che abbiamo sollevato un dubbio ma conviene andare con ordine. Cominciamo col dire che non ci sono comunicazioni ufficiali, né da parte del Torino né della Juventus, ci sono però delle evidenze e dicono in maniera incontrovertibile che le due società, tacitamente o no, hanno deciso di non partecipare agli stessi tornei della Scuola calcio quando vengono invitate in regione. Potremmo fare diversi esempi e se sarà necessario pubblicheremo i calendari dei tornei, quello che invece ci preme sottolineare è che, per quanto discutibile, è una scelta che va condivisa. Non è infatti possibile che le due società si trovino in prima pagina sui giornali coinvolte per fatti di cronaca non potendo fare nulla. E ci riferiamo al fatto che ripetutamente sugli spalti i genitori sono venuti alle mani. Dopodiché si potrà obiettare che sembra impossibile che due società di questa levatura non riescano a fare pressione sui genitori affinché si comportino in maniera civile, ma diciamolo senza falsa ipocrisia, riuscire ad avere tutto sotto controllo è impossibile.

E questa è una premessa senza la quale non si può entrare nel merito dei tornei e l'argomento specifico. Tanto per incominciare non c'è nessun contratto che vincola le società della galassia Juve a rispettare la regola per cui se fai parte di una famiglia le tue squadre non possono partecipare ai tornei dove sono state invitate anche le società della galassia Toro. Al massimo si potrà dire che la Juve caldeggia questa scelta, questo perché proteggere i propri investimenti è un diritto. E la Juve sul territorio piemontese investe fior di quattrini. Il Torino può dire altrettanto? Semmai sono le società che devono avere la sensibilità per capire dove sì e dove non escludere a priori la partecipazione. E questo vale anche per le società che fanno gli inviti. Sappiamo con certezza che in alcuni tornei gli organizzatori che si sentivano queste obiezioni hanno mandato tutti a quel paese. Perché, giustamente aggiungiamo noi, nella Scuola calcio ma nello sport in generale, la priorità va data ai ragazzi che devono potersi misurare con tutti e non possono esserci discriminazioni.

Quello che a nostro avviso sfugge è che di fronte a scelte legittime come Toro e Juve che non si vogliono incontrare ai tornei o, la Juve, che cerca di difendere i propri investimenti, poi succede che si attivino dei meccanismi dove c'è chi si infila e cerca di trarre vantaggio dal punto di vista economico. È questo che non va bene, è questo che va denunciato, e cioè che qualcuno legittimamente e altri in maniera, diciamo così molto meno, arrivi a sfruttare la situazione per un tornaconto economico. Il tutto a scapito dei ragazzi. Sparare alla luna non risolve il problema, confonde semmai le idee. Infine ci chiediamo, ma la Federcalcio, per il tramite del Delegato regionale Luciano Loparco e la Lnd presieduta da Mauro Foschia, nonché vice presidente del Settore giovanile nazionale, in tutto questo che parte hanno? Vediamo che i convegni e le comparsate si sprecano, forse però perdiamo di vista, anche in questo caso, il focus. I convegni sono meravigliosi se c'è un prima e un dopo, se abbiamo cose da dire che poi possiamo mettere in pratica. In caso contrario è aria fritta.

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Commenti all'articolo

  • en.capasso

    22 Febbraio 2024 - 10:59

    Considerando il concetto di mentalità medioevale, più che galassia io parlerei di microcosmo! Ahimè non condivido neanche l’ipotesi che sia tutto addebitabile ai genitori! C’è di peggio e bisognerebbe dirlo! Una delle due non concede neanche gli svincoli/ nulla osta, se si percepisce che l’obiettivo sia quello di andare verso il microcosmo opposto! Quest’ultimo argomento non è una percezione !

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