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Il Dribbling spiegato ai bambini

Un gesto che va sempre più perdendosi ma che rimane uno dei motivi principali per cui ci si innamora di questo gioco

Il Dribbling spiegato ai bambini

Nel mondo del calcio, anche gli assoluti principianti dovrebbero sapere chi è Dribbling. Per cui, partiamo!

Dribbling, è una prodezza tecnico-tattica, che in qualunque zona del campo tu ti trovi e la eserciti attui sempre un gesto tecnico difensivo: non posso passare la palla, me la vogliono prendere, allora la difendo, dribblo, e mi diverto.

Dribbling diventa anche un'arma tattica offensiva: quando nelle zone di massima opportunità (tendenzialmente gli ultimi 25 metri) il difensore vuol portarti via la palla, dribbling si scatena, non la vuole perdere, crea scompiglio, e poi cerca gli amici Cross, Assist, Gol tutto da solo. Se ci riesce, Dribbling regala ai propri tifosi vittorie e spettacolo.

Dribbling, per chi ha delle evidenti preattitudini gestuali e si innamora di lui, gli dà in cambio la possibilità di domare l'avversario e diventare protagonista di un il calcio sempre più veloce e sempre più aggressivo.

Dribbling ti può dare un passaporto internazionale, che ti permetterà di giocare in qualsiasi paese del mondo, dare spettacolo, vincere, e diventare famoso.

Dribbling elimina il pressing di uno o più avversari, e se ben riuscito ti porta a raggiungere in fretta posizioni di massima pericolosità dove il gol può nascere all'improvviso.

Dribbling, quando supera il suo marcatore, crea superiorità numeroica, (si questo è vero), ma solo se il gesto d'inganno è secco, rapido, svelto, nervoso, fulmineo, allora sì, Dribbling scappa e presenta un uomo in più in zona gol.

Ma attenzione: Dribbling, se viene fatto in modo troppo elaborato, con tocchi preparatori, finte e controfinte, tutte belle a vedersi, ma che ritardano la fuga con la palla, non crea superiorità numerica, anzi, può arrivare a creare addirittura inferiorità, in quanto, più il tentativo di superamento dell'avversario è lungo, più sono le probabilità che un maggior numero di avversari rientrino a proteggere la propria porta.

Il talento di Dribbling può scatenarsi in diverse espressioni all’interno del rettangolo di gioco, quelle che elenco qui di seguito: 1) Gesti frontali ondeggiati in corsa veloce 2) Gesti frontali sul posto 3) Gesti di superamento in diagonale con cambiamenti di direzione 4) Gesti, tocchi, rotazioni, veroniche, per superare da solo un avversario che ti attacca da dietro 5) Frenate improvvise con la palla e ripartenze immediate nelle direzioni volute 6) Finta lancio-non lancio 6) Finta tiro-non tiro.

Tutto ciò si esegue per mezzo dello sviluppo di una grande mobilità articolare delle caviglie,ginocchia, bacino, spalle, e collo-testa. Concludo, non con una mia massima, ma con quella di un ex grande fantasista del calcio, Andrea Gasbarroni, attuale allenatore-dimostratore facente parte del settore giovanile della Juventus, il quale dice: se non dribbli, cosa giochi a calcio a fare?! Per questo ai bambini dico: dribblate, dribblate, dribblate! Ai loro allenatori consiglio di non cercare in partita di dirigere un'orchestra fatta di passaggi banali, di poco rischio, solo per sentirvi dire: “ah! come gioca bene la squadra di…guarda come fanno girare bene la palla…”. No, no, il gioco di squadra non fa carriera, ma se vi accorgete di avere tra le vostre fila un bambino che ha un buon rapporto con la palla, cercate di aiutarlo con il vostro lavoro a farlo diventare un primo violino pronto ad andare a suonare in una vera orchestra.

Andrea Gasbarroni, attualmente coach nelle giovanili della Juventus e con un passato in tante squadre anche di Serie A

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